Da Bramante a Canova
doveva l’accumulo di un immenso patrimonio culturale che era, in definitiva, un patrimonio d’immagine? Portato dal piano intellettuale al morale, il
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rialzato dai raccordi a curva e dal solco d’ombra della cornice. Se nelle navate intermedie la zona più luminosa era il sommo delle volte e la riflessione
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distraessero il visitatore dalla disgraziata veduta della navata maggiore, il cui effetto doveva apparirgli doppiamente mancato: dal punto di vista della
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masse degli edifici rappresentativi; il Borromini isola e fa scattare dal contesto urbano alcuni nuclei di massima tensione, che si eccepiscono come puri
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sé l’esperienza vissuta della morte, l’incompiutezza dipende dal fatto che, nella prospettiva umana, la morte si dà come virtualità, prefigurazione
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Michelangiolo è tale rispetto a un’altra opera, in perpetua gestazione, che rimane allo stato di virtualità e come tale condiziona, dal profondo, tutte le
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di paragone un astratto modello dedotto dall’antico, ma il principio di logica costruttiva recentemente proposto dal Lodoli: un principio, dunque
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In realtà il processo storico, anche dal punto di vista della tecnica costruttiva, è continuo. Nel Rinascimento e, tipicamente, nel Bramante, si ha
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processi, di ricomporre l’unità di tecnica e stile distrutta dal Manierismo; il Bernini crede ancora in una tecnica che implichi una grandiosa
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Navona: una chiesa a croce greca, che palesemente discende dal tema cortonesco dei SS. Luca e Martina. Il primo disegno per Campitelli è una pianta
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avente, dentro il basamento, un sacello funerario ellittico. Lo si sarebbe voluto collocare nel coro di San Pietro, incominciato a costruire dal
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, Michelangiolo cambia tutto), dal programma iconografico alla concezione formale.
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’animo collettivo: uno stato d’animo, in questo caso, di liberazione da una minaccia incombente, da un incubo. Questo crediamo, a volerlo esaminare dal
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Quando si accinge a studiare il primo progetto, il suo entusiasmo per l’antico è al calor bianco: l’antico è la storia portata fuori dal tempo
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acri e corruschi, ma inafferrabili. Il quadro è una macchina che si muove vorticosamente ci si lascia prendere dal gorgo ascendente e si è portati su
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rispetto ad un momento teorico, dell’invenzione formale. La relazione di teoria e prassi era già stata superata dal Borromini con la riduzione del primo
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Dal punto di vista grafico, infatti, i disegni guariniani sono accuratissimi: tracciati a penna e acquerellati, debbono considerarsi veri e propri
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e orizzontali, fosse scosso dal ritmo oscillante di un terremoto.
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vista: la simmetria è così larga e slegata che le singole forme emergono dal contesto come gli «a solo» dell’orchestra. Come in musica, ogni forma deve
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solo a darsi da fare per tirar fuori una vulgata edilizia dal linguaggio aulico del Juvarra e dal filosofico argomentare del Guarini; ma nella schiera
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’egli lasciò morendo, e che furono dal re ritirati»: conservati nell’Archivio di Stato, si potevano studiare nella memorabile mostra del Barocco
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Il motivo del nobile fanatico, che crede di intendersi d’arte ed è gabbato dall’antiquario imbroglione, è un motivo già sfruttato dal teatro del
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Ora, la critica seria ha un compito ben determinato: distinguere l’autentico dal falso. Ma il campo del falso è talmente vasto da non potersene
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«conosce» i modi più segreti del fare artistico e il suo giudizio, invece di dedursi da certi principi generali, nasce dal ripercorrere idealmente il
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maestri italiani, si presta a quella delicata operazione di separar la forma dal contenuto (forse perché la sua forma già tradisce la perduta fiducia
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nasce dal nulla, è vano mettersi a inventare senza aver prima raccolto tutta una massa di materiali (disc. VI). È vero che l’arte è il prodotto del genio
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atto intellettuale, perché implica l’oggettivazione) sarebbe indistinguibile dal fare degli artigiani e proprio da costoro artisti di questa borghesia
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Dal pensiero che nessun artista possa considerarsi perfetto è facile dedurre alcune illazioni: se non esiste la perfezione dell’arte, non esiste
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implichino direttamente la percezione, ma siano piuttosto fatti mentali, è dimostrato dal fatto che già Hogarth considera visioni lontane le figurazioni
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La prima teorizzazione di questa spazialità pittorica sarà tracciata, nel 1759, dal Cozens; e sviluppata dai teorici del «pittoresco» con una
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di carattere, il tono affettivo generale dell’opera d’arte. La vera educazione mira infatti a sciogliere l’individuo dal peso di un bagaglio di
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sublime. E Raffaello scese dal trono». (Praz, St. d. Lett. Ingl. p. 244).
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, al mondo dal quale si sottrae e al quale rinuncia? Indubbiamente, la teorica del «sublime» non è soltanto inglese, nasce dall’incontro con altre
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Per intendere la gravità della frattura aperta dal biforcarsi del concetto dell’arte nelle due poetiche contrapposte e complementari del «pittoresco
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ribelli di Blake: lo prova, molto meglio, la loro tecnica. Dal punto di vista della tecnica, Constable è il primo pittore sicuramente «moderno». Il suo modo
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estetica e attività produttiva o economica, aveva giustificazioni più profonde che quelle allegate dal misticismo sociale di Ruskin e dal socialismo
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drammi politici rimane, nel fondo, calvinista, come Goya rimane, suo malgrado, cattolico, Non vede nascere i mostri dal sonno della ragione; i mostri
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questo opposto configurarsi della natura dipende dal diverso atteggiarsi dell’animo umano nelle contrarie polarità del piacere e del dolore; l’uomo
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limite che l’architettura trascende è precisamente quello della forma come forma finita, limitata dal fatto stesso di essere il prodotto della mimesi
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processi e i loro esiti sono assolutamente distinti, Stando così le cose, e tenendo sempre presente che fin dal principio la ricostruzione di San
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L’eroe-attore o, meglio l’eroe-mimo di Fuseli, è molto diverso dal gigante incatenato di Blake. La natura, lo spazio in cui si muove, sono la natura
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specialmente attraverso i suoi disegni e i suoi quadri che il nuovo modo di mettere in scena i drammi di Shakespeare passa dal teatro alla pittura, tanto da
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immobili, fatti come di sale nel raggio crudo del riflettore. E tutto è artificio, dal gruppo statuario d’immagini che riflette il gusto sociale del
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diverso, salve le grandezze, dal Sublime entomologico. E la vittoria finale non tocca alla vita, ché sarebbe davvero una curiosa vittoria uscire dall
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’apparecchio per fuggire dal labirinto (che lui stesso aveva costruito), e del giovane, che lascia fare e pensa ad altro, alla meravigliosa avventura che l
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corrente lo «ideale» già identificato col classico dal Winckelmann, dal Sulzer, dal Mengs. Il gruppo statuario con cui il Canova dichiarava la propria scelta
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mitologici: anche la polemica contro l’Arcadia, del resto, era un motivo della cultura illuministica veneta. E non era la prima volta; fin dal 1773
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Nella Euridice del ’73 aveva tentato, per tutt’altra strada, il superamento della teatralità barocca: dal trucco scenico, prologo-epilogo, del
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. Dal punto di vista formale, la penna forma una punta che richiama, a sinistra, l’angolo vivo del gomito del vecchio. Ma lo spago? È in rapporto di
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, infine, un oggetto ben definito, una funicella o, nel gruppo marmoreo, un tondino di ferro. In tutta la scultura del Settecento, dal siciliano Serpotta
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