Cosima
È inutile enumerare le cause occasionali che hanno condotto a una parziale e temporanea crisi del libro italiano; tuttavia due mezzi infallibili
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Presto arrivarono le bozze di stampa del romanzo. Cosima non sapeva con precisione di che si trattasse: credette che l'editore le mandasse un
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che maggiormente la confortò. Uno le mandò, da Roma - da Roma! - una piccola poesia d'amore, musicata, dedicata a lei. Ella aveva già un certo spirito
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, tanto piú che egli non diede il minimo segno di essersi accorto di quello che per lei, certo, era un avvenimento straordinario. Un filo di dispetto si
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ANCHE questa lezione le serví per la scuola della vita; sentí che ella davvero non rassomigliava e non doveva rassomigliare alle ragazze di «buona
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, dividendolo poi fraternamente coi compagni. E Santus mandava a comprare un fiasco di vino, che bevevano alla salute di tutti. «Salute e lunghi anni: la vita è
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Questa volta la fortuna le arrise compiuta. Ella tentò presso un editore di una certa notorietà, che non solo accettò e pubblicò il romanzo, ma lo
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Eppure un fatto che aveva dell'inverosimile, le avvenne: un fatto che superò tutte le altre vicende accadute fino a quel tempo, che a lei parevano
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Soddisfatta, rientrò nella cucina e aspettò che la serva finisse di cuocere il latte per la colazione. Bisogna dire due parole di questa serva, che
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l'uva deponendola in cestini a doppia ansa, che poi trasportavano in due, dondolandoli come culle, versandone i grappoli in un carro apposito, foderato
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Cosima col servo sarebbero tornati in città. Cosima portò il caffè ad Elia, che si mise a sedere sul giaciglio, e prese la tazza con le mani tremanti
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ricadere nel pugno. Cosima lo vedeva bene: erano monete che sembravano nuove, alcune col profilo melanconico e rapace di Napoleone III, altre col
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una gigantessa. Verso la nonnina Cosima aveva un rimorso. L'ultima volta che era venuta a far visita in casa, ella non le aveva dato il caffè, non
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Spesso si domandava se era religiosa, o superstiziosa, o visionaria e d'animo debole: ma sentiva in fondo che la sua rettitudine era una cosa
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E fu proprio in quei giorni che Dio parve compensare Cosima in altro modo piú consolante. Una grande rivista straniera domandava la traduzione del
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Era lí, il mare, in fondo alla larga strada, che costeggiava una fila di case nuove bianche abbaglianti. Cosima aveva sempre piú l'impressione di
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in una treccia che finisce con un ricciolo. I loro vestiti sono davvero buffi, con la sottana larga e lunga allacciata alla vita intorno alla
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NOTE Pag. 14. Si chiamava Nanna... La maggior parte dei nomi che figurano in Cosima sono nomi veri: Nanna, è Nannedda Conzeddu moglie di Taneddu
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letto di Nanna, a lei Cosima, e alla piccola Beppa che ancora dormiva nella culla in camera dei genitori. Beppa aveva circa tre anni, ma ne dimostrava
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quadretti che, scritta con la sua nitida e sobria calligrafia la lettera, egli piega in modo da formare una busta e questa ferma e sigilla con certe piccole
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FU,quello, un inverno lungo e crudelissimo, quale mai non s'era conosciuto. Prima venne una gran neve che seppellí i monti e i paesi; davanti alla
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LA neve durò parecchi giorni; piú disastroso fu un periodo di pioggie torrenziali che per quattordici giorni diluviarono ininterrottamente
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Fra questa gente e in questo ambiente è cresciuta dunque la piccola Cosima: adesso ha sette anni e va anche lei a scuola, con la sorella maggiore che
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lo perquisí; gli trovò alcune monete e la chiave che apriva il cassetto. Andrea continuava a negare. Allora il signor Antonio prese una corda e la
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, su una stuoia nell' angolo della tettoia: in cambio le donne che, all'ombra del cortile, spezzavano mucchi di mandorle che un incettatore veniva
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etiope, ed anche il suo modo di pensare aveva un colore barbarico. Parlava sempre di banditi e delle loro imprese brigantesche. Bisogna dire che, in quel
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Giusto e buono era il signor Antonio, e tutti lo amavano. Esercitava, senza volerlo, senza accorgersene, un fascino benefico su tutti quelli che lo
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, gli occhi inquieti e diffidenti, orgoglioso e ambizioso, e di una serietà insolita alla sua età. Ma anche lui apparteneva ad una famiglia mista, che
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. Enza era già quasi una signorina, un po' strana, a volte taciturna a volte di una allegria insolente e isterica. Non si tardò ad accorgersi che lei e
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metter giudizio; prese lui ad amministrare il patrimonio rimasto ancora in comune; ma ne profittava largamente, in modo che rimaneva appena il tanto
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fatalità che si era annidata nel suo cuore, poiché questo cuore era poi fisicamente e moralmente forte, ella aveva ereditato dal padre e dagli avi
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, di pane, di cacio, di tutte le vivande che si trovavano sulla mensa. Ella arrossí, ma non pronunziò una parola: non aveva mai aperto bocca, del
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: non c'era nessuna speranza, nessuna probabilità: non l'illusione di un matrimonio che l'avrebbe condotta laggiú: eppure sentiva che ci sarebbe
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L'ESTATE era certamente la stagione piú bella, per Cosima sopra tutto. Grande era il caldo, a giorni, ma un caldo secco, che alla notte si placava in
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diviso in mezzo da una parete: a destra la scala, la prima rampata di scalini di granito, il resto di ardesia; a sinistra alcuni gradini che
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Ma ella doveva incontrarlo ancora in condizioni piú felici, insperate e quasi favolose. Sopra la piccola città, che era già a seicento metri sul
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ingenuità, le loro innocenti follie sono le sue. Il titolo del libro non può essere che quello che è: Rosa di macchia. E un giorno, quando è finito
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