Crisi e rinnovamento dello Stato
Discussioni vivaci attorno a uomini e ad idee, dissensi e consensi sui vari atteggiamenti assunti nel turbinare degli avvenimenti, critiche aspre
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tuttora integro, granitico l'appello come una sintesi di idee, di volontà e di organicità politica, formatasi nel travaglio delle forze sociali, per
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problema centrale che affatichi la crisi odierna, e crede che tutto lo sforzo nostro d'accentrare nel problema dello stato i problemi attuali, sia uno
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Nel nostro appello del 1919 si legge: «Ad uno stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e
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140 per chilometro quadrato, popolazione laboriosa, versatile, adattabilissima; una posizione geografica nel Mediterraneo tale da doverne essere
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ragione nel fondamento ideale della vita, se non si vuole essere dalla vita stessa avulsi e confusi con le cose morte e inesistenti. E noi oggi sentiamo
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È vero: essa è povera e impoverita dalla guerra; essa e divisa internamente, e nel concerto delle nazioni ha le difficoltà di un perenne equivoco tra
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sicuro orientamento nel crepuscolo sanguigno del dopo guerra.
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che la formalità esteriore, nella quale la realtà, nel suo organismo sintetico e pulsante di vita, si attenua fino a scomparire, per creare quella
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pensiero moderno. Frutto maturo e ultimo nel travaglio di un secolo, attraverso esperienze e dolori, vissuto nella larga concezione di statisti, giuristi
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Per trovare un pensiero centrale e sintetico dovremmo rivolgerci alla classe parlamentare, nel largo senso della parola, a quella classe che da
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lasciata ai più audaci, ai più procaccianti; le democrazie non avevano la spinta delle grandi lotte per affinarsi nel pensiero e nella selezione
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E nel luglio 1914 l'Italia politica fu svegliata dal lungo sonno, come Aligi, e trovò che il parlamento non c'era, che gli uomini politici non
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periodo più grave e più difficile, nel quale ai responsabili delle direttive del paese si deve poter domandare: custos, quid de nocte? E deve rispondere
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: nel suo costante semplicismo tradusse i problemi del futuro in adattamenti del presente: superò le battaglie del momento o seppe evitarle e parve un
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istinto sociale, e democrazie larghissime a istinto imperialista. Noi crediamo di governarci, ma sono i pochi che governano nel gioco alterno e
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accomuna nel danno popoli vincitori e popoli vinti.
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Dall'armistizio ad oggi, nel decadimento del pensiero liberale democratico, questo stato atomistico, centralizzatore, burocratico, portato oggi alla
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industrie parassitarie e banche sovventrici, unendo nel medesimo interesse, contro lo stato s'intende, capitale e lavoro, finanza, imprese e lavoratori; le
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liberali scandalizzati, nel mare della democrazia, ed han perduto il colorito rosso per divenire grigi; come lo perderanno anche gli altri, i Treves, i
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dalle insidie giolittiane e dagli abbracci democratici; esso va in cerca di un programma che gli permetta di avere una idea nel campo della politica
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è la sostanza perché è la realtà: e il termine è dato da questo grande concetto di riforma antitetica dell'attuale regime statale, pure nel limite di
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fascismo per ora ha un programma negativo, e si polarizza nel metodo (la violenza): il termine immediato, concreto, positivo del regime della struttura
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guerra; non inneggiò alla violenza come il fascismo. Interprete nel campo politico del pensiero cristiano sociale, che in Italia ebbe i suoi fulgidi
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spostato nell'attrito dei partiti e nel prevalere delle fazioni. Ma solo che si consideri la imponenza del fenomeno sindacale, lo sconvolgimento portato
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Questa è la forma; la sostanza è nel fondamento regionale nel decentramento: lo stato deve essere sostanzialmente organo politico, non amministrativo
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si vuole, anche partigiano o reputato tale: si ricordino l'intervento politico nella lotta fra contadini rossi e agrari nel bolognese, sotto il
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, e perciò si sente la necessità di rianimarle con la novità degli organismi; però le libertà morali organiche ed economiche oggi negate (nel rapporto
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Non è per noi una novità quella che ho esposto nel duplice aspetto della organicità delle riforme statali e dello spirito animatore, la libertà; gli
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scioperi generali del luglio 1919 e del gennaio 1920, le occupazioni delle fabbriche e delle terre nel settembre-ottobre 1920; le violenze comuniste e
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Qualcuno mi domanderà a questo punto quale azione abbia avuto il partito popolare italiano nel campo economico in un anno e mezzo di partecipazione
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, nella incertezza di una linea sicura nel campo della politica interna ed estera, che a ben poco approderanno se non si affronti il problema centrale
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, osservava che in Italia ci sono troppi partiti politici (infatti nel 1921 ne sono sorti tre nuovi: il comunismo, il fascismo e il pan); negli Stati Uniti
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Questo metodo di realizzazioni lente, sul terreno costituzionale (che ci ha fatto essere contrari nel 1919 alla propaganda per la costituente, che i
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le nostre idee; domani ripiglieremo la nostra libertà, se ciò reputiamo possa giovare ancora di più all'idea. Nel collaborare e nel combattere teniamo
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dell'influenza civile della chiesa, poterono sopprimerla o variarla; come non potrebbe neppure il socialismo (se domani trionfasse, non dico nel suo
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Per la concezione morale del cristianesimo, trasportata come norma di attività nel campo politico ed economico, i popolari hanno una direttiva che
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In questo grande sforzo, nel quale l'importanza dell'impresa obbliga alla generosità dei sacrifici, il partito popolare italiano tende ad avere un
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