Cosima
campione, e si meravigliò che le pagine fossero lunghe come le colonne di stampa dei giornali. Le tenne lí, trovando buffo e quasi allucinante quel
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tutto, luce, suoni, colori, accresceva la luminosa illusione di Cosima, che si vedeva trasportata in un mondo fantastico. Fu proprio da quel tempo
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Eppure un fatto che aveva dell'inverosimile, le avvenne: un fatto che superò tutte le altre vicende accadute fino a quel tempo, che a lei parevano
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di caffé, gli aggiustò il giaciglio, rimise in ordine la stanzetta. E ogni tanto lo guardava con occhi pietosi, senza dimostrare ripugnanza per quel
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viso il vecchio. E invero quel viso scuro, con gli occhi che sembravano due fessure con in fondo un'acqua verde opaca, e quella bocca chiusa
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sicura di non aver intravveduto una delle sue tante fantasie romanzesche. Ad ogni modo non ebbe occasione di trovarsi piú sola, per quel giorno, col
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insieme, nitidamente, l'avventura di quel giorno e i suoi propositi eroici di non profittare mai del tesoro equivoco di Elia. Si vedrebbe se era una nana o
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che ventimila siano in titoli garantiti. Andrea fu preso da un furore sanguigno. Quel bestione, dunque, quel porco grasso e vile, non era entrato in
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di quel luminoso cielo smeraldino, un'oasi civilizzata, fu un giovine vestito di un color marrone dorato, con due meravigliosi baffi dello stesso
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trovarsi in una città orientale: palmizii, cactus ed altri alberi esotici si movevano pesanti su quel cielo caldo, sullo sfondo turchino del lido. Sui
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. d'A. ci rivelavano un mondo incantato e malefico, una plaga dolce e ardente piena di fiori velenosi e di frutti proibiti... In quel tempo rileggevo
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strada l'altra sul cortile, il sofà e un tavolino rotondo intarsiato di legno bianco, usciva appunto in quel momento il signor Antonio, fermandosi ad
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cominciarono ad arrivare le visite. Dapprima fu don Sebastiano, il fratello della puerpera. In quel tempo i preti sceglievano la loro carriera per non
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scendeva fino alla casa: e in quel chiarore la ragazza vide il muflone, che frugava qua e là in cerca di cibo: era una graziosa bestia, col pelo color rame
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Sant'Antonio, grosse gocce di rugiada parvero cadere da quel fiore: era ardente, però, quella rugiada; e Cosima ne sentí anche il sapore salato: il sapore del
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posto accanto alla finestra. Per nove mesi dell'anno ella occupò quel posto, profittando delle lezioni piú di ogni altra scolaretta; era una delle piú
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Intorno a quel tempo morì la nonnina.
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nella camera di Santus. Erano gridi di passione, profonda e ardente come quel cielo sopra la terra bruciata dal sole: e chi, di quelle donne giovani e
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etiope, ed anche il suo modo di pensare aveva un colore barbarico. Parlava sempre di banditi e delle loro imprese brigantesche. Bisogna dire che, in quel
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contadino che va a seminare il grano in luoghi lontani. Aveva studiato ciò che in quel tempo si chiamava Rettorica, e preso il diploma di procuratore. A
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ancora quel picchiare come di un tamburo che annunzia una disgrazia: lo sente ancora rimbombare dentro il suo cuore; è il suono piú terribile che abbia
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modo questo bellissimo, questo elegante e quasi principesco studente (e in quei tempi e in quel luogo la parola studente significava ancora un essere
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candidata alla gloria, e che sorridesse di lei, con quel suo ironico sorriso di famiglia, velato però, in lui, da una finissima melanconia, come quella
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confusi di quel mondo di sogno, mentre la realtà di questo non le dispiace, se la guarda a modo suo, cioè anch'esso coi colori della fantasia. Odori di
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