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’immaginazione. Come non chiedersi, infatti che cosa fare di una facoltà che nel secolo precedente era stata sviluppata sopra ogni altra e a cui si
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sorta di «tecnica spirituale» simile a quella di cui i mistici del tempo descrivono da competenti le modalità, i passi segreti e perfino le astuzie e
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logica-immaginazione apre agli uomini una dimensione diversa in cui evadere; la logica-fantasia chiarisce agli uomini la condizione pericolosa e assurda in
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nell’alternativa che pongono, nell’impossibilità di ciascuna di affermarsi indipendentemente dall’opposta; nella necessità in cui si trova infine
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formale dell’essenza dommatica e storica della Chiesa è proprio la sua recente restitutio, la ricostruzione durata quasi due secoli ed a cui hanno
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originaria di San Pietro, con il culto di Borromini per Michelangiolo, a cui pure risaliva in gran parte la responsabilità della soluzione centrale? Era
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hanno un’estrema, nuovissima vivezza naturalistica, eppure sono dello stesso colore e della stessa materia delle membrature architettoniche a cui si
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E tuttavia il motivo è tutt’altro che ingenuo e popolaresco: è sicuramente connesso alla propaganda del culto di massa, in cui la Chiesa vede la
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l’unità plastica del monumento esige una veduta unitaria secondo giuste prospettive, un paesaggio architettonico, in cui ci si muove, deve avere
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e la dislocazione dei monumenti funerari, a cui Borrornini attese durante il pontificato di Alessandro VII, quando aveva ormai perduto ogni speranza
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distraessero il visitatore dalla disgraziata veduta della navata maggiore, il cui effetto doveva apparirgli doppiamente mancato: dal punto di vista della
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momento in cui va formandosi quell’Europa moderna di cui la borghesia, ormai sicuramente in ascesa, sarà la struttura portante.
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che la decorazione è sempre una prestazione professionale, che esclude il modo di ricerca individuale e disinteressata di cui aveva dato l’esempio il
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ambientale è la natura, il cui ordine c’è, ma non si rivela che all’intelletto dell’uomo, che lo manifesta nella mimesi idealizzante dell’arte. Più che
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La correlazione interno-esterno è indubbia, ma non si tratta di una correlazione strutturale, per cui ai volumi vuoti dell’interno corrispondano i
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disponibile, sviluppare la rotazione in un corpo rotondo, il protiro. È fin troppo facile invocare, per questo inserto (di cui si rammenterà di lì a
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, nel cui marcato verticalismo è chiaro l’intento di porre sulla vasta chiesa del Corso un accento che la distinguesse nel panorama romano folto di cupole
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costruzione dello spazio universale e designando lo spazio come visione inerente a una specifica funzione, è Carlo Rainaldi: l’opera nella cui storia
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ambiente più vasto ed adatto limitasse i pericoli di contagio cui dava luogo il concorso della folla nell’angusta chiesa di S. Maria in Portico. Ma i motivi
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di piani la cui intersezione, o generatrice ideale, è all’interno, nel vano della chiesa. Il frontone è spezzato per sottolineare la coassialità
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appena entrato. Uno specchio, nel fondo, riflette non si sa bene se Filippo IV e Marianna d’Austria in posa oppure il dipinto in cui sono ritratti
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Il pittore distoglie lo sguardo dalla tela a cui sta lavorando; assorto, s’incanta a guardare la piccola commedia; la mano esita sulla tavolozza; un
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manualità del mestiere; la distinzione è più sottile e infatti non è indicata od allusa un’antitesi tra l'arte come soffio divino (a cui accennano i
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, non vi sono spunti d’irriverenza: neppure per il line morale, e ancora religioso, per cui pochi anni avanti Caravaggio aveva dipinto la Madonna come
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ci fosse uno specchio grandissimo, in cui il pittore potesse vedere insieme le bambine, i nani, se stesso, la tela, la stanza: si potrebbe dedurre che
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morale ma in nome della pittura, Di cui afferma il valore autonomo, positivo, intrasferibile. Nell’Adorazione (i quadri di soggetto religioso sono
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il raccordo tra architettura e natura, il legame profondo per cui le forme artificiali dell’edificio si qualificano come forme naturali elette; il
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L’atteggiamento, che potremmo chiamare pre-fenomenologico, del Guarini è chiaro già dalla cura con cui elimina dalla progettazione ogni pregiudiziale
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tipologie: quelle, cioè, su cui si fondava la progettazione classica, fino al Bernini e allo stesso Borromini.
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nel 1674 il Guarini pubblica, a complemento dello Euclides Adauctus del ‘71, un «Modo di misurare le fabbriche ,in cui non vi è corpo, e quasi non vi
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È facile osservare (e la tavola del Trattato lo sottolinea) che, per il modo con cui si congiungono le membrature degli archi, la loro successione si
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sviluppata sull’asse di simmetria della platea, prolungando così nel possibile prospettico lo spazio reale in cui sono gli spettatori; la veduta angolare con
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momento in cui, anche per la stretta di drammatiche circostanze storiche, l’artista è portato a ribadire, perfino con accenti polemici, il proprio legame
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La chiesa di Carignano è tipologicamente nuova, con quella sua pianta a ruota dimezzata, a cui fa da mozzo lo strano pronao interno, un mezzo
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: una costruzione storico-allegorica i cui significati, secondo la poetica neoplatonica, dovevano essere plurimi e a diversi livelli. La tomba di Giulio
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, è l’orientamento generale della cultura artistica, la cui direzione passa, non senza contrasti, dall’aristocrazia alla borghesia.
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considerata contraria al fine della vera religione ma al fine proprio dell’arte, assai più interessante è il fatto che l’arte «di storia», di cui si deplora
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insieme di giudizi pratici, il cui processo s’intreccia al processo del fare artistico, cosicché grandissima è la sua utilità didattica (disc. XI, in morte
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, Michelangiolo non può dimenticare che il suo disegno era stato il seme da cui era germogliata l’idea di fare di San Pietro il monumento-simbolo della
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caratteri e di casi umani, di cui è fatta la società. Non bisogna dimenticare che la teorica del «sublime» appare quando il paesaggio chiaro ed aperto dell
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cui è esempio la pittura di Constable), anzi alla distruzione della stessa forma, e proprio perciò rimane un episodio altissimo, ma isolato, che non
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Philosophical Enquiry del Burke, a cui fa esplicito riferimento il nome di Longino, era uscito fin dal ’57, Ritornando, nel ’90, sul paragone tra «i due uomini
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sacra e rituale dell’arte. Divino e natura, sono due termini di cui non si fa gran spreco nelle poetiche inglesi del Settecento; Reynolds stesso, per
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L’eroe-attore o, meglio l’eroe-mimo di Fuseli, è molto diverso dal gigante incatenato di Blake. La natura, lo spazio in cui si muove, sono la natura
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’arte di dare alla figura principale del quadro il dominio dell’orizzonte è forse il solo punto in cui l’arte moderna sia più avanti dell’antica
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Alle volte, parlando del Barocco, non si dà il giusto peso al fatto che in quel periodo l’arte deve ridefinirsi nei confronti di una scienza di cui
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quel tempo, in cui si descrivevano in chiave mitologica singolari fenomeni naturali ed esperimenti scientifici: come, per stare all’esempio più famoso
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sorride de]l’inutile armeggiare del vecchio, è tutto assorto nella visione, che già sembra abbacinarlo, della gran luce del sole, in cui volerà tra
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viluppo di fiamme da cui esce una mano a ghermire la bella donna, passava d’un tratto, come per un sùbito rapimento, allo straordinario, mozartiano a-solo
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seguito nella scultura del Canova) di negare alla forma plastica il privilegio della centralità, relegandola ai margini di uno spazio vuoto, a cui il
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