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pienamente raggiunto, l’opera è sempre non-finita perché il percorso è la vita e la vita non si compie che con l’esperienza ultima della morte.
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spirituale dell’incontro con Dio soccorrendo un infermo o sfamando un affamato, così il Borromini pensa di fare opera spirituale mettendo un mattone sull
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giusto identificare la ricostruzione della basilica vaticana con l’opera berniniana, che si riduceva in sostanza (a quella data) all’apparato decorativo
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, questi non mostrasse alcuna premura di completare l’opera del suo predecessore. Sorprende invece, come indizio cli un mutato e più moderno
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hanno fatto tutti i critici che hanno giudicato il restauro di San Giovanni opera secondaria, pressoché trascurabile nella storia dell’artista. Le
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progetti) gli ha permesso gli adattamenti e i ripieghi con cui ha salvato l’opera compromessa dalle difficoltà esterne. Veramente, come dice
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opera, riversi il talento deluso in tanti brevi componimenti da camera, in cui svolge in pure frasi liriche i temi epici dell’opera inedita.
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architettonici ribadisce, infine, il suo intento antimonumentale; e scrive l'amaro, patetico commento (quasi un epicedio) dell’opera incompiuta.
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Caravaggio. Il decoratore opera su una realtà architettonica data, in uno spazio già definito. Séguita un discorso che può essere proseguito soltanto
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Si può dire lo stesso dell’architettura. Come architetto, Pietro da Cortona opera sempre in una situazione data, e la interpreta ricercando in essa i
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A proposito della sua prima opera importante, il Casino Sacchetti al Pigneto, il Portoghesi ha osservato acutamente che la costruzione è Tutta fatta
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espressamente nelle poetiche romantiche, tutta l’esistenza dell’artista appare orientata alla creazione di un'opera immensa, universale, che non verrà
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desiderio della morte. L’interpretazione del non-finito michelangiolesco potrebbe dunque essere questa: se compiuta può essere soltanto l’opera che rechi in
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Michelangiolo è tale rispetto a un’altra opera, in perpetua gestazione, che rimane allo stato di virtualità e come tale condiziona, dal profondo, tutte le
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interiori, fino a porre l’opera oltre il limite del fattibile e a fare di essa la polarità negativa, benché necessaria, nella corrente d’ispirazione
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costruzione dello spazio universale e designando lo spazio come visione inerente a una specifica funzione, è Carlo Rainaldi: l’opera nella cui storia
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spirito d’obbedienza; ma non si può dire ch’essi rimangano un’opera di ripiego, subordinata rispetto a un altro, predominante interesse. Negli affreschi
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significati simbolici, o almeno le possibilità le possibilità d’interpretazione; ma la funzione rappresentativa della opera passa dal mausoleo alla basilica
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Las Meninas è del ’56, un’opera tarda. Risalendo alle prime prove si scopre la radice storica e la ragion polemica della «oggettività» di Velázquez
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nella Pietà. Se si pensa che, nell’insieme dell’opera plastica michelangiolesca, la Pietà è sempre un tema intensamente lirico è facile intendere
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Da questo momento l’interesse di Michelangiolo per quella che doveva essere l’opera suprema della sua vita va sempre più declinando. Nel 1524, quando
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un’idea nuova dell’opera dominio e schiavitù». E l’idea nuova, nel progetto che pure ricalca un vecchio schema, consiste nell’accentuare la
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le sue tavole, a difendere le sue città» e «quasi indivisibile compagna di ogni suo esercizio, le somministra maniere e forze per porre in opera le
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L’opera dell’architetto si conclude con la stesura del progetto. Nel IV capitolo del primo trattato è detto esplicitamente che i soli strumenti dell
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e l’opera in progetto abbia finalmente condotto allo svuotamento di quest'ultimo. Infine, bisogna tenere presente che la storia delle vicende della
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(come quelli del Borromini) il tormento della ricerca formale, di un'idea inventiva che vuole realizzarsi sulla carta prima che nell’opera muraria. Sono
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guardar bene, è proprio il principio strutturale dell’opera. La forma, nel senso classico, è rappresentazione, conoscenza, verità; l’architettura, per il
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Ferdinando Galli Bibbiena nei primissimi anni del secolo e subito adottato e messo in opera dal Juvarra. Si tratta di questo: la scena non è più
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del Juvarra è un’architettura da eseguire, come una partitura musicale. E qui è l’aspetto illuministico della sua opera. Tutto, ormai, si può dire con
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attuarsi in quell’opera. Ma se una sintesi delle arti è concepibile come convergenza di più tecniche in una rappresentazione «universale», che implica una
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classica (l’opera di Richardson sarà infatti molto stimata da Winckelmann), ma ciò che muta, diventando specifico e attivo di generico e inerte che era, è il
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valutabile in sé, ma anche in rapporto a una più ampia e «universale» categoria di valori estetici), la valutazione dell’opera d’arte può dipendere
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originali del maestro, le opere rovinate e parzialmente rifatte, le tele dei mestieranti attribuite ai grandi pittori, l’opera modesta venduta per un
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bramantesco: Bramante, nella sua opera costruita sulle fonti, ci dà la immagine di una storia-precetto, senza dramma, e di una natura creata una volta per
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che si vede, ma il problema del significato e del valore di ciò che si vede nell’opera d’arte. Poco dopo la metà del secolo, quando si formerà la
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parallelo a quello sul quale opera l’immaginazione di Reynolds allorché associa allegoricamente l’immagine di Garrick a quella, storico-mitologica, di Ercole
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of landscape», opera in conformità dei «general principles of nature», scegliendo e condensando nella rappresentazione «the beauties... which are
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veramente un pittore «di storia»: Reynolds risolve il problema nel ritratto, Turner nel paesaggio, lo stesso Bonington, che pure opera in un clima
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di carattere, il tono affettivo generale dell’opera d’arte. La vera educazione mira infatti a sciogliere l’individuo dal peso di un bagaglio di
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questa divulgazione illimitata della pittura era nel programma. Già il binomio genio-gusto aveva eliminato, tra colui che fa e colui che gode l’opera d
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tutta la sua opera, la stessa angosciata incertezza sul significato — di salvezza o di dannazione — degli eventi. Comunque, il destino non potrà essere
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dell’impossibilità che l’opera di un artista attui ed esaurisca in sé il concetto stesso dell’arte e della necessità che essa tenda ad un fine
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l'opera nell’interpretazione e nel commento, da Turner, Innegabilmente, l’analisi critica di Ruskin ha un fondamento naturalistico: ma, conformemente alla
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a quella sprezzante aristocrazia intellettuale, che giustifica l’interpretazione marxista che Antal ha dato della sua opera, come prima espressione di
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giusto, Fuseli vede in Shakespeare, non già l’artista che rappresenta il mondo, ma l’artista che realizza nella propria opera l’esistenza del mondo
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, la preziosità dell’eufuismo elisabettiano, le cadenze convenzionali del teatro di corte rimangono così potenti nella sua opera che gli esegeti
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pratica di San Pietro in Vincoli, Michelangiolo si libera finalmente dall'angoscia dell’opera rimasta incompiuta, immediatamente si pone il problema
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. Tutta la prima fase dell’opera di Shakespeare è una ricerca nelle fonti, da Seneca a Plauto, al teatro cortigiano della seconda metà del Cinquecento
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di penne applicate su un supporto di cera plasmata, il tutto rinforzato da legature fitte; ed ora le sta mettendo in opera, con i gesti misurati e la
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inventore e un fabbro, intento ad un ingegnoso e complicato artificio, le false ali che ha fabbricate ed ora sta mettendo in opera a furia di cera e di
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