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medievale, ma proprio perciò animata da un impulso spirituale e specificamente religioso, che la sollecita continuamente a trascendersi. Che cosa determina
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opere e alla loro portata storica, nessuna delle due proposte appare più giusta e più attuale o più praticabile dell’altra. Il loro significato è proprio
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’ostilità, latente da tempo, tra Bernini e Borromini. Nel rifacimento di San Giovanni, Borromini imposta il proprio programma operativo sul rovesciamento
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funzionalmente non dissimile da tutte le altre. San Pietro è la sintesi del templum e della ecclesia, San Giovanni sarà soltanto ecclesia. Proprio perché in
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formale dell’essenza dommatica e storica della Chiesa è proprio la sua recente restitutio, la ricostruzione durata quasi due secoli ed a cui hanno
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? Con giudizio critico Borromini si rende conto che la configurazione definitiva del nuovo San Pietro è incontestabilmente berniniana; e proprio sul
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, immaginata come un’immensa, luminosa, ariosa sala di ricevimento o di spettacolo. È proprio ponendo o accettando come determinanti queste circostanze
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, infine, È fatto il restauro del restauro: tenendo presente che non tanto l’invenzione brillante quanto proprio il tormentoso svilupparsi dell’idea
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edicole, benché abbiano un significato simbolico in proprio (alludono alle dodici porte della Gerusalemme celeste) sono sta-te ideate per contenere statue
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luce, il Borromini ha concepito l’insieme del nuovo San Giovanni; e proprio l’elasticità del sistema (documentata dalle variazioni di ritmo nei vari
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spazialità prospettica, malamente troncata da una brusca diminuzione di scala all’arco trionfale, proprio là dove avrebbe dovuto dispiegarsi nella
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-allegoriche. Ma proprio quell’enfasi oratoria era l’obbiettivo ultimo della sua poetica: nella lettera già citata, dolendosi che taluno (leggi: il
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opere che appaiono e non sono incompiute, perché sono tali soltanto rispetto a un processo tecnico che non consegue e sposta continuamente il proprio fine
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proprio ed esclusivo dell’architettura e raggiungibile soltanto mediante quella tecnica; ma se così apre la via alla ricerca moderna, d’altra parte si
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rituale e che, proprio perciò, era prediletta dagli architetti del Rinascimento e poi, come tema della ripresa dei grandi ideali costruttivi del
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il suo carattere di attività dipende proprio dalle consuetudini di visione ch’essa richiama e riattiva alla coscienza. La colonna, per esempio
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’incidenza degli archi, ne esagera la forza proprio la dove nessuna forza è, esteticamente, richiesta, le situa là dove più direttamente può colpirle il
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neppure discussi, proprio perché conducono inevitabilmente a simmetrie chiuse, mentre la proporzionalità guariniana è illimitata e continua, quasi un ritmo
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proprio tra la fine del XVII ed il principio del XVIII secolo la tecnica del contrappunto si pone come tecnica trascendentale, disgiunta da ogni
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, si potesse immaginare. Si può dubitare che il Guarini l’abbia scelta proprio per la sua irrazionalità? L’impostazione di un peso su un vuoto è un
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oggettivazione conoscitiva, tra Provvidenza e devozione. Proprio per questa lucida coscienza delle straordinarie possibilità e, nello stesso tempo, degli
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’architettura è arte essenzialmente neoplatonica e non è un caso che la vocazione architettonica di Michelangelo si precisi proprio a Firenze e in un
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, che ritiene conforme alla proprio eletta natura dilettarsi dei fatti artistici, ma sommamente disdicevole e degradante il produrne. Si ripete così
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considerata contraria al fine della vera religione ma al fine proprio dell’arte, assai più interessante è il fatto che l’arte «di storia», di cui si deplora
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fondino il proprio prestigio su princìpi d’autorità, Il primo atto della critica è di riconoscere che l’opera ricalcata su uno schema o su un modello è
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maestro poteva avere». La «qualità» (è questo il termine che Richardson sostituisce coraggiosamente al tradizionale «bello») significa proprio autenticità
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. Una delle virtù del criticismo inglese è proprio d’aver superato dialetticamente questa sintesi; e d’aver fondato e legittimato una forma pittorica
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franchezza di fattura, la larghezza compositiva, la maniera sciolta e discorsiva, che s'addiceva a una pittura di idee. Ma era proprio questo modo di
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rivelazione cristiana assume come logica della creazione e riassorbe nel domma. Il mausoleo michelangiolesco è proprio l’opposto ideologico del tempietto
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’Illuminismo, Gainsborough è, fra tutti, l’artista che raggiunge nella sua pittura, e forse proprio perché non ha lasciato trattati o memorie scritte, la
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Sterne (e forse proprio con riferimento alle idee di Hogart) come simbolo grafico del proprio modo, divagante ma sempre legato alla continuità di un
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si possa parlare di uno spazio reale), ma è lo spazio proprio dell’immagine, l’estensione definita dall’estrinsecarsi delle sue possibilità di
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siano di fatto immagini mentali, mnemoniche. Tessendo il proprio ordito coerente, sviluppando la propria trama di allacciamenti e rimandi, la mente
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movimento drammatico, la densità strutturale e plastica del mausoleo. Al momento di accingersi a studiare un proprio progetto per la basilica
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proprio gusto attraverso lo studio dell’arte del passato. Si parte così da forme già definite, fissate nella storia, e quindi acquisite alla memoria; e
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proprio nel momento in cui si ricomincia a parlare di pittura «di storia», anche come superamento della pittura di Hogarth, ormai considerata come
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proprio ambiente naturale: tale è l’assunto principale della pedagogia della nuova classe, opposto a quello della pedagogia della vecchia, non d’altro
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considerare la pittura come un agente del proprio sforzo progressivo, anzi come una delle proprie tecniche, dei propri modi di operazione. Si crea
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la pittura di Turner, e proprio per quell’attrazione, giunge alla distruzione pressoché totale del senso del concreto proprio del «pittoresco» (e di
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fare della loro critica un incentivo e una guida alla produzione dell’arte, proprio con loro nasce quella critica di «tendenza» o, come dirà
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sistematica, fermamente organizzata nell’unità di uno spazio geometrico: proprio perché l’analisi penetra in profondità, è sempre analisi di frammenti, e la
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Non è un caso che la critica di Ruskin si rivolga anzitutto ai pittori «moderni», e proprio perché tali, e muova direttamente, quasi seguitando
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propone soprattutto di appoggiare il proprio apostolato, di dare un esempio. Il legame operativo tra l’arte e la critica è ormai spezzato: alla critica
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attuarsi sul piano del contingente, degli interessi sociali e politici; ma proprio quando il contingente, cioè la problematica sociale e politica, assurge
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Poet’s Gallery di Macklin, alle quali pure aveva collaborato, fu proprio Fuseli a dar vita a una Milton Gallery, che doveva essere il mezzo per l
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, il Diavolo, sono molto più di qua che di là, ed è proprio la ragione che li genera, li alleva nel nido tiepido della società e dei civili costumi, e
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se ne può intendere»; ma proprio perciò l’architettura oltrepassa il grado d’esperienza che si può compiere attraverso la pittura e la scultura. Il
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avvinghiate e percosse dalla stessa corrente di pathos, Fuseli vuole mostare come sia possibile trasporre in una forma violentemente emotiva proprio
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Longhi (il soggetto moderno); in architettura, c’è la riforma del padre Lodoli divulgata da Memmo, autore in proprio di un progetto di riforma delle
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«bellezza» della forma del Canova è proprio la sua incomunicabilità, impenetrabilità, irrelatività: il suo porsi come non-esistente e non-spaziale
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