Cosima
PER TUTTI I PAESI COMPRESI I REGNI DI SVEZIA, NORVEGIA E OLANDA Copyright by «Arnoldo Mondadori Editore» 1947 I EDIZIONE: SETTEMBRE 1947 STAMPATO IN
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. . . Prologo alle tenebre. 5. ALBERTO VIGEVANI . .La fidanzata. 6. CARLO ALIANBLLO . .Il mago deluso. 7. LUIGI SANTUCCI . . In Australia con mio
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sarà riservato, ma anche quella dei più significativi scrittori dei giorni nostri. In tal modo questa «Medusa» italiana si affianca allo «Specchio
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trasformarsi del suo lavoro. Il suo nome, in cima, sovrastante al titolo, le dava quasi soggezione: le pareva fosse troppo esposto alla curiosità del lettore
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cattedrale: ma quello che piú la lusingava e la cullava in una risonanza immaginaria, era il fatto che l'omaggio veniva da un giovane, forse un ragazzo, un
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acerbo, forse anzi in via d'evoluzione piú raffinata di quella dell'esteta locale; e aveva su di questi il vantaggio di essere meno indifferente, e
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con una sua certa religione. Anche il pensiero per Antonino le si svelò, ad un tratto, quasi morboso. Perché perseguire una chimera inutile e, in fondo
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su e stretti con la noncuranza delle donne vecchie, si aprivano e illuminavano come il cielo in quelle ambigue mattine, quando il riso schietto le
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Vescovo, in una brillante mattina di autunno, una schiera di giovanotti, i piú intellettuali e spregiudicati del luogo, che andavano in chiesa solo per
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in bocca come diceva il servo che chiacchierava per tutti e due, ma per dir frasi, proverbi, canzonette e scempiaggini che non interessavano Cosima
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razze schiave. Schiava non era certo, in quella casa, e tutto le veniva affidato, compresi i bambini, che dormivano con lei, e che lei si trascinava
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piú in Elia, e neppure nel movimento della vicina vendemmia, della quale aveva già conosciuto i colori d'idillio, e li aveva anche già riversati in
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Cosima col servo sarebbero tornati in città. Cosima portò il caffè ad Elia, che si mise a sedere sul giaciglio, e prese la tazza con le mani tremanti
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sullo sfondo d'acqua marina dei monti lontani. Tutto s'era svolto in pochi minuti, come in un passaggio di nuvole; e Cosima si avvicinava alla
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una gigantessa. Verso la nonnina Cosima aveva un rimorso. L'ultima volta che era venuta a far visita in casa, ella non le aveva dato il caffè, non
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Spesso si domandava se era religiosa, o superstiziosa, o visionaria e d'animo debole: ma sentiva in fondo che la sua rettitudine era una cosa
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E fu proprio in quei giorni che Dio parve compensare Cosima in altro modo piú consolante. Una grande rivista straniera domandava la traduzione del
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Era lí, il mare, in fondo alla larga strada, che costeggiava una fila di case nuove bianche abbaglianti. Cosima aveva sempre piú l'impressione di
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in una treccia che finisce con un ricciolo. I loro vestiti sono davvero buffi, con la sottana larga e lunga allacciata alla vita intorno alla
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NOTE Pag. 14. Si chiamava Nanna... La maggior parte dei nomi che figurano in Cosima sono nomi veri: Nanna, è Nannedda Conzeddu moglie di Taneddu
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letto di Nanna, a lei Cosima, e alla piccola Beppa che ancora dormiva nella culla in camera dei genitori. Beppa aveva circa tre anni, ma ne dimostrava
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quadretti che, scritta con la sua nitida e sobria calligrafia la lettera, egli piega in modo da formare una busta e questa ferma e sigilla con certe piccole
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casa si alzò, in una notte, oltre un metro e si dovette praticare una scia, in mezzo, per poter passare senza affondarsi. I ragazzi, sulle prime, erano
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dai tetti; una vera sorgente scaturí dalla cantina e il signor Antonio dovette in fretta far costruire dal fabbro-stagnaio un tubo di ferro e prendere
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Fra questa gente e in questo ambiente è cresciuta dunque la piccola Cosima: adesso ha sette anni e va anche lei a scuola, con la sorella maggiore che
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famiglia: poiché padre e figlio erano d'improvviso apparsi in una luce di terrore e di morte. La madre si fece ancora piú triste: Cosima si piegò come
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, su una stuoia nell' angolo della tettoia: in cambio le donne che, all'ombra del cortile, spezzavano mucchi di mandorle che un incettatore veniva
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etiope, ed anche il suo modo di pensare aveva un colore barbarico. Parlava sempre di banditi e delle loro imprese brigantesche. Bisogna dire che, in quel
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d'indulgenza, era come una musica che esprimeva l'inesprimibile. Del resto egli aveva una certa cultura, ed era, in fondo, un poeta. Aveva studiato a Cagliari
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non era borghese ma neppure esclusivamente paesana, che anzi vantava essere di pura e antica razza locale: abitavano in una casa buia, in fondo a un
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Gioanmario si erano stretti con un legame d'amore; trovarono il modo di vedersi in segreto e l'opposizione della famiglia di lei, che sperava in un
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E poiché la famiglia era in questo cerchio d'ombra, restava rassegnata, in attesa di vederla un giorno diradare. Con la morte del padre, Andrea parve
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, univa le tre sorelle in una specie di danza silenziosa piena di grazia e di poesia. Le due piccole, Pina e Coletta, leggevano già anch'esse
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convitati, si volse di fianco e parve balzare dalla sella come da un cavallo in corsa. Si allontanò rapida tra le felci della radura, sfiorandole con
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volta ne accendeva anche tre), o nei mattini di primavera, nell'orticello fiorito di rose e ronzante di mosconi, e poi d'estate nella camera su in alto
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L'ESTATE era certamente la stagione piú bella, per Cosima sopra tutto. Grande era il caldo, a giorni, ma un caldo secco, che alla notte si placava in
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diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che
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Ma ella doveva incontrarlo ancora in condizioni piú felici, insperate e quasi favolose. Sopra la piccola città, che era già a seicento metri sul
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fuori in campagna, e Santus dorme uno dei suoi soliti terribili sonni, ella si slancia nel mondo delle sue fantasie, e scrive, scrive, per un bisogno
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