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schema planimetrico dell’antica basilica. Come si concilia questo scampolo conservativo, che implica il biasimo per la distruzione della forma
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, il papa prescriveva di conservare la forma primitiva, ma è difficile supporre che il progetto d’insieme non fosse stato a suo tempo approvato dal
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«primitiva forma»: espressione che con ogni verosimiglianza si riferisce solo allo schema basilicale a cinque navate; 2) che si rinunciò ai lavori del
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stesso avrebbero difficilmente compreso e accettato: si dovrà conservare «la primitiva forma, et abbellirla». L’ornato è dunque disgiunto nettamente
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figura rettorica, Borromini raffigura nell’ornato della chiesa la festa inaugurale della chiesa stessa, immagina che ad abbellire la «primitiva forma
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chiaroscuro nella superficie concava. Le volte ribassate sono semplicemente ornate da un’esile ghirlanda che forma il bordo di un bacile specchiante, che
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attuarsi e questa non può essere contenuta in una forma conclusa. Certo ogni artista ha le sue opere finite che il mondo conosce, ma non sono che segni
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del limite della materia e della forma stessa rispetto alla trascendenza del «concetto». Come tale è stato studiato, ma nell’ambito delle singole
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pretende verso un obbiettivo impossibile quanto più si cerca di chiuderla in una forma finita.
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dell’intera basilica, in forma di croce greca, con una grande cupola centrale e quattro minori. Fino a questo momento il centro ideale della
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Giunti a questo punto, però, non si può trascurare il fatto che questa radicale innovazione della struttura e della forma architettonica rimette in
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di forma nella facciata e nell’interno: non solo, ma all’esterno, dove la luce naturale è più forte, le colonne sono più piccole e hanno il fusto
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’eresia. Ebbene, la colonna, tipico elemento di sostegno, è la forma simbolica della stabilità della fede: se non si potesse invocare, a provarlo
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Non è affatto strano che a «dissacrare» l’architettura, cioè a revocare la funzione rappresentativa della forma architettonica come significante di
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progetti esecutivi, che non lasciano margine ad incertezze, interpretazioni, varianti. È calcolata anche la proiezione delle ombre dacché, se è forma
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e rappresentazione della forma del mondo. La matematica non è più la logica del creato, ma il processo, l’operazione rigorosa del pensiero umano. L
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È escluso che la forma architettonica rappresenti visivamente le operazioni matematiche che l’hanno prodotta: deve soltanto «non disgustare il senso
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formale. Non soltanto non muove più dalla concezione dello spazio come forma universale, ma prescinde perfino dalla considerazione empirica del sito
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È logico, se la forma è effetto non può essere causa; la causa o la generatrice della forma è qualcosa che non è ancora forma, ma seme o radice
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volta determinata la forma di una colonna, si possa alterarla facendola storta, a vite, a onda (T. III, cap. VIII). In Santa Maria della Provvidenza a
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guariniana dell’architettura continua nello spazio continuo porti necessariamente alla più profonda delle «metamorfosi del Barocco»: quella della forma
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dello stesso tema formale in situazioni spaziali diverse. Lo scopo dell’architetto non è tanto di inventare la forma unitaria dell’edificio, quanto di
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La scena del Juvarra è insieme architettura e paesaggio: quand’è paesaggio forma atrii, arcate, corridoi; quand’è architettura, ha colonne come
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, tra alberi e nubi. Tuttavia la cupola, benché ellittica e rigonfia, rimane una forma chiusa, e così il corpo della chiesa. Ma il volume di quest
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vista: la simmetria è così larga e slegata che le singole forme emergono dal contesto come gli «a solo» dell’orchestra. Come in musica, ogni forma deve
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rococò: per ogni forma architettonica, anche per i più modesti particolari dell’ornamento, trova la parola classica giusta, con lo stesso scrupolo
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pilastri- cariatidi, in forma di erme, sono la prova della volontà di giungere a una fusione totale di scultura e architettura. Oltre alle statue di
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maestri italiani, si presta a quella delicata operazione di separar la forma dal contenuto (forse perché la sua forma già tradisce la perduta fiducia
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. Una delle virtù del criticismo inglese è proprio d’aver superato dialetticamente questa sintesi; e d’aver fondato e legittimato una forma pittorica
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soprannaturale, ma si forma con l’educazione, anche il genio si forma e matura nell’esperienza (disc. VII).
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rispetto al problema della retta visione. Fin da principio s’intende che il problema della forma artistica non è il problema della rappresentazione di ciò
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valori formali propri ed esclusivi della pittura inglese: di una forma, infine, ch’è tale proprio perché, continuamente mutevole e inafferrabile, quasi
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posizione di primo piano: anche perciò il «pittoresco» è una vera e propria teoria della forma, e sia pure della forma pittorica. E poiché ogni forma è
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sarebbe se non la materializzazione e la verifica. Come la forma non è qualcosa che si deduce, ma si raggiunge, così lo spazio (che poi è ancora la forma
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giardino «all’inglese», non meno del giardino «all’italiana», sia un modo di imporre alla natura la forma che la mente umana suppone essere la forma
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dalla «tabula rasa», arriva a organizzare per primo un nuovo spazio e una nuova forma, uno spazio e una forma pittorici, mentre Blake, che parte dal
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cui è esempio la pittura di Constable), anzi alla distruzione della stessa forma, e proprio perciò rimane un episodio altissimo, ma isolato, che non
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natura, Ruskin erige a teoria della forma una poetica nata, come quella del «pittoresco», in netta contraddizione ad ogni preesistente teoria della
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». Soltanto molto più tardi ci si accorgerà che il problema del rapporto arte e produzione, come forma concreta della più vasta relazione tra attività
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consumando o sublimando la plasticità della forma per darle accesso alle dimensioni inestese della poesia. Dopo la Shakespeare Gallery di Boydell e la
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umana in un’unica forma e tutti li trascende in una idea universale. Shakespeare ha il genio dell’agilità, della sottigliezza, della penetrazione; della
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forma è necessariamente in rapporto con la natura e con la storia passano in seconda linea rispetto all’architettura, diventano modi imperfetti. È
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cioè in cui il maestro cercava, oltre la natura e la stessa figura, la forma immateriale e inafferrabile del «concetto» o del trascendente. La
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miti e delle immagini, delle sorgenti primarie della forma, della felice scoperta dei «true elements of human essence» (Lectures, VII, 1810). È un
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» funzionalità della forma.
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di bel canto, di raffinamento dei modi correnti: per dare alla forma plastica una struttura «ideale» bisogna rassegnarsi a passare per la logica del
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seguito nella scultura del Canova) di negare alla forma plastica il privilegio della centralità, relegandola ai margini di uno spazio vuoto, a cui il
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. Dal punto di vista formale, la penna forma una punta che richiama, a sinistra, l’angolo vivo del gomito del vecchio. Ma lo spago? È in rapporto di
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Canova, invece, non c’è prospettiva, illusione spaziale, scenografia, teatro. La forma plastica non rappresenta la figura, ma la sublima, ne trasforma
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e lasciano il vuoto in mezzo; ma il filo teso, nella sua triplice qualità di linea- forma-oggetto, chiude ì1 sistema e ricostruisce idealmente il
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