Da Bramante a Canova
diversità dei fenomeni impedisce loro di estrarne un sistema che ne compendi i caratteri. La stessa critica neoclassica, col Milizia, non assume come pietra
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tecnica universale, ad una «architettura perennis». È solo con Pietro da Cortona, e con la sua revisione veramente critica del lascito formale del
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scelta critica; ma non si tratta neppure di capriccioso esotismo. Sono puri remi che vengono orchestrati sapendo perfettamente che l’importante non è il
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Il repentino formarsi e il rapido svilupparsi della scuola pittorica inglese del Settecento si spiegano appunto con la critica di quella cultura e
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ogni caso, poi, il ritratto, non coinvolgendo alcuna tematica religiosa, è oggetto di libera critica; e di una critica che, implichi o non principi
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tardo Seicento e del primo Settecento (arriverà fino a Goldoni; ed è, particolarmente nell’interpretazione di Hogarth, un tipico motivo di critica e di
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Ora, la critica seria ha un compito ben determinato: distinguere l’autentico dal falso. Ma il campo del falso è talmente vasto da non potersene
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? La pittura inglese del Settecento, e la critica che la prepara, l’accompagna e la integra, sono aspetti paralleli e complementari di una cultura
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Quando il «criticismo», come attitudine generale dell'intelligenza, si concreta in vera e propria critica, questa deve porsi un oggetto: l’oggetto
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moderni» di Hogarth, e sostenuta da una consapevolezza critica ben più chiara e costruttiva. In altri termini, Reynolds non è meno borghese di Hogarth, ma
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e vera contro la grande e falsa maniera, In se stessa, questa schematica discriminazione di opposte tendenze non era una novità critica: già nei
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del Settecento è un intreccio indissolubile di attività pratica e critica.
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Tutta la cultura dell’Illuminismo è caratterizzata dall’attitudine critica: e come la critica sociale porta all’azione sul terreno sociale o la
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bensì ad affermare che l’arte è anche imitazione della natura; ma poi critica il naturalismo (benché il termine fosse improprio) di Gainsborough e
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neppure la perfezione del modello, sia esso la natura o l’arte del passato; si legittima così la critica, che estrae le «qualità» dal confronto tra le
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Oggetto di esaltazione fanatica e di drastica denigrazione, assai raramente, e forse soltanto nell’esame che ne fece Lionello Venturi, la critica di
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questa scadenza coincida con l’inizio della grande stagione della critica inglese, cioè col sorgere della grande personalità di Ruskin. Infatti, l
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Non è un caso che la critica di Ruskin si rivolga anzitutto ai pittori «moderni», e proprio perché tali, e muova direttamente, quasi seguitando
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, implicava una polemica rivoluzionaria contro valori tradizionali, che la pittura inglese non aveva mai accettati. Allo stesso modo, però, la critica di
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Ora che la critica si è disgiunta dalla pittura e ha individuato il suo obbiettivo polemico nel conflitto sociale tra l’artigianato declinante e l
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’insistere tutta sul piano del contingente, dell’assiduo controllo della critica sull'operare artistico. Questa ultima ipotesi è contestata dal fatto che il
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pittura inglese; ma, senza l’esperienza critica della pittura inglese, difficilmente la pittura europea avrebbe potuto rinnovarsi, come si rinnovo
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corporazioni artigiane; nel teatro, c’è la riforma del Goldoni. Più che innovazione radicale, ciascuna di queste riforme voleva essere revisione critica
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Quasi tutta la critica identifica l’intenzionalità riformistica del Canova giovane con un ritorno alle origini cinquecentesche della scultura
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