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di trasporla dal piano intellettuale all’etico, non era stato capito nemmeno dai suoi seguaci. E tuttavia il problema di una prassi non più diretta da
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alle cinque navate e la centrale, per di più, rimase senza la volta. Vi sarebbe dunque stato un contrasto tra l’architetto, che avrebbe voluto rifare
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atteggiamento, che il ripristino di una basilica di tanta importanza storica sia stato deciso per un’occasione particolare, il Giubileo, che comportava una
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Severo davanti, i ruderi emergenti nelle vicinanze. Il Frey è stato il primo a capire che, se lo schema planimetrico a croce può far pensare ad un
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del limite della materia e della forma stessa rispetto alla trascendenza del «concetto». Come tale è stato studiato, ma nell’ambito delle singole
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stato più volte sottolineato il marcato carattere palladiano di questa facciata, come se nella maturità del Cortona si facesse più evidente la
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Michelangiolo è tale rispetto a un’altra opera, in perpetua gestazione, che rimane allo stato di virtualità e come tale condiziona, dal profondo, tutte le
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potenza della Chiesa, non era troppo conforme al suo neoplatonismo. La tomba sarebbe stata così un doppio monumento, il cui significato sarebbe stato il
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forme della sua architettura mira a produrre un’emozione collettiva, così come la musica che accompagna le funzioni tende a determinare uno stato d
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dell'apostolo fondatore della Chiesa romana, il monumento di Giulio II sarebbe stato l’immagine visibile del fondamento storico, dell’autorità
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scatto la testa verso i nuovi venuti, poi il gesto di stupore è stato cancellato per dar luogo a un’espressione pensosa, intenta. Quel movimento
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valori storico-religiosi, sia stato un religioso di stretta osservanza. Soltanto un teologo poteva rompere una volta per sempre la relazione
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corpi, di cui sin ora non è stato dato modo, che lì misuri». Impossibile valutare i suoi disegni alla stregua di quelli del Borromini, che sono «prime
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prova nel rendere devotamente omaggio alla autorità divina, sia che s’inveri e si faccia anch’essa mondana nella Chiesa o nello Stato. Più ancora: l
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La società che rende l’omaggio allo Stato e, attraverso lo Stato a Dio, è la società reale, con i suoi costumi, le sue convenzioni, le sue mode
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opere nascono da un’assorta meditazione religiosa, quasi da uno stato di estasi. La conversione religiosa di Michelangiolo è ormai un fatto compiuto: l
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della casa regnante, simbolo dello Stato, e nello stesso tempo metta un accento classico sull’orizzonte urbano familiare dei colli torinesi. Il monumento
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’architettura e il teatro volevano insegnare a stare dignitosamente nella natura e nella storia; nel Seicento, a stare nell’ordine della Chiesa e dello Stato
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Stato e il papa la Chiesa, anche il sindaco è Stato e il parroco Chiesa, e questo o quel luogo sono spazio e anche un buon mobile architettura. Perciò
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, l’architettura come teoresi — elimina quello ch’era stato, per quarant’anni, l’obbiettivo supremo della sua ricerca, quello a cui aveva mirato fin dal
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erigere la casa di Dio, ma la sede ufficiale di un culto di Stato. Rinuncia ad ogni simbologia o emblematica religiosa, perfino al riferimento, che
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’egli lasciò morendo, e che furono dal re ritirati»: conservati nell’Archivio di Stato, si potevano studiare nella memorabile mostra del Barocco
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uno stato cli fatto, almeno in parte spiegabile con la latente, ostinata avversione per le fiorenti culture figurative del continente, ma specialmente
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quello ch’era stato, nei confronti dell’arte figurativa, Patteggiamento del patriziato nella Roma antica: sapere apprezzare la bellezza dell'arte è una
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dell’architettura, come rappresentazione storico-allegorica. Michelangiolo non è stato il primo a proporre il tema ideale del «monumento»: pochi anni
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che, come imitatore della natura, Raffaello è superiore a Rembrandt (disc. VII). La vera imitazione, dunque, è l’imitazione di ciò ch’è stato fatto dai
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, Michelangiolo non può dimenticare che il suo disegno era stato il seme da cui era germogliata l’idea di fare di San Pietro il monumento-simbolo della
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governo, era stato un fenomeno tipicamente aristocratico), non soltanto la borghesia partecipa dello sforzo di dar vita a una pittura, ma dimostra di
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costringe Dio a questo mostruoso commercio con l’umano? Il tema sociale, ch’era stato il tema fondamentale di tutta la pittura inglese, non poteva cancellarsi
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Fuseli, ch’era stato scolaro del Reynolds nel ’64 e gli era rispettosamente amico, deve aver avuto una parte non piccola nel deciderlo al passo
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tocca con mano la realtà, l’arte riflette l’incerto stato di un’umanità illusa e delusa da due discrepanti promesse di salvezza, vagante in un universo
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vero che «le membra dell’architettura dipendono delle membra dell’uomo» e che «chi non è stato o non è buon maestro di figure, e massime di notomia, non
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’estasi o rapita da un vento impetuoso, è perché tale è lo stato di grazia, l’alone spirituale che determina intorno a sé la figura. Nel Settecento la
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