Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 50 occorrenze

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esistenza sociale: e lo ritroveremo, secolarizzato, a Torino, ai Monaco, a Vienna.

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«primitiva forma»: espressione che con ogni verosimiglianza si riferisce solo allo schema basilicale a cinque navate; 2) che si rinunciò ai lavori del

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, non potendosi inibire ai pellegrini (e furono, nel 1650, più di settecentomila) la visita di quella che era, dopo San Pietro, la più insigne e

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alludono alla partecipazione del cielo al giubilo dei fedeli. Anche più esplicito, nelle ghirlande di fiori freschi intorno ai medaglioni, è il tema dell

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dapprima immaginato, nei pilastri che racchiudono i vecchi sostegni della navata, aperture minori architravate, che venivano così ad alternarsi ai

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, l'ammassamento della folla appena entrata, e ai lati, negli spazi discreti delle navate minori, i movimenti individuali dei visitatori più attenti

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, e che Borromini stesso aveva già sperimentato, fino ai registri più alti, in Sant’lvo alla Sapienza. Venendo a mancare il gioco dei raggi obliqui e

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di estetica urbana, raggiungono un livello di qualità che, ai nostri occhi, non è inferiore, anzi spesso superiore, a quello dei dipinti. Può darsi

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La correlazione interno-esterno è indubbia, ma non si tratta di una correlazione strutturale, per cui ai volumi vuoti dell’interno corrispondano i

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sottolineare che il tema del sacro come omaggio di una società ideale ai simboli del sacro è un tema fondamentale della rettorica decorativa del Cortona

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Palladio, il Cortona non pensa alle chiese veneziane ma ai palazzi vicentini, per lo più concepiti come pareti di una strada: senza esitare applica ad un

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ricollega al passato, e precisamente ai Rinascimento, e dunque al principio, smarrito poi dal Manierismo e dal Barocco, di una tecnica costruttiva

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addossate ai pilastri, colonne incassare negli angoli dei rincassi, colonne libere nel corpo mediano: così le colonne, non soltanto concretano

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potrebbero, come qui, essere replicare, dispiegate, ostentate come altrettanti vessilli: non per nulla le stacca dal muro, le sposta rispetto ai punti d

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ambiente adatto ai movimenti di una folla adunata e all’eccitazione festosa che accompagna una manifestazione popolare di rendimento di grazia. Con le

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l’arte divina e ispirata, di cui ai due quadri del fondo; l’altro è il ritratto dei sovrani, cioè il quadro da cui il pittore, preso dalla nuova

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trono sul sarcofago a mostrare il trionfo della gloria sulla morte; ora la figura del papa è ai piedi della Madonna, sorretta da due angeli come il Cristo

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mestieri esercitati da artigiani ai quali l’architetto ricorre secondo le necessità nelle diverse fasi dell’esecuzione. Infine, la funzione del dirigente o

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, l’attuazione del progetto perde ogni ragione d’urgenza e viene perciò sistematicamente posposta ai nuovi impegni di lavoro: se tutto si riducesse a

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operazione manuale, capace di sostenere con la sua meccanica mentale, fino ai vertici sommi, la parabola ascendente dell’ispirazione o della fantasia. Anche il

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del Vittone poi, non si associa al gusto del domestico, del quotidiano, dell’umoristico; ma all’idea nuova ai suoi tempi, della corrispondenza dell

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; ma, a Superga, l’adattamento della visione ai punti di vista avveniva quasi automaticamente in virtù dei congegni della macchina prospettica, e invece

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pieno del bello antico; ma pure poi alle volte (o, la difficoltà di spiemontesizzarsi) nel suo architettare prevaricò dal buon gusto per adattarsi ai

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dell’arte, più deboli, effeminati ed imbelli. La Francia, le Fiandre, ma soprattutto l’Italia, appaiono, agli occhi dei nobili inglesi, come appariva, ai

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architettuta ai principi palladiani e scamozziani portati da Inigo Jones. Una cultura artistica preesistente dunque al formarsi di un’arte propriamente inglese

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Le circostanze esterne che, per tutto il Seicento, limitano la figurazione ai temi civili, non mutano sostanzialmente nel corso del Settecento

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originali del maestro, le opere rovinate e parzialmente rifatte, le tele dei mestieranti attribuite ai grandi pittori, l’opera modesta venduta per un

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influì profondamente su Hogarth e su Reynolds, conservava ai dir vero ben poco dei presupposti ideologici del classicismo barocco: null’altro che la

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critica politica all’azione politica, cosi la critica artistica porta all’azione artistica. Il carattere attivo, d’immediata utilità ai fini del fare, è

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forma per servirsene ai propri fini, questa pittura ha le sue origini o i suoi precedenti nella letteratura e nel teatro molto più che nella

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due idee, la linea ondulata e sinuosa è il collegamento più indiretto, cioè quello che permette, d’incontrare, nel suo svolgersi, e di associare ai

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appunto il compito della pittura, né contraddice ai suoi fondamentali interessi sociali poiché ciò che si visualizza o fenomenizza, e al tempo stesso si

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sia quell’individuo, e donde tragga l’impulso e la forza di chiamare Dio «de profundis». E come definire l’uno se non per contrasto ai molti, alla massa

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, che bada ai suoi piccoli traffici e fa i conti per l’immediato avvenire né si preoccupa del suo ultimo destino, coltiva sollecita il suo piccolo

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Non è un caso che la critica di Ruskin si rivolga anzitutto ai pittori «moderni», e proprio perché tali, e muova direttamente, quasi seguitando

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Impressionisti, e ai pittori che ne seguono l’indirizzo, è appunto la mancanza di una coscienza artigiana, di una modesta e compunta diligenza nel fare

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spazialità, anche se ai risalti e alle profondità indicati per via di rapporti proporzionali non corrispondono risalti e profondità reali. Né può dirsi che

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La pittura di Reynolds doveva molto a Raffaello, ai veneti, agli emiliani, pochissimo a Michelangiolo. Nella scuola, il primo presidente dell

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good-natured men che furono Reynolds e il dottor Johnson e, nel fondo, sempre fedele ai grandi temi ideologici dell’Illuminismo. È vero che lo

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’analisi interna che punta ai moventi e vuol cogliere il senso d’una lacerazione,nel tessuto storico della civiltà, del tormentoso trapasso da una

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fili multicolori. L’attore che si muove sulle tavole del palcoscenico è già in una dimensione diversa, in una prospettiva che ne altera le figure ed ai

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germe della propria fine. Fuseli, che non ha il puritanesimo freddo di Blake non teme di abbandonarsi alle soavi debolezze dei sensi e ai teneri

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Shakespeare al Manierismo, all’eufuismo del suo tempo. Né più risoluto e moralmente forte è il suo atteggiarsi di fronte ai grandi problemi del suo tempo. All

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degli scienziati e dei dilettanti scienziati della seconda metà del Settecento, come ai nostri giorni l’esplorazione degli spazi interplanetari

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, col barocchismo sublimato della Euridice nella Villa ai Pradazzi di Asolo, l’artista, che allora era davvero alle prime armi, s’era messo in contrasto

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«tagiapiera» veneziano. Ai suoi piedi, anzi sotto, si vedono gli arnesi tradizionali dell’arte, lo scalpello e il mazzuolo; ma l’artista è anche un

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natura si trova ovunque». Ma non era un segno di attaccamento ai suoi maestri veneziani, il cui pittoricismo rococò non era nient’affatto naturalistico: la

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scultura la propone il Canova, e non consiste soltanto nello stare ai fatti e nel dire in limpida prosa quello che altri avrebbero cantato in versi e

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seguito nella scultura del Canova) di negare alla forma plastica il privilegio della centralità, relegandola ai margini di uno spazio vuoto, a cui il

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nella «linea ondulata e serpentina» individuava il principio universale del bello, comune ai fenomeni della natura ed a quelli del costume e della moda

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