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logica-immaginazione apre agli uomini una dimensione diversa in cui evadere; la logica-fantasia chiarisce agli uomini la condizione pericolosa e assurda in
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dell’antichità cristiana. Formulato in termini umanistici da Niccolò V alla metà del Quattrocento e impostato in senso classicistico da Bramante e da
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delle orizzontali. Ci dà, insomma, il restauro o la conservazione in atto: nel senso testuale di «tener su» e in quello traslato o simbolico della Chiesa
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E tuttavia il motivo è tutt’altro che ingenuo e popolaresco: è sicuramente connesso alla propaganda del culto di massa, in cui la Chiesa vede la
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Il terzo tema è quello che Borromini ha deciso per ultimo: le dodici edicole di marmi colorati in cui sono riutilizzare e quasi ostentate le colonne
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fitto rimando di raggi obliqui variamente incidenti. Aveva perciò composto e modellato le pareti in funzione di un luminismo di tono alto e ricco di
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delle laterali: nelle quali si ha così una successione di vani rettangolari più larghi e più stretti, che ripete in termini di quantità di spazio la
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aperta alla più larga variabilità degli effetti, e quindi luministica. Come sistema luministico, in un armonico crescendo di altezze, di grandezze, di
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, affascinante casistica della relazione tra antico (come dato o documento) e moderno: come un grande musicista, che non riuscendo a mettere in scena la propria
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teoriche in fatto d'architettura. Soltanto un artista che studi l’architettura in funzione della rappresentazione pittorica, e cioè di effetti visivi
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Si può dire lo stesso dell’architettura. Come architetto, Pietro da Cortona opera sempre in una situazione data, e la interpreta ricercando in essa i
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recupero cinquecentesco dai progetti per San Giovanni dei Fiorentini e perfino al piano bramantesco per San Pietro, in realtà c’è una differenza
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In Santa Maria della Pace, quella che nei Santi Luca e Martina era una coesistenza ed una interrelazione dialettica di due schemi compositivi
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disponibile, sviluppare la rotazione in un corpo rotondo, il protiro. È fin troppo facile invocare, per questo inserto (di cui si rammenterà di lì a
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grande tamburo, in uno spazio tutto aria e luce, dove i volumi sono come sottratti alla gravità, alla concretezza materiale del loro essere; e che le
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V’è un tema che, dalla costruzione per curve e piani sghembi della piazzetta della Pace trapassa nella facciata di Santa Maria in Vin Latin, pur così
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desiderio della morte. L’interpretazione del non-finito michelangiolesco potrebbe dunque essere questa: se compiuta può essere soltanto l’opera che rechi in
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Ricerca senza fine, pensiero e presenza costanti della morte, inevitabile scacco dell’esperienza e in primo luogo dell’esperienza storica, l’antico
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In realtà il processo storico, anche dal punto di vista della tecnica costruttiva, è continuo. Nel Rinascimento e, tipicamente, nel Bramante, si ha
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processi, di ricomporre l’unità di tecnica e stile distrutta dal Manierismo; il Bernini crede ancora in una tecnica che implichi una grandiosa
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distribuzione spaziale: una simmetria raggiata e quindi una «perspectiva communis il primo, ma simmetria bilaterale e un ordinamento in profondità
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la funzione necessariamente coinvolge, S. Maria in Campitelli è un edificio nuovo. È una chiesa votiva, per la cessazione della peste del 1656
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erigendo intorno alla tomba un vero e proprio tempio sepolcrale. Ma il progetto prescelto, del Bramante, si trasforma presto in un piano di ricostruzione
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Dacché la cupola, arretrata, non deve più concludere un organismo plastico, la facciata convessa non ha più ragione di essere. In un primo momento
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Il progetto seguente, del 1532, non è uno sviluppo del precedente, ma un ritorno all’idea del 1516. Michelangiolo si obbliga a terminare i lavori in
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formale. Le stesse entità geometriche prime, dalle quali non si può prescindere (la linea, il piano, il volume) sono definite in termini non-geometrici o
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«modernista» in tutto il resto.
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La tipologia è il dato di partenza dell’immaginazione: è la nozione storica codificata e, in sé, immodificabile, che crea la necessità del salto
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. Lo spazio (e qui il fenomenismo del Guarini s’accorda con l’assunto religioso) è concepito come pura luce: se anche il miracolo è, in definitiva, un
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; ma, a Superga, l’adattamento della visione ai punti di vista avveniva quasi automaticamente in virtù dei congegni della macchina prospettica, e invece
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In questo stesso momento, però, i pensieri di Michelangiolo si orientano sempre più verso l’architettura, come arte puramente speculativa, che può
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. In ogni caso il barocco di Carignano e il puntiglioso, aggrondato neoclassico del San Pietro a Ginevra non sono, nella storia dell’Alfieri, due fasi
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dell’Alfieri che la innesta al centro politico e la mette in valore. Sarà questa, com’è noto, la grande direttrice dello sviluppo urbanistico di Torino
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spezzata in tante scuole nazionali, l’Inghilterra era rimasta, quanto all’arte figurativa, pressoché inerte. Le proibizioni puritane, dunque, sanzionavano
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valutabile in sé, ma anche in rapporto a una più ampia e «universale» categoria di valori estetici), la valutazione dell’opera d’arte può dipendere
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Quando il «criticismo», come attitudine generale dell'intelligenza, si concreta in vera e propria critica, questa deve porsi un oggetto: l’oggetto
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Come poetica, il «pittoresco» ha le sue premesse nelle poetiche dei generi che s’erano formate in Italia, nella seconda metà del Seicento, dalla
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«Certi passi del Paradise Lost, il Macbeth, Ossian e Michelangiolo furono messi in un sol mazzo, e l’emozione destata da quelle opere si definì
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1513 la questione è più complessa. Poiché il monumento deve addossarsi a una parete, non avrà più uno spazio interno e questo sarà compensato in
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dell’uomo e si sgomenta per il sangue versato durante il Terrore. È lo stesso contraddittorio succedersi di attrazione e repulsione che troviamo in
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-natura, Blake è l’immagine dell’uomo in rivolta. Rinnega la storia, ch’è soltanto l’avverarsi di un destino o di una oscura volontà superiore; ignora la
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La conversione religiosa ha eliminato in lui il pensiero della natura e quello della storia come tramiti d’elezione; la pittura e la scultura, la cui
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Le illustrazioni a Shakespeare sono dunque la dimostrazione grafica della poetica di Fuseli. L’eroe attore è, in definitiva, l’artista che mette in
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L’eroe-attore o, meglio l’eroe-mimo di Fuseli, è molto diverso dal gigante incatenato di Blake. La natura, lo spazio in cui si muove, sono la natura
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fredde e spettrali come apparizioni di fantasmi, e anche in questo riflettono un’interpretazione certamente unilaterale, ma legittima del testo, L
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Quante e quanto sterili geometrie nelle figure di Fuseli, chiuse ciascuna in un ideale rettangolo o triangolo o trapezio, senza che mai quelle forme
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. Quanto al soggetto dunque, nessun dubbio che il gruppo canoviano vada collocato nella serie dei componimenti figurativi e letterati, tanto frequenti in
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secolo di riforme culturali: in pittura, si comincia con la riforma del Piazzetta e si seguita con quelle del Canaletto (la veduta oggettiva) e di Pietro
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, infine, un oggetto ben definito, una funicella o, nel gruppo marmoreo, un tondino di ferro. In tutta la scultura del Settecento, dal siciliano Serpotta
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viaggio e del primo soggiorno a Roma): aveva sotto gli occhi, a Venezia, i «soggetti moderni» di Pietro Longhi, in gran parte ispirati dallo Hogarth. Non
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