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di un’intenzionalità oscura che deve, cammin facendo, chiarirsi. Non si preoccupa di definire un progetto ma di trovare un tracciato, un movimento
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È noto che il progetto borrominiano, conservato fino al Settecento, prevedeva il rifacimento di tutta la chiesa e che invece i lavori si limitarono
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Da tutto ciò si deduce: 1) che il progetto borrominiano fu approvato da Innocenzo X e quindi non era in contrasto col suo proposito di conservare la
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Non sorprende che, nel corso dei lavori, il progetto borrominiano abbia subito drastiche decurtazioni: la chiesa doveva essere pronta per il Giubileo
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’insuccesso del progetto «miracoloso». Non tanto interessa stabilire che cosa l’artista abbia ideato e non potuto realizzare (su questo punto siamo
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di condurre a termine l’attuazione del suo primo progetto. Qui approfondisce, indaga, esaurisce con sottigliezza indicibile la complicata
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progetti architettonici dell’ultima fase della sua attività mirano alla qualificazione urbanistica dell’asse stradale della via Lata: il progetto
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infelice, il problema dell’opera incompiuta scompare dalla coscienza dell’artista o si identifica con un altro progetto?
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Prima di disegnare, nel 1657, il progetto di Campitelli, il Rainaldi aveva lavorato col padre, Girolamo, alla costruzione di S. Agnese in piazza
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La facciata, secondo il primo progetto documentato da una medaglia coniata per la fondazione, era convessa, ad un solo ordine, abbastanza bassa da
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’ellissi un accenno di croce greca. Dunque il Rainaldi, nel primo progetto, si propone di combinare tre schemi di organizzazione spaziale: 1) il tema
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Tutto il progetto subisce però, nel giro di pochi anni (la costruzione fu iniziata nel 1662), una trasformazione radicale: e la trasformazione è
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, ultimati quei lavori, torna al progetto incompiuto, quei remi sono ormai spenti, svuotati, incapaci di sostenere la carica del furor. E vero anche che
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Il primo progetto, del 1505, è un mausoleo, cioè un organismo plastico-architettonico isolato nello spazio, degradante verso l’alto con tre piani, e
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Quando si accinge a studiare il primo progetto, il suo entusiasmo per l’antico è al calor bianco: l’antico è la storia portata fuori dal tempo
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termine al secondo; ma il Guarini va oltre ed instaura una teoria della prassi, ponendo la tecnica come metodologia del progetto invece che come
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Il progetto del 1513 presenta, rispetto a quello del 1505, modificazioni sostanziali. Poiché la tomba non sarà più al centro di San Pietro, cade la
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Il progetto del 1516 segna un altro passo verso l’annullamento della composizione volumetrica e l'integrazione dell’organismo plastico alla
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Il progetto seguente, del 1532, non è uno sviluppo del precedente, ma un ritorno all’idea del 1516. Michelangiolo si obbliga a terminare i lavori in
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’immortalità dell’anima. Che una relazione esista con il progetto ridotto del -1525, che gli eredi del papa respingono e l’artista non difende, è dimostrato
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L’opera dell’architetto si conclude con la stesura del progetto. Nel IV capitolo del primo trattato è detto esplicitamente che i soli strumenti dell
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larga spazialità, dalla orchestrazione di masse del berniniano, il progetto guariniano è puro calcolo: non è la rappresentazione grafica di una
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spesa costituisce, per la progettazione, un punto di partenza assolutamente aformale: il progetto non è la traduzione di una idea formale presa dalla
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, l’attuazione del progetto perde ogni ragione d’urgenza e viene perciò sistematicamente posposta ai nuovi impegni di lavoro: se tutto si riducesse a
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, rimaneggiando il progetto rainaldiano per le due chiese simmetriche di piazza del Popolo. Ridotto alla visività barocca il tipo classico del tempio
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a Roma, non ancora trentenne, del concorso clementino per l’architettura col progetto di una città in mezzo al mare, in cui il senso pratico delle
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la categoria dei valori plastici. La crisi del progetto della tomba, infine, non è altro che la crisi della sintesi delle arti che avrebbe dovuto
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concavità della fronte, è il perno di una soluzione unitaria, quanto mai originale, di prospetto e interno. In un progetto per la ricostruzione del duomo
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del vicino palazzo Chiablese, allo sviluppo sugli altri tre lati della fronte juvariana del palazzo Madama, alla riedificazione del duomo, al progetto
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Il progetto era una coraggiosa innovazione anche dal punto di vista tipologico; la novità maggiore consisteva appunto nella reciproca integrazione
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progetto bramantesco era nato come conseguenza del suo primo disegno per la tomba: i volumi vuoti distribuiti secondo una legge di simmetria e proporzione
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Nel primo progetto i termini del problema sono ancora la scultura e l’architettura nella sintesi storico-ideologica del monumento. Nel progetto del
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L’ipotesi che, con il progetto del 1513, Michelangiolo si sia coscientemente proposto una sintesi formale di architettura, scultura e pittura trova
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d’Agnolo la stesura del progetto definitivo. La questione di fondo è la stessa: la relazione di scultura e architettura; ma lo scopo non è la sintesi
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Pietro è legata all’idea di «monumento» lanciata col primo progetto della tomba, è facile rispondere alla terza domanda. Quando, con la soluzione puramente
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Longhi (il soggetto moderno); in architettura, c’è la riforma del padre Lodoli divulgata da Memmo, autore in proprio di un progetto di riforma delle
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