Crisi economica e crisi politica
Incombe l'equivoco, in tutti i campi della economia e della politica, equivoco dal quale bisogna uscire, se un'azione rapida e fattiva vorrà imporsi
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dell'avvenire. Noi intanto ne portiamo il peso e ne registriamo i dati, in cerca di soluzioni.
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Così passarono i mesi lunghi e trepidi, nell'inazione e nel silenzio del parlamento, che aveva perduta la sua vera funzione, mentre si fabbricavano i
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Com'era possibile ottenere un successo, quando alla corsa per i consumi offriva il mezzo dei rallentamenti del regime annonario della guerra; si
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eccitata da elementi anarcoidi e da spinta politica, maturata però attraverso sei mesi di facile illusione che dopo la guerra i prezzi dovessero
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, dallo spaventoso deficit dell'acquisto del grano estero, per circa sette miliardi; e dai deficit crescenti di tutti i servizi pubblici, specialmente
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Il ministero precedente sulla trama del progetto Meda, ma con deviazioni notevoli, aveva adottato i primi provvedimenti finanziari del dopo guerra
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Noi da due anni ci aggiriamo in un circolo vizioso: diminuiamo l'efficienza produttiva nazionale, attardiamo e facciamo arrivare alla fase acuta i
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uno stato psicologico irriducibile. Il soldato che per cinque anni ha avuto tesi i suoi nervi nell'ansia della guerra, nelle insonni trincee, nelle
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Non valsero avvisi ai governanti del periodo della guerra, per preparare una soluzione adeguata al problema: ricordo i voti del congresso dei sindaci
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dei proprietari terrieri; i quali han creduto che nessun mutamento di regime economico fosse o possibile o necessario; hanno confuso il fenomeno
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diminuire, limitando i margini all'alta pressione tributaria che viene imposta nell'interesse dello stato.
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tecnica e lavorativa delle nostre industrie trasformatrici dei prodotti, ed eccitare i nostri commerci di esportazione, per potere avere una bilancia
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economici deve avere notato come una industria, che è costretta a importare dall'estero materie prime e carbone, non può immettere sul mercato interno i
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Per far ciò tutti convengono che il regime economico attuale non risponde più e che occorre trasformarlo. Come in tutti i momenti critici della vita
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economia, turbando ancora di più i rapporti tra capitale e lavoro, acuendo la crisi, sottraendo allo stato la possibilità di mezzi finanziari
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La lotta scuote i cardini della società; mina le fonti produttive; attenua le forze di resistenza sociale; penetra negli ingranaggi dello stato e ne
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determinare meglio i rapporti morali ed economici con l'estero, a rifare la propria economia, e ad assumere una posizione di iniziativa di equilibrio tra i
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Nei primi sei mesi dell'armistizio il pensiero italiano si incantò sulla questione di Fiume; i nostri fratelli italiani di quella nobile e tormentata
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per prevenire i tempi, seguirne il ritmo accelerato e convulsivo, registrarne i propositi e trasformarli in leggi. Il parlamento dovrebbe essere la
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Ai margini di questa attività centralissima si alimentano da molti anni i germi di arresto al progresso, di ipertrofia e di deviazione insieme. Lo
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È naturale che questo sforzo abbia prodotto l'elefantiasi, e che i nervi e i muscoli non reggano più l'immane corpo; e lo stato è costretto a cedere
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periferia reazione e sfiducia; e fornendo il mezzo agli elementi invadenti e procaccianti di prendere dallo stato tutti quei favori tangibili con i quali si
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essa rafforzano i propri organismi e la propria vitalità. Che meraviglia che possano comandare nelle ferrovie di stato e nelle poste e telegrafi e
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È la forza antistatale che monta e si avanza, che trova di fronte a sé gli organismi dello stato, i quali cedono, di trincea in trincea, mezzi
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diritto e delle responsabilità collettive; tenta le forze della economia pubblica, altera i rapporti di quella privata: e non può avere altra soluzione
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i partiti politici italiani: tanto è vero che ogni altro partito che si sviluppa ai margini di altri fattori, manca di rispondenza e di vitalità
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espressione organica economica e politica della ragione collettiva della società. Sotto questo aspetto i socialisti sono semplicisti; e come tutti i
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italiani, che oggi rivive nelle nuove ragioni sindacali e politiche, che la grande industria e i grandi commerci e la moltiplicata e ampliata vita moderna
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rivoluzione violenta. Per questo i tentativi di Nitti e di Giolitti sono orientati verso il centrismo socialista, nella speranza d'una divisione e di
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rinunciare alla lotta di classe, che è resa seria e fondamentale nel campo del salariato; e quindi tende ad acutizzarne i rapporti col capitale per
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E poiché in ogni economia, anche in quella associativa come la mezzadria nell'agricoltura, vi sono oggi elementi di deficienza organica che turbano i
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Nel campo del lavoro, per i liberali e parte di elementi conservatori, anche religiosamente a noi vicini, siamo i bolscevichi neri, coloro che
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maggioranza una ragione di convergenza verso i nostri punti di vista e verso le ragioni programmatiche della nostra attività pubblica, ha trovato enormi
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culminato nelle coalizioni dei democratici con i socialisti a favore del divorzio e contro la proporzionale amministrativa; e rendono ancora più
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ancora viverla e farla sentire come minoranza combattiva e fattiva, senza i legami che possano incepparne il cammino nella vita pubblica e menomarne
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, la regolamentazione dell'emigrazione, la tutela e il rispetto del credito italiano all'estero. Vi sono insieme connessi i problemi intellettuali e
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— per i quali purtroppo in Italia si ha, insieme al facile sentimentalismo, una generale ignoranza —; i problemi morali quali oggi sono posti, cioè
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attraverso i bagliori della rivoluzione: ma noi italiani, che forse per i primi, nei paesi occidentali e latini, affermiamo il diritto del lavoro nella sua
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L'Italia attraverso la sua povertà, i suoi dolori, la lotta di paesi amici e di paesi avversari, le sue convulsioni interne e le sue debolezze di
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