Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 27 occorrenze

Da Bramante a Canova

visita dei mirabilia urbis è altamente istruttiva, perché gli antichi muri, custoditi come reliquie nei reliquiari, parlano. Anche qui il motivo è

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era dall’alto, qui avviene il contrario: la zona più luminosa è il pavimento e la riflessione è dal basso. Il repentino passaggio dal sistema di archi

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Portoghesi, «non è impossibile che Borromini si sia intenzionalmente avvicinato qui alla tradizione medievale della cattedrale tentando di recuperare, nell

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di condurre a termine l’attuazione del suo primo progetto. Qui approfondisce, indaga, esaurisce con sottigliezza indicibile la complicata

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con pezzi di repertorio, e che la novità è tutta nel loro montaggio. Ed è il montaggio più slegato che si possa immaginare, perché qui la situazione

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rilievo schiacciato (e qui si può rammentare la ricerca di uno scultore contemporaneo, il Mochi), ma addirittura alla decorazione pittorica, che non

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Non ripeterò qui la felice analisi che il Portoghesi ha fatto di questa soluzione architettonico-urbanistica: mi limiterò ad aggiungere poche

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di realizzare in sé, e non più ricavandola dall’interno, la propria spazialità. Qui è l’ordine che determina il piano luminoso della fronte

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pensiero della morte come dimensione indefinita, ma non per questo meno reale, dell’esistenza: le cose che si fanno rimangono qui, nel mondo, ma hanno in

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in S. Luca, infatti, due contrafforti laterali emergono per richiamare, all’esterno, lo schema cruciforme inscritto nell’ellissi; e anche qui il

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scorcio delle ali prospettiche. È chiaro che qui il Rainaldi ha presenti due soluzioni recenti di Pietro da Cortona: la facciata di S. Maria della

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qui, come all’interno, l’originario andamento curvilineo si frammenta in una serie di segmenti rettilinei, di piano o livelli diversi, interrompendo

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scelta della finalità pratica implica una finalità ideologica: e abbiamo detto che la finalità ideologica è, qui, la confermazione della fede contro l

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l'operazione del dipingere, lavora mentalmente a quello che lo Zuccari chiamava il «disegno interno». Qui non si tratta della spiritualità dell’arte e della

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tra i suoi personaggi: senza dire che qui il tema è l’ispirazione improvvisa, che esclude l’apparato. Il gioco è più sottile: il pittore è dietro e

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esperti della tecnica quanto basta per assicurare al profano che quel «fenomeno» è un prodotto egregio dell’ingegno umano. E qui vien fuori il politico

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. Lo spazio (e qui il fenomenismo del Guarini s’accorda con l’assunto religioso) è concepito come pura luce: se anche il miracolo è, in definitiva, un

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laterali. Qui l’idea è, all’origine, berniniana e borrominiana insieme; ma il Bernini, nella malfamata e scomparsa sistemazione del Pantheon, aveva

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del Juvarra è un’architettura da eseguire, come una partitura musicale. E qui è l’aspetto illuministico della sua opera. Tutto, ormai, si può dire con

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qui è una qualità della plastica, un modo di adattare alle circostanze e di reinventare ogni volta un’architettura di repertorio. Il segreto del

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natura. E qui la questione si complica e le distinzioni si fanno più sottili. Se Parte non è frutto d’ispirazione, rimane, né potrebb’essere altrimenti

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E qui la questione si complica. Da un lato ci si richiama alla funzione della «mente attiva», che penetra, interpreta, associa e combina, dall’altro

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sarà che lo 'sviluppo di una laicità dell’arte affermata, come principio estetico, proprio dalla pittura inglese del Settecento. E qui i nessi storici

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Le «meditazioni brunelleschiane» si approfondiscono con gli studi per la cappella Medicea. Anche qui le pareti sono piani prospettici in senso

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qui il culto manieristico degli eroi sfortunati, degli dei spodestati e in esilio, dei miti scaduti, e il gusto delle verità impossibili, dell

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Michelangiolo, che vedeva immagini prigioniere nel masso («non ha l'ottimo artista alcun concetto / ch’un marmo solo in sé non circoscriva»); ma qui l

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spirale, ridotta e schematizzata in un combinato movimento di rette e di angoli. Anche qui la testa e la mano insistono sul medesimo asse, sicché l

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