Da Bramante a Canova
Il motivo del dissidio tra il Bernini e il Borromini è dunque la tecnica, e non soltanto nella documentata cronaca dei fatti. Il Bernini concepisce
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La tecnica del Bernini è guidata dall’immaginazione del possibile, quella del Borromini dalla fantasia dell’assurdo: il Bernini può chiamarla
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Volendo meglio precisare la divergenza tra i due maestri, si può dire che lo spazio del Bernini dimensione, quello del Borromini situazione. La
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Così si spiega perché l’antitesi e la continua tensione tra la tecnica estensiva del Bernini e la tecnica restrittiva del Borromini siano anche
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La basilica di San Giovanni è altrettanto antica e degna di venerazione, è stata la prima sede del Patriarchium, la sua storia si identifica per più
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È noto che la differenza sostanziale tra le due imprese consiste nel fatto che Borromini conserva, come dato storico ineliminabile, il perimetro e lo
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La ricerca del moderno esclude la restitutio o la rinascita, non la conservazione e il restauro dell’antico come documento autentico e significativo
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Poiché la sua architettura deve adempiere alla funzione di conservare, fin da principio (come si vede dalla serie dei successivi disegni) concepisce
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Alla diversa larghezza dei pilastri e degli archi, cioè dei pieni e dei vuoti della navata centrale, corrisponde la diversa ampiezza delle campate
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La correlazione interno-esterno è indubbia, ma non si tratta di una correlazione strutturale, per cui ai volumi vuoti dell’interno corrispondano i
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Sempre sul piano ideologico, più che formale, la soluzione cortonesca dell’insieme di Santa Maria della Pace ha un precedente significativo, anche se
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dell’architettura barocca a Roma, la chiesa di Santa Maria in Campitelli, di Carlo Rainaldi: l’edificio che, poco dopo la metà del secolo, segna la
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Per Michelangiolo l’arte è la totalità dell’esistenza perché discende dalla storia, si attua nella realtà naturale del presente, tende a un fine d
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Allorché, ricalcando la definizione settecentesca e neoclassica, si parla del Barocco come arte «senza regole», bisogna sempre tenere presente che la
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tecnica universale, ad una «architettura perennis». È solo con Pietro da Cortona, e con la sua revisione veramente critica del lascito formale del
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La facciata, secondo il primo progetto documentato da una medaglia coniata per la fondazione, era convessa, ad un solo ordine, abbastanza bassa da
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L’intenzionalità della ricerca di identità interno—esterno è già evidente nel fatto che Io stesso elemento, la colonna, è assunto come determinante
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lo spazio assume nell’articolazione e modellazione delle pareti, della mobilità continua delle prospettive e degli effetti di luce. Come sempre, la
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Il pittore distoglie lo sguardo dalla tela a cui sta lavorando; assorto, s’incanta a guardare la piccola commedia; la mano esita sulla tavolozza; un
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Non illudiamoci che, ad incantare l’artista, sia stata la grazia ingenua di un gioco di bambini: con il candore innocente della puerizia il suo
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Las Meninas è del ’56, un’opera tarda. Risalendo alle prime prove si scopre la radice storica e la ragion polemica della «oggettività» di Velázquez
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Il progetto del 1513 presenta, rispetto a quello del 1505, modificazioni sostanziali. Poiché la tomba non sarà più al centro di San Pietro, cade la
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Come attività puramente mondana l’architettura è pura tecnica, non potrebbe essere altro; ma se al di là della tecnica non c’è nulla, la tecnica non
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È logico, se la forma è effetto non può essere causa; la causa o la generatrice della forma è qualcosa che non è ancora forma, ma seme o radice
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La tipologia è il dato di partenza dell’immaginazione: è la nozione storica codificata e, in sé, immodificabile, che crea la necessità del salto
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La cupola della Sindone è un tipico esempio di modulazione ritmica o dello sviluppo di un ritmo, di cui le forme visibili sono soltanto l’occasionale
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È facile osservare (e la tavola del Trattato lo sottolinea) che, per il modo con cui si congiungono le membrature degli archi, la loro successione si
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La prima questione da affrontare è, naturalmente, quella della fase conclusiva. Questa coincide esattamente con il tempo degli affreschi della
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palazzo Madama, al di là della facciata svuotata dalle immense finestre ad arco c’è il grande vano dello scalone d’onore e della galleria delle feste
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arrivare a determinazioni spaziali senza la mediazione volumetrica e di moto delle figure, cioè senza passare attraverso la «mimesis» della natura: l
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’architettura italiana del Settecento: anche perché, a guardar bene, l’accento dialettale non è mai disgiunto da un piccante sapore narrativo. Dopo la filosofia
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La chiesa di Carignano è tipologicamente nuova, con quella sua pianta a ruota dimezzata, a cui fa da mozzo lo strano pronao interno, un mezzo
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La lunga via di Po, la più neoclassica prospettiva di Torino, era già stata tracciata, nel tardo Seicento, da Carlo Emanuele II; ma è l’urbanistica
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Quando Michelangiolo concepisce la prima idea della tomba si propone di creare, come s’è già detto, un «monumento» nel senso classico del termine
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Quando la domanda, poi, se la pone Hogarth, la risposta è quella che può uscire da una mentalità non soltanto borghese, ma mercantile: il
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? La pittura inglese del Settecento, e la critica che la prepara, l’accompagna e la integra, sono aspetti paralleli e complementari di una cultura
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Il polo opposto dell’italianismo è la pittura olandese. Per Hogarth, come vedremo, la pittura olandese è, per il gusto dei borghesi, ciò che l’arte
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Come agisce, posta a contatto con la grande maniera, la povera verità, la morale spicciola, la cronaca trita degli olandesi? Al gusto italianizzante
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Dal pensiero che nessun artista possa considerarsi perfetto è facile dedurre alcune illazioni: se non esiste la perfezione dell’arte, non esiste
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Se, come crediamo, la pittura inglese del Settecento contiene la formulazione più chiara e l’applicazione più fedele del pensiero estetico dell
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Michelangiolo non era amico del Bramante; tuttavia, quando, trent’anni dopo la morte di lui, succede al Sangallo nella direzione della fabbrica di
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giardino «all’inglese», non meno del giardino «all’italiana», sia un modo di imporre alla natura la forma che la mente umana suppone essere la forma
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La grande stagione della pittura inglese può dunque considerarsi conclusa alla metà dell’Ottocento, con la morte di Turner. Ma è significativo che
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La vagheggiata sintesi delle tre arti maggiori, però, è già tramontata tre anni dopo, nel 1516. In questo momento Michelangiolo è già impegnato in un
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pittura inglese; ma, senza l’esperienza critica della pittura inglese, difficilmente la pittura europea avrebbe potuto rinnovarsi, come si rinnovo
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La pittura di Reynolds doveva molto a Raffaello, ai veneti, agli emiliani, pochissimo a Michelangiolo. Nella scuola, il primo presidente dell
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All’incontro con la letteratura, invero, l’arte inglese del Settecento era. preparata da tempo: Hogarth aveva tradotto in immagine De Foe e Fielding
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La conversione religiosa ha eliminato in lui il pensiero della natura e quello della storia come tramiti d’elezione; la pittura e la scultura, la cui
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Non poteva ignorarlo il Canova, benché a quell’epoca la sua cultura fosse tutt’altro che raffinata (ne fanno fede gli sgrammaticati appunti del
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La linea retta nel gruppo canoviano è una linea funzionale, la corda di trasmissione di un sistema cli forze combinate; ed è un oggetto reale, ma un
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