Da Bramante a Canova
gigante, della sua scultura, l’architettura del Cortona appare piuttosto come la riduzione e la concentrazione della sua ricerca formale: la scala gigante
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immaginarie. E se può dirsi che il bassorilievo è una pittura realizzata con la tecnica della scultura, così può dirsi che la parete plastica cortonesca
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, un secolo prima, Donatello aveva riconquistato alla cultura umanistica il tema classico della statua. Ma se la statua è soltanto scultura, il monumento
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pura delineazione spaziale, in un telaio geometrico e prospettico, tanto più la scultura si appesantisce di masse quasi informi, accusa l’inerzia della
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’ideale plastico della scultura: i colori sono chiari, tra le masse compositive non esiste una correlazione tettonica, certi scorci sono così rapidi e
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primo «concetto» della tomba di papa Giulio: la sintesi delle arti nell’idea o nel disegno, ma in pratica la sintesi di scultura e architettura
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pilastri- cariatidi, in forma di erme, sono la prova della volontà di giungere a una fusione totale di scultura e architettura. Oltre alle statue di
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struttura stessa del cosmo; Michelangiolo vuole un’architettura-scultura, in cui ogni elemento possa trasformarsi in figura e ogni figura in elemento
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grande chiesa come un organismo plastico unitario, quasi un’immensa scultura in cui la figura scompare per lasciare in vista soltanto le linee di forza
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Nel primo progetto i termini del problema sono ancora la scultura e l’architettura nella sintesi storico-ideologica del monumento. Nel progetto del
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L’ipotesi che, con il progetto del 1513, Michelangiolo si sia coscientemente proposto una sintesi formale di architettura, scultura e pittura trova
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d’Agnolo la stesura del progetto definitivo. La questione di fondo è la stessa: la relazione di scultura e architettura; ma lo scopo non è la sintesi
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spazialità puramente ideale, «separata da ogni materia» e perfino dalla fisicità di una profondità reale. Il passaggio dalla scultura all’architettura è
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La conversione religiosa ha eliminato in lui il pensiero della natura e quello della storia come tramiti d’elezione; la pittura e la scultura, la cui
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L’ipotizzata sintesi di architettura e scultura è dunque diventata quasi u.n’antitesi: le due esperienze possono coesistere e combinarsi, ma i loro
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Col Dedalo ed Icaro, che certo non è un gruppo ornamentale, il giovane artista, dopo aver lungamente esitato tra la scultura e la pittura, prende
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con il gusto pastorale che, diffuso un po' dappertutto, sembrava trovare nella scultura da giardino il suo genere più confacente.
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pratica: e la scultura veneta del tempo era tutta «di pratica», tanto povera di «ideale» quanto fornita di espedienti e di virtuosismi tecnici per
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scultura la propone il Canova, e non consiste soltanto nello stare ai fatti e nel dire in limpida prosa quello che altri avrebbero cantato in versi e
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, altamente melodico e patetico, del nudo arcuato e fremente. Solo più tardi si renderà conto che la riforma della scultura non può essere una questione
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Quasi tutta la critica identifica l’intenzionalità riformistica del Canova giovane con un ritorno alle origini cinquecentesche della scultura
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, fondamentale per la rotazione del corpo, è quanto rimane della composizione a spirale tipica della scultura rococò. A maggior ragione la funicella tesa lungo
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, infine, un oggetto ben definito, una funicella o, nel gruppo marmoreo, un tondino di ferro. In tutta la scultura del Settecento, dal siciliano Serpotta
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stilistico del rococò, ma soltanto di distinguere tra il principio della pittura e quello della scultura. Come lo Hogarth, nel suo autoritratto
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oggetto reale che ha la invariabilità, l’assolutezza formale della retta. Dunque la scultura non produce immagini ma oggetti-forme; non rappresenta
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