Da Bramante a Canova
di trasporla dal piano intellettuale all’etico, non era stato capito nemmeno dai suoi seguaci. E tuttavia il problema di una prassi non più diretta da
Pagina 210
Da Bramante a Canova
della lunga navata e della facciata, il più sublime dei suoi pensieri architettonici, l’unità plastica di San Pietro. Anche il culto michelangiolesco del
Pagina 211
Da Bramante a Canova
problema della decorazione imposta la sua polemica. Con i suoi successivi interventi, che si estendono progressivamente e sempre allargandosi dal nucleo
Pagina 221
Da Bramante a Canova
ottiche. I suoi interventi, spesso parziali, non mirano a conferire alla città un significato storico- politico, come il Bernini, o spirituale e religioso
Pagina 241
Da Bramante a Canova
Questo equilibrio giustifica l’interpretazione dell’architettura cortonesca in chiave di neo-cinquecentismo: i suoi legami a distanza con il Bramante
Pagina 242
Da Bramante a Canova
indifferenza del Bernini per il lato finanziario dei suoi progetti; ma il Bernini è un artista di corte, il Cortona un professionista borghese. Il carattere
Pagina 246
Da Bramante a Canova
Palazzo Pitti e nel Sacrificio di Diana a Roma. Se di quel tema architettonico il Cortona si serve, nei suoi dipinti, come simbolo del sacro, non v’è
Pagina 247
Da Bramante a Canova
, che non rimarrà senza conseguenza storiche: è facile interpretare la macchina compositiva di Santa Maria della Pace, con la molteplicità dei suoi
Pagina 249
Da Bramante a Canova
fungibilità dei suoi tracciati non meno che con la sobria eleganza di un decoro borghese, alle esigenze di una società moderna. Concludendo, l'architettura di
Pagina 250
Da Bramante a Canova
l'architetto non vuol più che lo spazio architettonico abbia un centro ideale: esso non è più definito da una sua struttura, ma dai suoi limiti e nel suo
Pagina 279
Da Bramante a Canova
chiaroscuro, non giunge, come del resto nei suoi dipinti, a una soluzione liberamente pittorica. Il Rainaldi invece, allinea sullo stesso asse due
Pagina 281
Da Bramante a Canova
tra i suoi personaggi: senza dire che qui il tema è l’ispirazione improvvisa, che esclude l’apparato. Il gioco è più sottile: il pittore è dietro e
Pagina 294
Da Bramante a Canova
pochissimi) colma i contorni di colori densi, e non ne trabocca una stilla. L’immagine deve avere la stessa realtà fisica delle cose: è chiusa nei suoi
Pagina 295
Da Bramante a Canova
genericamente rimandate ad una Macchinaria, che serve all’architettura «a levare i suoi pesi, a trasportarli, a far lavorare i suoi marmi, a far segare
Pagina 326
Da Bramante a Canova
corpi, di cui sin ora non è stato dato modo, che lì misuri». Impossibile valutare i suoi disegni alla stregua di quelli del Borromini, che sono «prime
Pagina 335
Da Bramante a Canova
La società che rende l’omaggio allo Stato e, attraverso lo Stato a Dio, è la società reale, con i suoi costumi, le sue convenzioni, le sue mode
Pagina 338
Da Bramante a Canova
i suoi raggi a foglia di palma moltiplica le direzioni, fa degradare le grandezze secondo scale che mutano con la inclinazione degli assi, accresce la
Pagina 340
Da Bramante a Canova
del Vittone poi, non si associa al gusto del domestico, del quotidiano, dell’umoristico; ma all’idea nuova ai suoi tempi, della corrispondenza dell
Pagina 346
Da Bramante a Canova
un pittore non poteva condannare tutta la pittura, la pittura o e, esaltata, chimerica, che dispiace al «buon senso», è la pittura barocca, con i suoi
Pagina 363
Da Bramante a Canova
generalmente scadente: si riporti (come lo riporta, nei suoi romanzi, Fielding) quel giudizio alla società, e si vedrà come siano umanamente vani e
Pagina 364
Da Bramante a Canova
finalità pratica di quella critica, non meraviglia che i suoi oggetti appaiano come scaglionati in una prospettiva anche più politica che storica. Tutti
Pagina 366
Da Bramante a Canova
suoi ritratti; Turner aspira addirittura a fare del paesaggio una pittura di storia. E si spiega. L’arte italiana, come la descrivono gli scrittori
Pagina 369
Da Bramante a Canova
sia il frutto di un’ispirazione, sia essa naturale o soprannaturale. In alcuni dei suoi discorsi accademici Reynolds nega duramente il valore dell
Pagina 370
Da Bramante a Canova
forma per servirsene ai propri fini, questa pittura ha le sue origini o i suoi precedenti nella letteratura e nel teatro molto più che nella
Pagina 373
Da Bramante a Canova
Finché si parla di Hogarth e dei suoi «soggetti morali moderni» la funzione esplorativa, associativa e interpretativa del «wit» è evidente: vuole
Pagina 375
Da Bramante a Canova
francesi; ma, collegato col concetto di «wit», acquista un significato affatto diverso. Indubbiamente, quando Hogarth costruisce i suoi romanzi figurati
Pagina 376
Da Bramante a Canova
appunto il compito della pittura, né contraddice ai suoi fondamentali interessi sociali poiché ciò che si visualizza o fenomenizza, e al tempo stesso si
Pagina 379
Da Bramante a Canova
confuse di luce e di ombra. Proprio così, del resto, aveva concepito Hogarth i suoi quadri di storia: e cosi li concepirà ancora, molto più tardi
Pagina 382
Da Bramante a Canova
altrui, così i suoi quadri serviranno a educare gli altri. Ma l’educazione non è affatto in contrasto con le «true semplicity» che determina l’unità
Pagina 384
Da Bramante a Canova
tipica della natura. Ma la differenza è che il giardino italiano nasce dalla presunzione che la natura celi, sotto la varietà e l’incostanza dei suoi
Pagina 385
Da Bramante a Canova
, che bada ai suoi piccoli traffici e fa i conti per l’immediato avvenire né si preoccupa del suo ultimo destino, coltiva sollecita il suo piccolo
Pagina 392
Da Bramante a Canova
Tanto Constable, nella sua franca dimestichezza con la realtà quotidiana, quanto Blake, nei suoi tempestosi scontri col divino, sembrano, e non sono
Pagina 394
Da Bramante a Canova
natura, che non è la grande creazione ma il fatale errore di Dio; rifiuta la pittura, nella concretezza delle sue immagini e nella sostanza dei suoi
Pagina 395
Da Bramante a Canova
Ruskin è stata valutata obbiettivamente, nella complessità dei suoi motivi e nella passionalità politica dei suoi finì. Non bisogna dimenticare che
Pagina 397
Da Bramante a Canova
tutti gli uomini, i più vicini, a Dio. La società non può influire sull’arte, che si libra in un cielo troppo più alto dei suoi bassi interessi materiali
Pagina 400
Da Bramante a Canova
e sfiorato, nei momenti migliori, l’umorismo di Sterne; nei paesaggi di Gainsborough c’è la poetica arcadica di Pope, nei suoi ritratti l’ideale
Pagina 425
Da Bramante a Canova
universale visione del mondo e dalla contemplazione dei suoi grandi valori a un’introspezione dubbiosa e inquieta dell’essere umano e del suo destino
Pagina 426
Da Bramante a Canova
soltanto poeta c drammaturgo ma attore: la decantata scorrevolezza dei suoi versi sente l’estemporaneità dell’invenzione scenica e le sue immagini
Pagina 429
Da Bramante a Canova
nell’Essere Supremo società e natura. Né va dimenticato che Fuseli ebbe una parte non trascurabile nella fortuna inglese di Rousseau: i suoi Remarks on
Pagina 432
Da Bramante a Canova
specialmente attraverso i suoi disegni e i suoi quadri che il nuovo modo di mettere in scena i drammi di Shakespeare passa dal teatro alla pittura, tanto da
Pagina 435
Da Bramante a Canova
» (Lectures, IV, 1805). I suoi eroi-attori non sono figure della vita trapassate ed assunte nell’arte, ma figure dell’arte classica discese e mescolate alla
Pagina 436
Da Bramante a Canova
vivente. In quella teca traslucida, appare ingrandita, mostruosa, satanica come una pulce nel tondo della lente, ed i suoi movimenti, legati a quella
Pagina 439
Da Bramante a Canova
«tagiapiera» veneziano. Ai suoi piedi, anzi sotto, si vedono gli arnesi tradizionali dell’arte, lo scalpello e il mazzuolo; ma l’artista è anche un
Pagina 466
Da Bramante a Canova
natura si trova ovunque». Ma non era un segno di attaccamento ai suoi maestri veneziani, il cui pittoricismo rococò non era nient’affatto naturalistico: la
Pagina 467
Da Bramante a Canova
, cioè della vita di una società che ha le sue radici e i suoi modelli nella natura.
Pagina 472