Crisi e rinnovamento dello Stato
, non escluso il voto alle donne, e il senato elettivo come rappresentanza diretta degli organismi nazionali accademici amministrativi e sindacali
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centro e vita; dopo raggiunta l'unità politica e la normalità e sicurezza dei suoi confini, e un'effettiva partecipazione alle intese internazionali
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, della incoltura delle classi dirigenti, le quali non possono sfuggire alle responsabilità storiche, morali e politiche della loro posizione. Una
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uniformità esteriore e livellatrice, che permetta alla mente di chi vive in mezzo alle carte di cogliere la ragione del suo intervento e della sua
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stato il fatale passaggio del potere legislativo e politico dal parlamento al governo e dal governo alla burocrazia e alle forze estranee agli
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, dà la caratteristica alle istituzioni: così niente meraviglia che vi siano monarchie democratiche e repubbliche aristocratiche; governi oligarchici a
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, rivoluzionaria a parole e collaborazionista nei fatti. E qui sta il grottesco e la tragedia insieme. Alle masse han predicato l'abolizione della proprietà, il
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, e dove non han più valore gli ordinamenti politici fa ricorso alle armi. È un prodotto dell'istinto di conservazione contro la propaganda bolscevica
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tutto ciò può rispondere alle linee democratiche o essere accetto anche a socialisti; e che, per giunta, non risolve la crisi dello stato. Anzitutto
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Sono domande alle quali la realtà risponde: la realtà della tariffa Alessio, la realtà delle navi di stato Belotti, la realtà delle crisi
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, specialmente per l'emporio italiano che è Genova. E potrei continuare ancora ma andrei molto alle lunghe; solo debbo dire che sono sforzi titanici
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anche perché risponde alle nostre convinzioni etiche e alla nostra visione religiosa. Non abbiamo mai confusa la religione con nessuno istituto civile
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Questa è l'ultima forte obiezione alla tesi popolare.Non ho mai creduto alle rivoluzioni a freddo: la storia non ce le insegna: e i movimenti e le
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elevazione dei valori morali del popolo, che arriva alle nostre più profonde tradizioni bimillenarie. E noi abbiamo la maggiore considerazione, anche politica
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