Da Bramante a Canova
del Seicento con il dualismo Caravaggio-Annibale e poco dopo, con accresciuta asprezza, con il dissidio tra il Bernini e il Borromini; e poiché il
Pagina 209
Da Bramante a Canova
Il motivo del dissidio tra il Bernini e il Borromini è dunque la tecnica, e non soltanto nella documentata cronaca dei fatti. Il Bernini concepisce
Pagina 210
Da Bramante a Canova
’impossibile. Come il Caravaggio, il Borromini è lombardo; come il Caravaggio, non ama Roma e ne diffida: è troppo facile, di fronte al dilemma di scelte
Pagina 211
Da Bramante a Canova
Malgrado le insinuazioni del Bernini, il Borromini è tutto altro che un eretico: semplicemente non crede che la salvezza sia lì, a portata di mano
Pagina 212
Da Bramante a Canova
È, quello del Borromini, uno spazio fatto «artificialmente» per quel tormento-delizia dello spirito che è nel Seicento la pratica ascetica: con una
Pagina 214
Da Bramante a Canova
La tecnica del Bernini è guidata dall’immaginazione del possibile, quella del Borromini dalla fantasia dell’assurdo: il Bernini può chiamarla
Pagina 215
Da Bramante a Canova
Volendo meglio precisare la divergenza tra i due maestri, si può dire che lo spazio del Bernini dimensione, quello del Borromini situazione. La
Pagina 216
Da Bramante a Canova
, chi le consideri, di assumere un’attitudine dialettica e non di distaccato giudizio. I posteri non hanno dovuto scegliere tra il Bernini e il Borromini
Pagina 216
Da Bramante a Canova
Così si spiega perché l’antitesi e la continua tensione tra la tecnica estensiva del Bernini e la tecnica restrittiva del Borromini siano anche
Pagina 217
Da Bramante a Canova
Quando, nel 1646, Innocenzo X incarico Francesco Borromini di restaurare, per l’ormai vicino Giubileo del 1650, la chiesa-madre di San Giovanni in
Pagina 218
Da Bramante a Canova
, ne affidò l’incarico ad un architetto che, come Borromini, studiava bensì criticamente l’antico, ma ignorava il culto del monumento e la cui
Pagina 220
Da Bramante a Canova
È noto che la differenza sostanziale tra le due imprese consiste nel fatto che Borromini conserva, come dato storico ineliminabile, il perimetro e lo
Pagina 221
Da Bramante a Canova
Virgilio Spada, elemosiniere segreto di Innocenzo e grande amico e consigliere di Borromini. D’altra parte, basta osservare come le pareti della navata
Pagina 222
Da Bramante a Canova
Innocenzo X, il progetto di rinnovamento fu praticamente abbandonato e a Borromini non rimase che dedicarsi, con puntigliosa finezza, alla ricomposizione
Pagina 224
Da Bramante a Canova
», l’operazione fallisca: e, con lo scacco di Borromini in San Giovanni, abbia principio il fallimento dell’aspirazione tipicamente cattolica e barocca
Pagina 224
Da Bramante a Canova
dalla struttura: la forma nasce da un atto intellettivo, l’ornato da un atto di devozione. Borromini sta alla lettera del dettato papale: conserva lo
Pagina 226
Da Bramante a Canova
figura rettorica, Borromini raffigura nell’ornato della chiesa la festa inaugurale della chiesa stessa, immagina che ad abbellire la «primitiva forma
Pagina 227
Da Bramante a Canova
monumentalità berniniana. Borromini non imita i modelli classici, in cui pure la decorazione naturalistica era il particolare integrativo e quasi la
Pagina 228
Da Bramante a Canova
Il terzo tema è quello che Borromini ha deciso per ultimo: le dodici edicole di marmi colorati in cui sono riutilizzare e quasi ostentate le colonne
Pagina 229
Da Bramante a Canova
verticali scanalate delle paraste, altrettanti regolatori di frequenza della vibrazione luminosa. Il luminismo che Borromini voleva ottenere era
Pagina 230
Da Bramante a Canova
Non soltanto a causa del fallimento dell’effetto idealo Borromini cerca di distogliere l’attenzione dalla navata centrale e portarla sulle minori: se
Pagina 231
Da Bramante a Canova
luce, il Borromini ha concepito l’insieme del nuovo San Giovanni; e proprio l’elasticità del sistema (documentata dalle variazioni di ritmo nei vari
Pagina 233
Da Bramante a Canova
L’itinerario di questi piccoli capolavori, ricostruito con perfetta analisi da Portoghesi, dimostra come Borromini, angustiato per l’incolpevole
Pagina 234
Da Bramante a Canova
Caravaggio sosteneva che non v’è maggior difficoltà e merito nel dipingere figure che frutta o fiori; Borromini sembra voler dimostrare che l
Pagina 235
Da Bramante a Canova
Pietro da Cortona era pittore ed architetto, il Bernini architetto e scultore, il Borromini soltanto architetto. Tra questi tre maestri si dibatte
Pagina 238
Da Bramante a Canova
«contenzioso» o tormentato del Borromini, fosse quella del professionista studioso è confermato anche dalla carica, che ricoprì a partire dal '34, di principe
Pagina 239
Da Bramante a Canova
urbanistica dell’architettura del Cortona, nettamente diversa da quella del Bernini e del Borromini. Il Bernini tende a sovrapporre in modo
Pagina 241
Da Bramante a Canova
soltanto pochi anni prima, restaurando l’antica basilica di San Giovanni, il Borromini le aveva dato appunto un carattere di chiesa parata a festa dagli
Pagina 246
Da Bramante a Canova
non d’immediata evidenza. Cinque anni prima il Borromini aveva concluso la costruzione di Sant’Ivo alla Sapienza, integrando la nuova chiesa ad un
Pagina 249
Da Bramante a Canova
concezione della natura, il Borromini in una tecnica che rifletta una concezione religiosa della vita. Ma l’uno e l’altro, in fondo, mirano ancora ad una
Pagina 274
Da Bramante a Canova
perfino la continuità dei frontoni e del cornicione. Quale relazione intercorra tra la facciata di Campitelli e quella del Borromini per S. Carlino
Pagina 281
Da Bramante a Canova
natura, a uno spazio d’immagine o di visione, il Rainaldi non sente affatto il bisogno di trasformare, come il Borromini, la tipologia, il tradizionale
Pagina 285
Da Bramante a Canova
diverso da quello del Bernini e del Borromini. Il Bernini procede per successive invenzioni formali, ciascuna delle quali implica quasi sempre le
Pagina 288
Da Bramante a Canova
rispetto ad un momento teorico, dell’invenzione formale. La relazione di teoria e prassi era già stata superata dal Borromini con la riduzione del primo
Pagina 296
Da Bramante a Canova
. Se poi si pensa alla diversa ma ugualmente impegnativa relazione dell’architettura del Bernini e del Borromini con lo spazio storico della città di
Pagina 327
Da Bramante a Canova
tipologie: quelle, cioè, su cui si fondava la progettazione classica, fino al Bernini e allo stesso Borromini.
Pagina 331
Da Bramante a Canova
(come quelli del Borromini) il tormento della ricerca formale, di un'idea inventiva che vuole realizzarsi sulla carta prima che nell’opera muraria. Sono
Pagina 335
Da Bramante a Canova
impiegato i campanili laterali come elementi d’equilibrio e d’inquadramento visivo rispetto al volume della Cupola, e il Borromini, in Santa Agnese a
Pagina 343