Cosima
I. RAUL RADICE ..... Un matrimonio mancato. 2. MARINO MORETTI ... Il sole del sabato. 3. GIOVANNI COMISSO .. Capriccio e illusione. 4. CARLO BERNARI
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Presto arrivarono le bozze di stampa del romanzo. Cosima non sapeva con precisione di che si trattasse: credette che l'editore le mandasse un
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che maggiormente la confortò. Uno le mandò, da Roma - da Roma! - una piccola poesia d'amore, musicata, dedicata a lei. Ella aveva già un certo spirito
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parlò, non cantò piú. Fu come un grido d'uccello nella notte, un richiamo passeggero di usignuolo, illuso anche lui dal chiarore delle lontananze; la
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con una sua certa religione. Anche il pensiero per Antonino le si svelò, ad un tratto, quasi morboso. Perché perseguire una chimera inutile e, in fondo
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d'opera, un altro tirava fuori un pane, lo spaccava, si faceva facilmente versare sulla mollica un filo d'olio, e lo abbrustoliva sulla brace
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Questa volta la fortuna le arrise compiuta. Ella tentò presso un editore di una certa notorietà, che non solo accettò e pubblicò il romanzo, ma lo
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Eppure un fatto che aveva dell'inverosimile, le avvenne: un fatto che superò tutte le altre vicende accadute fino a quel tempo, che a lei parevano
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venuta bambina, da un tugurio di santi poveri, per badare al primo bambino dei padroni, che era morto dopo pochi mesi dalla nascita, ma lasciando il
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INTANTO continuava a scrivere, davanti alla piccola finestra ronzante di vespe. Ma era un po' disorientata, per le parole della madre e perché non
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riluceva e sorrideva. Dio era passato con un corteo di tuoni e fulmini, ma trovando gli uomini di buona volontà si placava e ritornava paterno. Andrea
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veduto un viso cosí nobilmente triste, accigliato e sereno. «Sono buone» egli disse, tirando su con le dita dell'altra mano le monete, e lasciandole
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una gigantessa. Verso la nonnina Cosima aveva un rimorso. L'ultima volta che era venuta a far visita in casa, ella non le aveva dato il caffè, non
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potenza di volo: e se ne rallegrava, pur senza leggere gli Evangeli e le laudi al Signore. Quell'inverno, rigidissimo inverno, la fortuna parve un po
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quasi spaventata e non osava toccarle; le fece cambiare in biglietti di banca, e parte le depositò in un libretto postale; ma quando la madre vide il
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balconi fiorivano i garofani; un odore di erbe aromatiche scendeva dalla collinetta coperta di pini che chiudeva l'orizzonte di fronte alla strada. E la
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in una treccia che finisce con un ricciolo. I loro vestiti sono davvero buffi, con la sottana larga e lunga allacciata alla vita intorno alla
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Giuseppina che a 85 anni si ricorda ancora l'uscita della piccola Cosima: «Abbiamo un bambino nuovo, un Sebastianino». Cambiato è il nome di Fortunio
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Questa nascita, inoltre, portava un certo cambiamento di vita. Le due sorelle maggiori dovevano sistemarsi nella camera alta, per lasciar posto, nel
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indirizzata a uno spedizioniere della costa, che si occupa di caricare su un battello mercantile partite di carbone vegetale e di cenere spedite dal
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FU,quello, un inverno lungo e crudelissimo, quale mai non s'era conosciuto. Prima venne una gran neve che seppellí i monti e i paesi; davanti alla
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LA neve durò parecchi giorni; piú disastroso fu un periodo di pioggie torrenziali che per quattordici giorni diluviarono ininterrottamente
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alle finestre. Siedono per terra, in un lato della piazza, le erbivendole coi loro cestini di verdura: per lo piú sono serve, che vendono i prodotti
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della montagna, non solo, ma lo fece partire per un viaggio d'istruzione commerciale, con lettere di presentazione e raccomandazioni ai suoi
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L' ESTATE era certamente stagione piú felice. C'erano giornate caldissime, ma era un caldo fermo, quasi lucido, e l'azzurro del cielo, un po' basso
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del cortile, sotto le grandi stelle dell'Orsa le cui ruote viaggiavano verso un paese di sogno. Il servo malarico, riavutosi alquanto, si sollevava e
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chi invitava un altro a succhiarle il sangue vivo dal cuore; qualche volta la voce di una donna disillusa si alzava però ad ammonire le appassionate
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Giusto e buono era il signor Antonio, e tutti lo amavano. Esercitava, senza volerlo, senza accorgersene, un fascino benefico su tutti quelli che lo
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Oltre ad Antonino, frequentava la casa un altro giovanissimo studente, già compagno di scuola di Andrea. Era un ragazzo smilzo, dal profilo rapace
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. Enza era già quasi una signorina, un po' strana, a volte taciturna a volte di una allegria insolente e isterica. Non si tardò ad accorgersi che lei e
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E poiché la famiglia era in questo cerchio d'ombra, restava rassegnata, in attesa di vederla un giorno diradare. Con la morte del padre, Andrea parve
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paterni, quasi tutti agricoltori e pastori, quindi patriarcalmente uniti alla terra e alla natura, un fondo di bontà, d'intelligenza, di filosofia, e
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loro con questo gesto, un bel momento tutti sporsero verso Cosima le loro curiose forchette di stecchi di legno, e ad esse infilati pezzetti di carne
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: non c'era nessuna speranza, nessuna probabilità: non l'illusione di un matrimonio che l'avrebbe condotta laggiú: eppure sentiva che ci sarebbe
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L'ESTATE era certamente la stagione piú bella, per Cosima sopra tutto. Grande era il caldo, a giorni, ma un caldo secco, che alla notte si placava in
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La casa era semplice, ma comoda: due camere per piano, grandi, un po' basse, coi pianciti e i soffitti di legno; imbiancate con la calce; l'ingresso
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festa della piccola Madonna. La leggenda raccontava che un vescovo, forse di Pisa, nel viaggiare per la sua visita pastorale nell'isola, colto da
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Adesso Cosima è di nuovo nella sua casa melanconica, dove ogni cosa, dopo il ritorno dalla montagna, ha preso un aspetto piú triste, quasi di
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