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dell'olio e del vino rubati in cantina; e il grosso pacco piombò in casa come un bolide sconquassatore. Là madre ne fu atterrita, la sera gli girò attorno
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critico - per accendere il fuoco del forno ove la madre di Cosima cuoce il pane. Torni, torni, la piccola grafomane, nel limite dell'orticello paterno, a
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toccava le pareti urlando che erano piene di tarantole e di scolopendre. In un attimo la madre, la serva e le ragazze furono in piedi, circondarono i
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romanzi che ella avrebbe mai potuto scrivere. In ottobre ci fu, come al solito, la vendemmia. No, non come al solito, poiché la madre, d'accordo con Andrea
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stanzette, e la madre cucinava qualche cosa nel camino. La porta era aperta, ed essi non si accorsero della presenza di Cosima, che, ferma fuori
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INTANTO continuava a scrivere, davanti alla piccola finestra ronzante di vespe. Ma era un po' disorientata, per le parole della madre e perché non
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ripartí la mattina presto, con la promessa di tornare nel pomeriggio e passare la notte nella casetta, per sorvegliare il malato, mentre la madre e
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quelle monete, gridargli che sarebbe stato meglio restituirle a chi erano appartenute; ma vedeva la madre che risaliva dall'orto con la camicia di
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donde egli era venuto; pareva che neppure la madre lo sapesse con precisione. E nel sogno confondeva il passato del nonno con quello del vecchio Elia
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, spregiudicata, allegra e lingua lunga. Trovava il lato ridicolo di tutti, cominciando da Cosima, e i suoi giudizi sul prossimo erano spietati. La madre le
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quasi spaventata e non osava toccarle; le fece cambiare in biglietti di banca, e parte le depositò in un libretto postale; ma quando la madre vide il
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, veramente eccezionale. Vedi Comincia a nevicare... in Il dono di Natale (1930) pp. 17-20. Fu l'inverno del 1880. Pag. 42. Sul carattere della madre
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le dava un'aria sbarazzina. Le nipotine la consideravano come una loro eguale, mentre avevano suggezione della madre, e Cosima provava uno strano senso
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della casa vibrarono come in un rifugio di montagna. Nella stanza da pranzo, c'era anche un braciere intorno al quale sedevano la madre e le bambine
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viso pallido della madre piegarsi sul suo e ne provava un senso di frescura come se una ninfea umida la sfiorasse; ma un giorno, il giorno di
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famiglia: poiché padre e figlio erano d'improvviso apparsi in una luce di terrore e di morte. La madre si fece ancora piú triste: Cosima si piegò come
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Verso sera, andate via le donne, raccolte entro sacchi puliti le mandorle sgusciate, la serva, le ragazze, qualche volta la madre, sedevano al fresco
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beveva. Questo fu un grave dispiacere per tutti. Il signor Antonio divenne pensieroso: la madre sempre piú taciturna e melanconica. Che fare? La vita
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per aiutare negli studi l'altro fratello, e per pagare le tasse. La madre si lamentava sempre, per queste tasse, e se ne preoccupava tanto da non
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delle altre, in modo che la loro madre diceva convinta: «Per le mie figlie occorrono uomini in alto, fieri e potenti.» Invece la maggiore, molti anni piú
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spalancarsi, e un tepore primaverile le scalda il sangue. Ella scrive: piegata sul suo scartafaccio, quando le sorelle tengono a bada la madre, e Andrea è
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