Da Bramante a Canova
formazione artistica è fatta di affinità elettive e di aspre reazioni. Si prefigge come modello Michelangiolo; ma è una vocazione spirituale più che una
Pagina 211
Da Bramante a Canova
, bandolo di un ritmo: qualcosa di simile al gesto appena abbozzato e tuttavia terribilmente preciso che, nelle figure di Michelangiolo, realizza d’un
Pagina 212
Da Bramante a Canova
pressioni dall’esterno: premente come quello di Michelangiolo, formante come quello del Greco, ma nello stesso tempo lucido e deludente come una dimostrazione
Pagina 214
Da Bramante a Canova
, così come avevano dovuto scegliere tra Raffaello e Michelangiolo; non hanno potuto fare a meno di accettare e rivivere nella propria coscienza
Pagina 216
Da Bramante a Canova
originaria di San Pietro, con il culto di Borromini per Michelangiolo, a cui pure risaliva in gran parte la responsabilità della soluzione centrale? Era
Pagina 221
Da Bramante a Canova
, il Palladio, Michelangiolo, il Vignola. Ma non credo che si possa parlare di un ritorno programmatico; si tratta piuttosto della raccolta di un
Pagina 242
Da Bramante a Canova
Il non-finito è una qualità dello stile plastico di Michelangiolo, una esigenza della sua poetica neoplatonica, l’espressione della sua insofferenza
Pagina 25
Da Bramante a Canova
Già nella poetica del «Sublime», nata dall’interpretazione che di Michelangiolo si dà nel tardo Settecento, specialmente in Inghilterra, e poi più
Pagina 25
Da Bramante a Canova
Per Michelangiolo l’arte è la totalità dell’esistenza perché discende dalla storia, si attua nella realtà naturale del presente, tende a un fine d
Pagina 26
Da Bramante a Canova
, sono i caratteri salienti della poetica di Michelangiolo e, dopo di lui, delle poetiche del «genio» o del furor. Ma questi motivi non nascono da un
Pagina 27
Da Bramante a Canova
combinare i due sistemi (si pensi all’aggiunzione della nave maderniana al santuario centrale di Michelangiolo in S. Pietro), riducendoli così a una
Pagina 275
Da Bramante a Canova
sostanza, si concretano nell’assunzione di altri lavori, in primo luogo affreschi della Sistina. Michelangiolo li intraprende contro voglia, per puro
Pagina 28
Da Bramante a Canova
e quella del grande pontefice regnante: quanto a Michelangiolo, questo proposito di fondere il tema storico-ideologico a quello della vittoriosa
Pagina 28
Da Bramante a Canova
Michelangiolo, nei rincassi laterali), ma in nessun modo illusiva o scenografica: una spazialità, infine, che ammette anche le grandi distanze, e lo prova lo
Pagina 281
Da Bramante a Canova
base della cultura neoplatonica di Michelangiolo. Le figure alternate di Vittorie e di Schiavi, nel primo ordine, rendevano manifesta, ad un tempo, l
Pagina 29
Da Bramante a Canova
, né con la terribilità di Michelangiolo, né con la loro somma (algebrica) caravaggesca. L’ispirazione del pittore (e giustamente Tolnay ha veduto che
Pagina 292
Da Bramante a Canova
latente sotto la cultura classica di Michelangiolo; ma questa evoluzione dell’ispirazione implica il problema, che Michelangiolo aveva appena affrontato
Pagina 30
Da Bramante a Canova
Il progetto seguente, del 1532, non è uno sviluppo del precedente, ma un ritorno all’idea del 1516. Michelangiolo si obbliga a terminare i lavori in
Pagina 32
Da Bramante a Canova
Da questo momento l’interesse di Michelangiolo per quella che doveva essere l’opera suprema della sua vita va sempre più declinando. Nel 1524, quando
Pagina 32
Da Bramante a Canova
Rimane da vedere quale peso abbia avuto, nell’esistenza artistica di Michelangiolo, la presenza costante, ossessiva, quasi persecutoria dell’idea
Pagina 33
Da Bramante a Canova
opere nascono da un’assorta meditazione religiosa, quasi da uno stato di estasi. La conversione religiosa di Michelangiolo è ormai un fatto compiuto: l
Pagina 34
Da Bramante a Canova
In questo stesso momento, però, i pensieri di Michelangiolo si orientano sempre più verso l’architettura, come arte puramente speculativa, che può
Pagina 35
Da Bramante a Canova
Quando Michelangiolo concepisce la prima idea della tomba si propone di creare, come s’è già detto, un «monumento» nel senso classico del termine
Pagina 36
Da Bramante a Canova
e «angoli acuti» in cui s’articola, fino all’affettazione, la tensione ideale di Michelangiolo. A sua volta Hogarth, sia pure attraverso un
Pagina 368
Da Bramante a Canova
dell’architettura, come rappresentazione storico-allegorica. Michelangiolo non è stato il primo a proporre il tema ideale del «monumento»: pochi anni
Pagina 37
Da Bramante a Canova
Michelangiolo non era amico del Bramante; tuttavia, quando, trent’anni dopo la morte di lui, succede al Sangallo nella direzione della fabbrica di
Pagina 38
Da Bramante a Canova
«Certi passi del Paradise Lost, il Macbeth, Ossian e Michelangiolo furono messi in un sol mazzo, e l’emozione destata da quelle opere si definì
Pagina 388
Da Bramante a Canova
del genio, l’incontro felice di arte e cultura, ma ora rettifica quel giudizio: Michelangiolo è «sublime», anche in ciò (e non è poco) che nella sua
Pagina 388
Da Bramante a Canova
papa distesa sul cataletto in uno scorcio palesemente pittorico. È questo, certamente, il momento in cui Michelangiolo punta più decisamente a una
Pagina 39
Da Bramante a Canova
L’ipotesi che, con il progetto del 1513, Michelangiolo si sia coscientemente proposto una sintesi formale di architettura, scultura e pittura trova
Pagina 40
Da Bramante a Canova
La vagheggiata sintesi delle tre arti maggiori, però, è già tramontata tre anni dopo, nel 1516. In questo momento Michelangiolo è già impegnato in un
Pagina 40
Da Bramante a Canova
’eredità di un nome: Michelangiolo. Nel 1772 il suo giudizio non era senza riserve: «Alla domanda su chi debba avete il primo posto, Raffaello o
Pagina 403
Da Bramante a Canova
Quando Michelangiolo comincia a lavorare agli Schiavi dell’Accademia, ha appena finito le sculture della cappella Medicea. Spinge a fondo il
Pagina 42
Da Bramante a Canova
. Infine, Brunelleschi postula una spazialità ideale come archetipo dello spazio naturale, Michelangiolo ritrova la spazialità ideale al di là, o nel
Pagina 42
Da Bramante a Canova
La pittura di Reynolds doveva molto a Raffaello, ai veneti, agli emiliani, pochissimo a Michelangiolo. Nella scuola, il primo presidente dell
Pagina 423
Da Bramante a Canova
concepito l’ideale di un classicismo tenebroso e in qualche modo piranesiano. Il suo nume era Michelangiolo, il solo che avesse sentito che l’arte classica
Pagina 424
Da Bramante a Canova
V’è un punto, nell’apologia di Michelangiolo pronunciata da Reynolds, che Fuseli non avrebbe sottoscritto volentieri: la riserva, prudentemente
Pagina 426
Da Bramante a Canova
Il genio di Shakespeare, altrettanto alto, è molto diverso da quello di Michelangiolo che stringe tutti aspetti del mondo e tutti moti dell’anima
Pagina 429
Da Bramante a Canova
Michelangiolo è solo come una vetta; Shakespeare è il frutto incredibilmente ricco di una scuola e, benché tutti altri sovrasti, i modi della scuola
Pagina 429
Da Bramante a Canova
pratica di San Pietro in Vincoli, Michelangiolo si libera finalmente dall'angoscia dell’opera rimasta incompiuta, immediatamente si pone il problema
Pagina 43
Da Bramante a Canova
lastra di marmo. Suppongo che di Michelangiolo, Fuseli amasse specialmente le sculture che, per lo più impropriamente, si dicono non finite: quelle
Pagina 434
Da Bramante a Canova
audacemente col moderno. (Perciò, se per Fuseli, Michelangiolo è il genio fuori del tempo, Leonardo è il vero creatore dell’arte moderna). L’apparizione delle
Pagina 436
Da Bramante a Canova
Michelangiolo, che vedeva immagini prigioniere nel masso («non ha l'ottimo artista alcun concetto / ch’un marmo solo in sé non circoscriva»); ma qui l
Pagina 439