Crisi e rinnovamento dello Stato
o tolleranze, guardato quasi come un estraneo e, più ancora, un intruso, nel corpo politico della nazione.
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, è una delle più grandi mète dell'opera nostra.
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stato sia la più sincera espressione del volere popolare, domandiamo la riforma dell'istituto parlamentare sulla base della rappresentanza proporzionale
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sforzo vano, senza reale base e senza termine efficiente, un lavoro nel vuoto. Per questo, nel ricordare il terzo anno di vita del nostro partito, più che
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delle fasi più aspre della crisi che travaglia l'Italia nostra è quella che ha colpito proprio le classi così dette dirigenti. Merita la questione un
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Eppure non v'è un periodo così denso di avvenimenti come il presente, più di quel che un secolo e mezzo fa si preparava per l'Europa e per le
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Il più grave fenomeno della decadenza è la mancanza di pensatori, e più che la loro mancanza, la loro assenza dal tumulto della vita, l'assenza della
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Intendo per classe burocratica tutta quella che nella grande categoria del pubblico impiego dal più alto grado, consiglio di stato, al più piccolo
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sociale. L'università è divenuta un laboratorio chiuso, dove si analizza e si critica, dove si impara per un diploma, ma dove più non sembra si viva la
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di afferrare la realtà che sfugge e che e più potente. E la vita che pulsa di fuori resta costretta da un accentramento statale, al quale si è talmente
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trent'anni è detentrice del potere politico dopo il trasformismo di Depretis. Il fenomeno più importante della nostra vita parlamentare in tale periodo è
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. Concezione e posizione di un'Italia che all'interno e all'estero doveva consolidarsi appena dopo più di un ventennio della sua unità con Roma capitale
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lasciata ai più audaci, ai più procaccianti; le democrazie non avevano la spinta delle grandi lotte per affinarsi nel pensiero e nella selezione
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che colpì gli uomini della monarchia francese prima della rivoluzione dell' ʼ89: eppure non vi fu in Italia un momento più decisivo del presente, un
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suo silenzio fu più meritevole della sua parola; ma quando parlò, riportato per consenso generale al potere, molto era compromesso e molto egli
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questo organismo è e vive della stessa vita di coloro che ad esso imprimono i caratteri e l'impronta: il potere, anche nelle democrazie più progredite
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sindacato al senato; — il fascismo, che negò lo stato liberale e la sua autorità, creò l'organizzazione e l'azione della forza anche con le armi, più
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Il socialismo, come il più antico e il più forte partito di massa, ha una ragione storica di primo ordine, e crea un movimento ideale ben marcato
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divenire ancora più ipertrofico, più centralizzato, più tirannico; sopprimerebbe ancora di più l'elemento vitale della libertà, e monopolizzerebbe il potere
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. Colpisce più la democrazia che il socialismo; nuoce più allo stato borghese e democratico con la ribellione collettiva, che al socialismo con le
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, e dove non han più valore gli ordinamenti politici fa ricorso alle armi. È un prodotto dell'istinto di conservazione contro la propaganda bolscevica
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caratterizzata dalla più larga adesione al popolo, non in forma inorganica, che crea il socialismo di stato, che è decadenza, involuzione, pervertimento dello
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istituti statali sulla base di due termini: «organicità e libertà nella coesione, non sovrapposizione delle classi, con la più larga e reale rappresentanza
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del paese, non più come corpi consultivi a tipo burocratico o burocratizzato, ma a tipo rappresentativo; questi consigli debbono poter dare leggi
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sociale, e perciò, mentre ne sono vita, non ne sono più sentimento; ovvero sono ridotte a formalismo politico, nell'irrigidimento ipertrofico dello stato
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due come i più salienti e visibili; ne potrei citare altri. Per il primo, sono già passati tre anni dall'armistizio e, nonostante tutte le affermazioni
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via via ancora più prigioniero: il socialismo procacciante ne è pronubo e parte, mentre grida allo scandalo dei pescicani. Con quale prezzo della vita
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guerra: è stata, ed è oggi più che mai, politica estera.
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; abbandonò Vallona perché i socialisti minacciarono lo sciopero; non sostenne per l'Alta Slesia la soluzione più rispondente anche agli interessi italiani
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agli istituti e agli organismi come enti per sé stanti; non credo che i regolamenti valgano più degli uomini, e per giunta credo che ancora per un pezzo
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Il mio punto di vista è un altro, ed è semplice e perciò chiaro: quando l'istituto e invecchiato deve trasformarsi, altrimenti non si ha più il mezzo
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Con i nuovi istituti verrà lo spostamento dei partiti e più che altro la semplicizzazione dello stato e l'attenuazione dei suoi poteri amministrativi
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le nostre idee; domani ripiglieremo la nostra libertà, se ciò reputiamo possa giovare ancora di più all'idea. Nel collaborare e nel combattere teniamo
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propaganda ci diranno se la nostra sarà una direttiva realizzabile ovvero se si infrangerà contro gli ostacoli di uomini e di fatti più forti ancora di noi; il
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nell'interesse del proprio paese deve abbandonare il suo posto di combattimento, tanto più se questo paese si chiama Italia.
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elevazione dei valori morali del popolo, che arriva alle nostre più profonde tradizioni bimillenarie. E noi abbiamo la maggiore considerazione, anche politica
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