Cosima
NOTE di ANTONIO BALDINI (Già nella edizione da lui curata.)
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tabacco da naso; ma le correzioni ella le fece in un modo nuovo, mai veduto, cioè non sul margine del foglio, sibbene sul corpo stesso delle parole errate
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che maggiormente la confortò. Uno le mandò, da Roma - da Roma! - una piccola poesia d'amore, musicata, dedicata a lei. Ella aveva già un certo spirito
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serenata di un fantasma di trovatore sceso dalla foresta lunare delle pagine di un libro romantico. Questo fatto cominciò a staccarla da Antonino
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una coscienza limpida e profonda come un'acqua nella quale si vede ogni filo di luce e di ombra, per guidarsi da sola nella strada della verità. Il
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tutto, luce, suoni, colori, accresceva la luminosa illusione di Cosima, che si vedeva trasportata in un mondo fantastico. Fu proprio da quel tempo
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, ma forse non erano, straordinarie. Erano passati tre giorni da che si trovavano nella vigna, tutti e tre eguali, limpidi, sereni. Ella s'era rimessa a
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suoi padroni, nella schiera dei Patriarchi. Da venti anni era al servizio della casa, e altri venti ne doveva trascorrere. Aveva allora trent'anni; era
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qualche sua novella. Invece un piccolo accidente accadde, mentre le donne venute apposta per la faccenda, spinte e pizzicate da Ippolito, coglievano
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trasse dal seno una chiavetta pendente da una catenella nera, e aprí il ripostiglio: la lastra si sollevò, in due piccoli battenti, ed egli introdusse la
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grande gallo piumato della Repubblica francese: monete d'oro, schiette, moderne, da spendersi, se si voleva, senza difficoltà. Ma non le toccò e il solo
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piccola bocca circondati da raggiere di rughe; "oramai non ho piú bisogno di nulla." E d'un tratto, voltandosi, Cosima vide che la nonnina era vestita da
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, spregiudicata, allegra e lingua lunga. Trovava il lato ridicolo di tutti, cominciando da Cosima, e i suoi giudizi sul prossimo erano spietati. La madre le
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da una nota critica. Ad occhi chiusi, sempre con l'impressione di sognare, Cosima accettò. Aveva persino paura della sua fortuna: non avrebbe dovuto
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, scottata da loro. Eppure d'un tratto sentí suonare alla porta dell'ingresso, e senza pensarci su tanto aprí. Era il garzone di un fioraio, che portava un
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convinzione poiché tutta la gente che vive di lavoro intellettuale è per lui piú povera dei mandriani e dei manovali. La sua mentalità è davvero da ricco
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, vera «mater doloris», sopra le fatiche da lei sostenute nella direzione della casa vedi Pane casalingo in «Corriere della Sera» del 19 gennaio 1936
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fragile, quasi nana, con mani e piedi da bambina, e anche gli occhi color nocciola, con lunghe ciglia nere, erano pieni d'innocenza, come mai avessero
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quadretti che, scritta con la sua nitida e sobria calligrafia la lettera, egli piega in modo da formare una busta e questa ferma e sigilla con certe piccole
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per fare il brodo ai padroni. Le altre provviste erano tutte in casa, e non c'era da aver paura anche se la neve durava per settimane intere. Verso
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, accompagnate da raffiche di scirocco quasi calde. Adesso il fumo non tentava neppure di uscire dalla cucina; la pioggia penetrava dalle finestre, sgocciolava
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ripete la quarta elementare. Il viaggio, per arrivare al Convento che serve da scuola, è tutto avventuroso per lei: bisogna scendere per strade
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corrispondenti di Napoli e di Livorno. Anche Santus era fuori: già da due anni frequentava il liceo di Cagliari, e prometteva di diventare un bravo dottore in
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, sembrava quello dei quadri di Zuloaga. Qualche servo tornava dalla mietitura, abbrustolito come da un incendio, e si buttava, febbricitante di malaria
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sua fantasia, e lui stesso si lasciava travolgere da una suggestione malefica che lo spingeva a farneticare sogni di libertà, di imprese ove, piú che
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, quando ancora si viaggiava da una città all'altra a cavallo, e aveva portato i suoi libri e le sue provviste entro le bisacce come un pastore o un
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voce aspra, le parole amare. Vennero però tristi giorni anche per la famiglia di Cosima: Andrea non andava bene: si diceva che già avesse un figlio, da
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per aiutare negli studi l'altro fratello, e per pagare le tasse. La madre si lamentava sempre, per queste tasse, e se ne preoccupava tanto da non
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ambiente e dalle ristrettezze della loro vita quotidiana. E Cosima, come costretta da una forza sotterranea, scriveva versi e novelle. Da sua parte
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e da millenni vi tessono, dentro, nei loro telai d'oro, reti per imprigionare i falchi, i venti, le nuvole, i sogni degli uomini. Era un po' stizzita
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Questo sogno, da allora, non l'abbandonò mai piú. Quando nelle sere d'inverno, accanto al braciere e alla luce di due lampadine ad olio (qualche
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candidata alla gloria, e che sorridesse di lei, con quel suo ironico sorriso di famiglia, velato però, in lui, da una finissima melanconia, come quella
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diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che
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da dove per la prima volta ella aveva veduto il mare lontano, sorgeva una piccola chiesa detta appunto Madonna del Monte, su uno spiazzo sollevato e
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l'uomo, che ha l'intelligenza istintiva e il cuore grande del lavoratore sbocciato dal popolo, capisce con chi ha da fare. Risponde che gli mandi il
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