Crisi e rinnovamento dello Stato
Questa pagina è viva e balzante dopo tre anni come se fosse stata scritta oggi, è la base del nostro movimento, l'ispiratrice della nostra attività
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Una nazione come l'Italia, che ha in sé una forza di primo ordine: la popolazione di quaranta milioni di uomini, con una densità eccezionale di quasi
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ragione nel fondamento ideale della vita, se non si vuole essere dalla vita stessa avulsi e confusi con le cose morte e inesistenti. E noi oggi sentiamo
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la figura di grande nazione e la realtà di una politica estera che tende a soffocarne l'avvenire. Ma se colpa di eventi o difetto di uomini han
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, ebbe le delusioni di Fiume, della costa dalmata e della sicurezza dell'Adriatico e le asprezze della politica slava. E se la guerra unì gli spiriti
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. L'istituto dello stato non è un ente astratto, non è un principio etico, non è una ragione sociale se non in quanto e un organismo concreto e completo; e
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retorica alternata di violenza; come tutti i movimenti anarcoidi ha in sé un che di goliardico; è un prodotto della guerra, è una ribellione, è una sfida
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. Se tale non sarà, se invece si estenderà, non può non rilevarsi come lo stato sia impotente, come i suoi organi funzionino male; e come una profonda
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possono tali riforme proporsi, senza trovare il substrato economico e psicologico che le imponga. Per questo se oggi l'enunciazione nostra ad alcuni
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Se non vogliamo il sistema dei decreti-legge, a fianco del parlamento politico, occorrono i consigli superiori, eletti dalle rappresentanze organiche
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semplice intervento statale, prima solamente di polizia, poi legislativo e oggi anche amministrativo, che non può essere che saltuario, occasionale e, se
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funzioni e di organi; mancherà la linea di una riforma sostanziale. Che meraviglia se noi vogliamo arrivare alla radice e trasformare l'organismo statale?
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agrari la loro, (non so se i fascisti l'abbiano) i democratici, che hanno la responsabilità del potere, non hanno una politica. Essi ieri tendevano ad
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revisione del decreto Alessio sulle tariffe doganali e ne affrettò l'esame; ha combattuto il disegno Belotti sulle navi di stato, ed è merito suo se ancora
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agli istituti e agli organismi come enti per sé stanti; non credo che i regolamenti valgano più degli uomini, e per giunta credo che ancora per un pezzo
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le nostre idee; domani ripiglieremo la nostra libertà, se ciò reputiamo possa giovare ancora di più all'idea. Nel collaborare e nel combattere teniamo
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propaganda ci diranno se la nostra sarà una direttiva realizzabile ovvero se si infrangerà contro gli ostacoli di uomini e di fatti più forti ancora di noi; il
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dell'influenza civile della chiesa, poterono sopprimerla o variarla; come non potrebbe neppure il socialismo (se domani trionfasse, non dico nel suo
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mancare. Ma grave sarà la responsabilità degli uomini politici e dei partiti se il lavoro e la fede di questo popolo non dovessero trovare l'ordine là
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nell'interesse del proprio paese deve abbandonare il suo posto di combattimento, tanto più se questo paese si chiama Italia.
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