Crisi e rinnovamento dello Stato
E nel luglio 1914 l'Italia politica fu svegliata dal lungo sonno, come Aligi, e trovò che il parlamento non c'era, che gli uomini politici non
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suo silenzio fu più meritevole della sua parola; ma quando parlò, riportato per consenso generale al potere, molto era compromesso e molto egli
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che dal giugno ʼ19 va al maggio del ʼ20; la sconfitta di Parigi soverchiava la gloria purissima di Vittorio Veneto; era naturale che il popolo italiano
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rappresentativo liberale era a base di suffragio limitato, come espressione della classe borghese dominatrice nelle alterne vicende dei conservatori e dei
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risorge, prodotto della economia locale, quando il grande comune era anche stato, ma è una nuova formazione di interessi collettivi di classe, che esigono
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nostro entusiasmo, dànno la prova di una consistenza politica che fino a ieri ci era negata.
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