Cosima
NOTE di ANTONIO BALDINI (Già nella edizione da lui curata.)
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fiducia che nutriamo nella nostra nuova narrativa. E si intenda per nuova non soltanto quella dei giovanissimi e dei debuttanti, cui largo spazio
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parlò, non cantò piú. Fu come un grido d'uccello nella notte, un richiamo passeggero di usignuolo, illuso anche lui dal chiarore delle lontananze; la
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una coscienza limpida e profonda come un'acqua nella quale si vede ogni filo di luce e di ombra, per guidarsi da sola nella strada della verità. Il
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coraggio nel frantoio, e faceva le sue brave ispezioni. C'era, anche nella cameruccia di Andrea, un registro dove venivano segnate le «macinate» delle
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. Umiliazione di doverlo ricevere in quella stanza terrena quasi povera, dove nella vecchia libreria si vedevano ancora le carte d'affari del padre
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, ma forse non erano, straordinarie. Erano passati tre giorni da che si trovavano nella vigna, tutti e tre eguali, limpidi, sereni. Ella s'era rimessa a
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Soddisfatta, rientrò nella cucina e aspettò che la serva finisse di cuocere il latte per la colazione. Bisogna dire due parole di questa serva, che
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già era all'opera nella vigna: finita la vendemmia le donne se ne andarono, ed anche la padrona dichiarò che voleva tornare a casa per presiedere alla
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E fu certo una giornata di miracolo quella. Tutto sembrava trasformato; tutto, nell'orto, nella vigna sebbene spoglia, nella brughiera riarsa, tutto
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porticina per andarsene sicura in cuor suo di saper tutto e non volersi immischiare nella pericolosa faccenda, quando il vecchio la richiamò: «Signorina
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terre e altri mari, negli occhi dei gatti selvatici, nelle piume iridate delle cornacchie, nella pelle argentata delle biscie che si sollevavano incantate
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fondo, non l'abbandonava: le diceva: "Sei una stupida, una che nella vita non avrà mai bene, e mai potrà procurarlo a chi ama. E chi dice, del resto
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i miei guadagni se ne vadano come foglie al vento.» Ed ecco l'occasione presentarsi: una sua ammiratrice, che dirigeva una rivistina letteraria nella
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grande mazzo di rose rosse, avvolte nella carta velina. Per lei? Proprio per lei: ma non si sapeva da parte di chi. Ella stette a guardarle quasi con
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, vera «mater doloris», sopra le fatiche da lei sostenute nella direzione della casa vedi Pane casalingo in «Corriere della Sera» del 19 gennaio 1936
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Questa nascita, inoltre, portava un certo cambiamento di vita. Le due sorelle maggiori dovevano sistemarsi nella camera alta, per lasciar posto, nel
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Adesso il signor Antonio è nella stanza al pianterreno, seduto allo scrittoio, e sbriga la sua corrispondenza, adoperando certi grandi fogli a
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al limite estremo della cittadina e la neve era cosí alta che non ci si poteva arrivare. Allora lo studente si chiuse nella camera alta, con un freddo
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due uomini per scaricare l'acqua della cantina nella strada. Anche la strada era diventata un torrente; l'orto uno stagno: si aveva l'impressione di
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: uno dei quali era I Martiri di Chateaubriand, che lasciò nella sua fantasia una traccia profonda. Non è detto però che anche nel suo ambiente la vita
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perché con lui poteva parlare delle cose e delle persone conosciute nella città dei loro studi; e perché Santus, poi, lo attirava con la sua singolare
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nella camera di Santus. Erano gridi di passione, profonda e ardente come quel cielo sopra la terra bruciata dal sole: e chi, di quelle donne giovani e
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: possedevano terre, case, bestiame, servi e pastori. Un giorno, durante quell'ultima estate, una giovane donna, quasi fanciulla, si presentò di mattina nella
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opporsi anche di traverso nella corrente per impedire che altri venga travolto. Forze occulte, fatali, spingono l'uomo al bene o al male; la natura stessa
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dormire la notte. Per fortuna nella casa c'era ogni provvista, e le ragazze si contentavano di nulla. Il lutto per il padre fu lungo : per mesi interi le
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superiore: un uomo al quale potevano essere assegnati i piú alti e potenti destini della terra), portava davvero, nella cerchia famigliare, primitiva
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dell'amore. Le grida dei giovani nella radura la richiamavano alla realtà: si udivano anche i fischi dei pastori che radunavano il gregge, e ogni voce
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volta ne accendeva anche tre), o nei mattini di primavera, nell'orticello fiorito di rose e ronzante di mosconi, e poi d'estate nella camera su in alto
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donne accoccolate nella strada a godere il fresco risonavano con bassi accordi musicali. Lunghi erano i vesperi, rossi, glauchi, violetti sopra la
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scendevano nella cantina. Il portoncino solido, fermato con un grosso gancio di ferro, aveva un battente che picchiava come un martello, e un catenaccio e una
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nella vasta solitudine del luogo. Un tempo, diceva la leggenda, i giganti abitavano la montagna, e uno di essi, a turno, vigilava l'ingresso della
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Adesso Cosima è di nuovo nella sua casa melanconica, dove ogni cosa, dopo il ritorno dalla montagna, ha preso un aspetto piú triste, quasi di
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