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un principio di verità, razionale o dommatica che fosse, pesa tutto sull’arte. La scienza non ha ancora elaborato una prassi al di la del proprio
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ambientale è la natura, il cui ordine c’è, ma non si rivela che all’intelletto dell’uomo, che lo manifesta nella mimesi idealizzante dell’arte. Più che
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, che implica una diversa concezione dell’arte, non più intesa come prodotto dell’ingegno o della sapienza dell’artista, ma identificata in toro con la
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’architetto, e finalmente apre, ponendosi come primo ed esplicito esempio di arte senza «regole, la via alla diffusione europea del gusto barocco.
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Allorché, ricalcando la definizione settecentesca e neoclassica, si parla del Barocco come arte «senza regole», bisogna sempre tenere presente che la
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Per la prima volta il principio barocco dell’arte come persuasione è applicato all’architettura. Ma la devozione è soltanto l’occasione, non l
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di Jordaens, la storia parallela di Apollo e Marsia. Le due favole antiche alludono «alla vittoria dell’arte divina sul mestiere umano»: un tema caro
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È contro questa idea di un’arte strumentale, sia pure per finalità sublimi, che Velázquez protesta; e non in nome di un diverso ideale religioso o
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indubbiamente ambigua tra evidenza formale e rivelazione dommatica, chiarendo che l’arte è attività puramente mondana e tale rimane anche quando rende omaggio o
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Uomo di pensiero e di scienza, il Guarini è cosciente della distinzione tra i diversi campi del sapere; non può più pensare che l’arte sia conoscenza
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’architettura è arte adulatrice. Ma se non si conosce la radice del diletto che l’architettura provoca nello spettatore, perché scrivere un trattato in cinque
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idee», opere d’arte in mica, momenti concreti di un processo inventivo-operativo che si concluderà soltanto, e sempre con la presenza e l’intervento
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In questo stesso momento, però, i pensieri di Michelangiolo si orientano sempre più verso l’architettura, come arte puramente speculativa, che può
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spezzata in tante scuole nazionali, l’Inghilterra era rimasta, quanto all’arte figurativa, pressoché inerte. Le proibizioni puritane, dunque, sanzionavano
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Inghilterra, dove le grandi famiglie formano collezioni spesso importanti e una conoscenza non superficiale dell’arte, e specialmente dell’italiana, viene
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Inoltre, se nel Cinquecento e nel Seicento l’Inghilterra non ha avuto una grande arte, ha avuto una grande letteratura e una elevata scuola
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», precedono i primi atti di quella scuola pittorica; l’insieme dei valori sui quali si porta il giudizio è ancora quello dell’arte di tradizione
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necessariamente ridotto il campo d’azione dell’arte figurativa: i cui compiti «civili», salvo qualche decorazione, s’erano ristretti, per tutto il Seicento
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certamente i nobili, che comperano antichità e opere d’arte di gusto classico e considerano il «grand tour» nel continente come il necessario complemento di
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Il motivo del nobile fanatico, che crede di intendersi d’arte ed è gabbato dall’antiquario imbroglione, è un motivo già sfruttato dal teatro del
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, anticaglie di autenticità assai dubbia; ebbene, se acquisti di opere d’arte devono costituire una voce tanto cospicua nella bilancia commerciale inglese
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supreme del gusto. Già Hogarth sospetta che tutta l’arte italiana, benché grandissima, sia minata da un vizio di scarsa autenticità: rappresenta false
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paese dei modelli e dei maestri, quasi una grande accademia: può fornire insegnamenti preziosi, ma rimane tuttavia esterna e lontana. Certamente l’arte
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Il polo opposto dell’italianismo è la pittura olandese. Per Hogarth, come vedremo, la pittura olandese è, per il gusto dei borghesi, ciò che l’arte
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Non si creda, dunque, che l’arte olandese sia stata subito prescelta, per una specie di affinità elettiva, e contrapposta all’italianizzante, da quei
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riprendere, ma anche riformare, il concetto di «storia», ch’era alla base dell’arte di tradizione classica. Hogarth non si rassegna ad essere considerato
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processo stesso, o un momento essenziale del processo dell’arte ed è insieme, come non può non essere, un atto razionale, non si può più credere che l’arte
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Con il concetto d’ispirazione non cade soltanto l’idea della fondamentale religiosità dell’arte, ma anche quella del suo necessario rapporto con la
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Dal pensiero che nessun artista possa considerarsi perfetto è facile dedurre alcune illazioni: se non esiste la perfezione dell’arte, non esiste
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Il concetto di varietà, che ha un’importanza fondamentale nel pensiero estetico inglese, è naturalmente dedotto dalle teorie dell’arte italiane e
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intellettualistica è compito specifico dell’arte, e in modo particolare della pittura: il «pittoresco» è il «new method» (Cozens) attraverso il quale una
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’arte, ogni differenza che non fosse la pratica dell’operazione pittorica: l’uno e l’altro esercitavano infatti un’attività estetica, come quella che
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del genio, l’incontro felice di arte e cultura, ma ora rettifica quel giudizio: Michelangiolo è «sublime», anche in ciò (e non è poco) che nella sua
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piuttosto di una polarità opposta: si sente che la regola, la ricetta del «pittoresco» non esaurisce l’idea dell’arte, e la si integra con una regola
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Per intendere la gravità della frattura aperta dal biforcarsi del concetto dell’arte nelle due poetiche contrapposte e complementari del «pittoresco
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’ambito dell’operazione artistica: è infatti quell’antitesi che apre il moderno sviluppo dell’arte «per tendenze», che chiaramente riflette la coscienza
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fare della loro critica un incentivo e una guida alla produzione dell’arte, proprio con loro nasce quella critica di «tendenza» o, come dirà
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forma. È dunque comprensibile che Ruskin si riproponga il problema dell’arte italiana, ch’è arte per eccellenza «formale», e che risalga all’arte che
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’arte dei «primitivi» italiani appare a Ruskin come il risultato di un’intenta, approfondita, umile indagine della natura; e il mezzo di questa indagine
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’industria, non può più intrecciarsi al fare artistico come costante e stimolante controllo: lo stesso Morris, esercitando il «mestiere dell'arte, si
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declino della pittura inglese coincide, come s’è visto, con il distaccarsi della critica dall’arte militante: allora la critica tende a diventare
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Avrebbe potuto essere, quella pittura, il primo atto dell’arte moderna; ma ne rimane tuttavia una fonte, e la fonte essenziale. Come tale, crediamo
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diritto Raffaello; se invece si ritiene, come Longino, che il sublime, rappresentando la vetta più alta che l’arte umana possa raggiungere, compensi
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’Accademia non s’era mai stancato d’ammonire che la vera arte, il «grand style», nasce da una solida cultura e non dall’alea dell’ispirazione. E il
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concepito l’ideale di un classicismo tenebroso e in qualche modo piranesiano. Il suo nume era Michelangiolo, il solo che avesse sentito che l’arte classica
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All’incontro con la letteratura, invero, l’arte inglese del Settecento era. preparata da tempo: Hogarth aveva tradotto in immagine De Foe e Fielding
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più disegnata che scritta, quel periodo enimmatico della storia dell’arte italiana viene studiato come un fenomeno autonomo e non secondario, con un
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Fuseli, si sa, era un fanatico dell’antico, il primo che dell’arte classica abbia avvertito il caldo contenuto umano, l’intensità espressiva; ma «l
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Alle volte, parlando del Barocco, non si dà il giusto peso al fatto che in quel periodo l’arte deve ridefinirsi nei confronti di una scienza di cui
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Così si chiude il circolo dell’arte di Fuseli: non già con l'apertura su un’emozionata interpretazione romantica, ma con la restituzione di
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