Crisi e rinnovamento dello Stato
Nel nostro appello del 1919 si legge: «Ad uno stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e
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ceto burocratico è divenuto il vero e reale detentore del potere e dell'amministrazione. Esso non è un potere responsabile, né può mai essere un potere
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preparazione diversa, è divenuta la vera detentrice del potere pubblico e delle forze del paese: parlo della classe burocratica.
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buona o in mala fede, vincano sempre i primi. Per questo il potere più o meno occultamente passa dagli uni agli altri, sempre irresponsabile e per giunta
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trent'anni è detentrice del potere politico dopo il trasformismo di Depretis. Il fenomeno più importante della nostra vita parlamentare in tale periodo è
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c'erano, che i partiti non c'erano; perché la classe che dirigeva, che aveva in mano il potere, era lontana dalla coscienza generale del paese, che solo può
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non disinteressato né organico, ma istintivo di colui che meglio degli altri conobbe o intuì la crisi della borghesia e tentò di salvarne il potere
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suo silenzio fu più meritevole della sua parola; ma quando parlò, riportato per consenso generale al potere, molto era compromesso e molto egli
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questo organismo è e vive della stessa vita di coloro che ad esso imprimono i caratteri e l'impronta: il potere, anche nelle democrazie più progredite
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decomposizione, aumentò, anzi centuplicò l'inflazione dei poteri, al di là del naturale sforzo bellico, irrigidì ogni potere evolutivo dello stato liberale.
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immunizzarsi dai violenti assalti dati al potere politico; e per i socialisti doveva essere la prima conquista per arrivare al potere o meglio alla
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divenire ancora più ipertrofico, più centralizzato, più tirannico; sopprimerebbe ancora di più l'elemento vitale della libertà, e monopolizzerebbe il potere
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popolare dovrà essere corretta da un'altra camera, il senato, che non sia, come è oggi, attraverso il potere regio, un' emanazione arbitraria del potere
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Ma ciò non basta; le camere oggi danno (o debbono dare) le direttive legislative e politiche, e debbono costituire il controllo permanente del potere
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particolari e speciali, le leggi di esecuzione, i regolamenti, con potere delegato e controllabile dal parlamento. Questi consigli superiori dovrebbero
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la responsabilità diretta del potere centrale, ma nel fatto esistono i poteri collaterali irresponsabili di quanti arrivano a prendere posizione nel
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dello stato; e molti credono che con l'ordinamento presente possa ciò ottenersi attraverso piccole riforme legislative o variando gli uomini al potere
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agrari la loro, (non so se i fascisti l'abbiano) i democratici, che hanno la responsabilità del potere, non hanno una politica. Essi ieri tendevano ad
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gli uomini della democrazia avranno in gran parte la direttiva del potere, perché in gran parte hanno la direttiva della cultura, della burocrazia
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