Da Bramante a Canova
Se la rappresentazione formale non è più conoscenza positiva del mondo, sorge il problema della giustificazione non più intellettuale ma etica dell
Pagina 209
Da Bramante a Canova
Il motivo del dissidio tra il Bernini e il Borromini è dunque la tecnica, e non soltanto nella documentata cronaca dei fatti. Il Bernini concepisce
Pagina 210
Da Bramante a Canova
’impossibile. Come il Caravaggio, il Borromini è lombardo; come il Caravaggio, non ama Roma e ne diffida: è troppo facile, di fronte al dilemma di scelte
Pagina 211
Da Bramante a Canova
È noto che il progetto borrominiano, conservato fino al Settecento, prevedeva il rifacimento di tutta la chiesa e che invece i lavori si limitarono
Pagina 222
Da Bramante a Canova
all’intuizione geniale di un artista che di quell’occasione sapesse cogliere il senso immediato, non rimane che prendere atto dell’insuccesso, come
Pagina 225
Da Bramante a Canova
Il secondo tema decorativo è quello dei rilievi di stucco incassati lungo la navata maggiore, con figurazioni dell’Antico e del Nuovo Testamento. La
Pagina 228
Da Bramante a Canova
Pietro da Cortona era pittore ed architetto, il Bernini architetto e scultore, il Borromini soltanto architetto. Tra questi tre maestri si dibatte
Pagina 238
Da Bramante a Canova
Il Cortona era conscio di essere più pittore che architetto: «l’architettura —— scriveva nel 1646 a Cassiano del Pozzo — mi serve solo per mio
Pagina 239
Da Bramante a Canova
’insieme della rappresentazione pittorica e non nei singoli edifici raffigurati. Il principio unitario di pittura e architettura è dunque la
Pagina 240
Da Bramante a Canova
A proposito della sua prima opera importante, il Casino Sacchetti al Pigneto, il Portoghesi ha osservato acutamente che la costruzione è Tutta fatta
Pagina 243
Da Bramante a Canova
non d’immediata evidenza. Cinque anni prima il Borromini aveva concluso la costruzione di Sant’Ivo alla Sapienza, integrando la nuova chiesa ad un
Pagina 249
Da Bramante a Canova
Prima di disegnare, nel 1657, il progetto di Campitelli, il Rainaldi aveva lavorato col padre, Girolamo, alla costruzione di S. Agnese in piazza
Pagina 277
Da Bramante a Canova
Il primo progetto, del 1505, è un mausoleo, cioè un organismo plastico-architettonico isolato nello spazio, degradante verso l’alto con tre piani, e
Pagina 28
Da Bramante a Canova
Giunti a questo punto, però, non si può trascurare il fatto che questa radicale innovazione della struttura e della forma architettonica rimette in
Pagina 285
Da Bramante a Canova
Quando si accinge a studiare il primo progetto, il suo entusiasmo per l’antico è al calor bianco: l’antico è la storia portata fuori dal tempo
Pagina 29
Da Bramante a Canova
inventato felicemente quel titolo. Il quadro rappresenta l’Infanta Margarita con la sua piccola corte, mentre viene ritratta da Velázquez. Ma dubito
Pagina 290
Da Bramante a Canova
contiene anch’esso (e non è il solo) una dichiarazione di poetica. Le Filatrici sono, in realtà, Pallade e Aracne; ma anche, propone Tolnay, le tre
Pagina 292
Da Bramante a Canova
ci fosse uno specchio grandissimo, in cui il pittore potesse vedere insieme le bambine, i nani, se stesso, la tela, la stanza: si potrebbe dedurre che
Pagina 294
Da Bramante a Canova
Il progetto del 1513 presenta, rispetto a quello del 1505, modificazioni sostanziali. Poiché la tomba non sarà più al centro di San Pietro, cade la
Pagina 30
Da Bramante a Canova
Condizione fondamentale della progettazione è «fare il tutto colla minore spesa possibile» (T. 1°, cap. III, osser. 11). La posizione ideologica del
Pagina 327
Da Bramante a Canova
Uomo di pensiero e di scienza, il Guarini è cosciente della distinzione tra i diversi campi del sapere; non può più pensare che l’arte sia conoscenza
Pagina 329
Da Bramante a Canova
È escluso che la forma architettonica rappresenti visivamente le operazioni matematiche che l’hanno prodotta: deve soltanto «non disgustare il senso
Pagina 329
Da Bramante a Canova
inespressa della tomba di Giulio II. Non ha senso rispondere che, morto il committente e succedendosi le ordinazioni da parte dei pontefici venuti dopo
Pagina 33
Da Bramante a Canova
Ma anche il punto di partenza de]l’ideazione formale è irrazionale. Nella cupola della Sindone archi si impostano al sommo degli archi sottostanti
Pagina 337
Da Bramante a Canova
; esaltando lo Stato, il Sovrano, Dio esalta se stessa. L’architetto non rivela, non interpreta, non rappresenta: si limita a fornire gli strumenti del
Pagina 338
Da Bramante a Canova
’attitudine sociale della natura. Nell’arte e nella vita il segreto del successo (un termine che diventa importantissimo) sta nel vivere con naturalezza entro
Pagina 342
Da Bramante a Canova
Come architetto, non ammette la complementarietà di spazio architettonico e spazio naturale: la comunicazione è libera, il paesaggio è natura
Pagina 343
Da Bramante a Canova
Roma ha il Belli; il Piemonte, mezzo secolo prima, Bernardo Antonio Vittone, e non è un poeta ma un architetto. Dialettale, ma l’attributo qualifica
Pagina 346
Da Bramante a Canova
. In ogni caso il barocco di Carignano e il puntiglioso, aggrondato neoclassico del San Pietro a Ginevra non sono, nella storia dell’Alfieri, due fasi
Pagina 353
Da Bramante a Canova
Il repentino formarsi e il rapido svilupparsi della scuola pittorica inglese del Settecento si spiegano appunto con la critica di quella cultura e
Pagina 360
Da Bramante a Canova
Il criticismo inglese ha altre, e più profonde, giustificazioni. Le proibizioni religiose, anche a non sopravvalutarne le conseguenze, avevano
Pagina 361
Da Bramante a Canova
Richardson è esplicito: «di un quadro o di un disegno dobbiamo esaminare solo quel che vi troviamo, senza preoccuparci delle intenzioni che il
Pagina 365
Da Bramante a Canova
Il polo opposto dell’italianismo è la pittura olandese. Per Hogarth, come vedremo, la pittura olandese è, per il gusto dei borghesi, ciò che l’arte
Pagina 367
Da Bramante a Canova
Il progetto era una coraggiosa innovazione anche dal punto di vista tipologico; la novità maggiore consisteva appunto nella reciproca integrazione
Pagina 37
Da Bramante a Canova
critica politica all’azione politica, cosi la critica artistica porta all’azione artistica. Il carattere attivo, d’immediata utilità ai fini del fare, è
Pagina 370
Da Bramante a Canova
essere arguto, e talvolta lo è così pesantemente da scoprire il partito preso, il meccanismo del giuoco. Ma il «wit» non è una qualità individuale, bensì
Pagina 375
Da Bramante a Canova
Se il «pittoresco» ha un fondamento profondo nella storia, è tuttavia l’opposto della pittura «di storia»: e, come poetica naturalistica, si fonda
Pagina 382
Da Bramante a Canova
Nel dicembre del 1790 Reynolds pronuncia il suo ultimo discorso dalla cattedra presidenziale dell’Accademia: è un congedo dall’Istituto, dai colleghi
Pagina 388
Da Bramante a Canova
, prima di Turner, e il «pittoresco» durerà, sia pure vegetando nel gusto meschino dei pittori vittoriani, fino alla metà dell’Ottocento ed oltre. Si tratta
Pagina 389
Da Bramante a Canova
natura, che non è la grande creazione ma il fatale errore di Dio; rifiuta la pittura, nella concretezza delle sue immagini e nella sostanza dei suoi
Pagina 395
Da Bramante a Canova
Ora che la critica si è disgiunta dalla pittura e ha individuato il suo obbiettivo polemico nel conflitto sociale tra l’artigianato declinante e l
Pagina 400
Da Bramante a Canova
Scendendo, le lacrime agli occhi, dalla cattedra presidenziale della Royal Academy, il 10 dicembre 1790, sir Johsua Reynolds legava agli scolari l
Pagina 403
Da Bramante a Canova
Quando Michelangiolo comincia a lavorare agli Schiavi dell’Accademia, ha appena finito le sculture della cappella Medicea. Spinge a fondo il
Pagina 42
Da Bramante a Canova
Fuseli è tutta sotto il segno del Manierismo: Rosso, Parmigianino, Primaticcio, Tibaldi, Cambiaso. Per la prima volta, e sia pure in un’interpretazione
Pagina 426
Da Bramante a Canova
Il genio di Shakespeare, altrettanto alto, è molto diverso da quello di Michelangiolo che stringe tutti aspetti del mondo e tutti moti dell’anima
Pagina 429
Da Bramante a Canova
Questa era con tutta probabilità l’intenzione del committente, il Pisani, un aristocratico illuminato in una Venezia ch’era la punta avanzata dell
Pagina 466
Da Bramante a Canova
L’accostamento di un giovane e di un vecchio, abbastanza frequente nel Seicento e nel Settecento, adombra generalmente il contrasto di ideale e
Pagina 467
Da Bramante a Canova
Nella Euridice del ’73 aveva tentato, per tutt’altra strada, il superamento della teatralità barocca: dal trucco scenico, prologo-epilogo, del
Pagina 468
Da Bramante a Canova
Non poteva ignorarlo il Canova, benché a quell’epoca la sua cultura fosse tutt’altro che raffinata (ne fanno fede gli sgrammaticati appunti del
Pagina 473
Da Bramante a Canova
Non v’è irrelatività se non oltre l’esaurimento delle relazioni possibili. Il sistema formale del rococò era aperto e continuo: tutto un intreccio e
Pagina 475