Da Bramante a Canova
, nell’uno e nell’altro, il carattere di spiritualità della tecnica? La questione ontologica della vera conoscenza del reale è ormai fuori causa. La
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Malgrado le insinuazioni del Bernini, il Borromini è tutto altro che un eretico: semplicemente non crede che la salvezza sia lì, a portata di mano
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; e, non avendo altro sostegno, pesa tutta sulla responsabilità morale dell’artista. È una logica a rovescio, ma è ancora, strutturalmente, una logica
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possibile2». Ma il dissenso è tutt’altro che provato, È vero che anche nella lettera del 15 marzo 1647, scritta quando i lavori erano già avviati da dieci mesi
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le nuove pareti come armature o telai di sostegno delle antiche, limitandosi a variare, da un disegno all’altro, la combinazione delle verticali e
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» siano stati gli stessi fedeli. Altro che monumentum aere perennius: l’immagine che si fa presente non è quella dell’eternità, ma di un giorno.
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E tuttavia il motivo è tutt’altro che ingenuo e popolaresco: è sicuramente connesso alla propaganda del culto di massa, in cui la Chiesa vede la
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tutta infiorata: insinuano nel trionfo del bello «naturale» — i fiori, la luce, il grande spazio — la nota malinconica di un altro bello, spirituale
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fatti architettonici dalla normalità della comune edilizia. L’uno e l’altro hanno in mente una Roma immaginaria, a cui vorrebbero che la Roma reale
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, era questa volta imposta dalla configurazione della zona: l’incombente altura capitolina da un lato, la valle del Foro dall’altro, l’arco di Settimio
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’altro aveva trattato in chiave di altissimo, quasi rarefatto intellettualismo religioso? È noto che, nel periodo che va dalla Sapienza al restauro di
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infelice, il problema dell’opera incompiuta scompare dalla coscienza dell’artista o si identifica con un altro progetto?
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concezione della natura, il Borromini in una tecnica che rifletta una concezione religiosa della vita. Ma l’uno e l’altro, in fondo, mirano ancora ad una
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spirito d’obbedienza; ma non si può dire ch’essi rimangano un’opera di ripiego, subordinata rispetto a un altro, predominante interesse. Negli affreschi
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arti. In Las Meninas, uno dei due quadri appesi alla parete di fondo, rappresenta, da un originale di Rubens, Pallade e Aracne; l’altro, da un originale
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Il progetto del 1516 segna un altro passo verso l’annullamento della composizione volumetrica e l'integrazione dell’organismo plastico alla
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stipula l’ultimo accordo con gli eredi per l’esecuzione con aiuti (altro fatto che dimostra l’oramai avvenuto distacco dell'artista dal progetto) della
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Come attività puramente mondana l’architettura è pura tecnica, non potrebbe essere altro; ma se al di là della tecnica non c’è nulla, la tecnica non
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naturale dalla luce divina. In pianta la struttura si presenta come una successione di esagoni inscritti l’uno nell’altro; ma la veduta lungo l’asse è
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mondo come il giardino al bosco, anzi il giardino non è altro che il bosco ideale, edenico, il bosco per eccellenza. Per il Juvarra l’architettura e il
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indigene dell’architettura americana dell’ottocento o a certe riprese moderne di forme «spontanee» mediterranee o alpine, ha tutt’altro senso. Nel caso
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, il caos, proprio come nella vita spirituale, dove niente si accomoda. Nella pratica è un’altra cosa: non si passa da uno spazio all’altro come da
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la categoria dei valori plastici. La crisi del progetto della tomba, infine, non è altro che la crisi della sintesi delle arti che avrebbe dovuto
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per quanto fosse possibile»: spiemontesizzarsi voleva dire, con un altro barbarismo, «disfrancesarsi». Aveva un precedente in famiglia. Lo zio
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cortile. Allo stesso modo il pronao interno (non potrebbe chiamarsi altrimenti) della chiesa di Carignano, non essendo altro che il rovescio della
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prezzo di molto superiore al suo valore. Né poi è detto che le scuole più celebrate, i maestri più famosi siano senz’altro, e per sempre, le vette
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operativi dei quali, ovviamente, «virtuosi» e «amatori» non possono avere esperienza di sorta. Ma altro è lo «amatore» altro è il «conoscitore»: costui
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influì profondamente su Hogarth e su Reynolds, conservava ai dir vero ben poco dei presupposti ideologici del classicismo barocco: null’altro che la
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gran frequentatore di teatri e afferma che la propria pittura non è altro che una sorta di teatro; Webb insiste sull’analogia di pittura e teatro e
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E qui la questione si complica. Da un lato ci si richiama alla funzione della «mente attiva», che penetra, interpreta, associa e combina, dall’altro
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proprio ambiente naturale: tale è l’assunto principale della pedagogia della nuova classe, opposto a quello della pedagogia della vecchia, non d’altro
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bosco; è tutt’altro che incolto. Può accadere che riproduca taluni aspetti «selvatici» del paesaggio, perché la pittura, poniamo, di Salvator Rosa ha
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’arte, ogni differenza che non fosse la pratica dell’operazione pittorica: l’uno e l’altro esercitavano infatti un’attività estetica, come quella che
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altro autorevole membro della Royal Academy, Heindrich Fuseli, sarà ancora più esplicito: simpatizziamo con Raffaello, ma Michelangiolo è sublime. Sente
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il programma appare ridotto perché la tomba non è più un edificio ma la parte di un edificio; dall’altro, e specialmente nel senso dell’espansione
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» e del «sublime», bisogna rammentare che Blake è un contemporaneo di Constable e di Turner. Da un lato e dall’altro, almeno per chi guardi al problema
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, dimentichi di quella società inglese che ora stava giocando, sui campi di battaglia e sul mare, la sua grande partita europea. L’uno e l’altro sono
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altro che una protesta contro il meccanicismo industriale, uno sdegnoso schierarsi dell’uomo di cultura dalla parte dei poveri, poiché dei poveri è il
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»), come fu artista, benché non grande, Morris; e che l’uno e l’altro, quasi seguitando o riprendendo gli intenti della critica settecentesca, mirarono a
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Dei due bardi della nuova poetica già quasi romantica, l’uno, Wlilliam Blake, era fermamente avverso all’Accademia e al suo presidente; l’altro
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, in definitiva, non è altro che il limite stesso della forma. [1964]
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artefatta, dacché la funzione le ridà, su un altro piano, l’ambiguità, la doppiezza, l’inquietante pluralità di aspetti ch’è propria delle persone vive. È
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’apparecchio per fuggire dal labirinto (che lui stesso aveva costruito), e del giovane, che lascia fare e pensa ad altro, alla meravigliosa avventura che l
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discorso prosastico e ritrovare il senso concreto delle cose, il bello non potendo essere altro che una forma superiore della ragione. Benché non
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busto di Dedalo ed Icaro intorno al vuoto che separa i due corpi è tale che, se l’uno è in luce, l’altro è in ombra, ma il rovesciamento della
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strumento della sua salvezza, o forse sa che per volare nel cielo dello «ideale» o del «sublime» ci vuol altro che ali di cera e di penne legate con lo spago
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Non poteva ignorarlo il Canova, benché a quell’epoca la sua cultura fosse tutt’altro che raffinata (ne fanno fede gli sgrammaticati appunti del
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rettitudine morale, dice Cicerone; la linea migliore, dicono i piantatori di cavoli; la più breve che possa tracciarsi da un punto all’altro, dice Archimede
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