Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Contessa Lara (Evelina Cattermole)

220026
Storie d'amore e di dolore 22 occorrenze
  • 1893
  • Casa editrice Galli
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Contessa Lara (Evelina Cattermole)

calcina. Questo rozzo mosaico era molto tempo ch'egli lo andava facendo. A forza di maneggiar mattoni e calce, le mani gli eran diventate più dure e più

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gabinetto a canto era già cominciato un baccano di voci e di risa da frastornare una caserma: baccano caratteristico che rivelava subito di quali mondani e

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servizio; poi, col tempo, con le seduzioni dei regali, forse anche, chi sa! con un po' d'amore, era diventata l'amante del proprio padrone, un giovane

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detto una macchina di bronzo, non altro. Dimostrava dai trenta ai trentacinque anni. Bruno per propria natura, e annerito anche dal sole, era presso a

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'l cortile, era angusta e quasi buia: un'unica stanza, il cui uscio a vetri rimaneva sempre aperto, lasciando intravedere un tavolinuccio dov'era

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I. La vendita era andata bene. L'asta pubblica seguiva in una di quelle sale senza un padrone fisso che si sogliono adoperare a un tal uso: luoghi

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I. II giardino, un piccolo quadrato di pochi metri, era ingombro di piante cresciute a modo loro; tanto che ormai non si distingueva nè pur più

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? O che diamine hai, si può sapere? L' interrogato non rispose. Era un omino piccolotto, con una pancia rotonda, i baffetti d'un colore indeciso, (che

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cacciati tutti i suoi monaci, divenuta un bene demaniale, era stata divisa e suddivisa in tanti quartieri, appigionati a parecchie famiglie della

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l'ampia camera, dove era un odor vago di panni muffiti e di polvere, ascoltando macchinalmente gridare dei nomi ignoti in mezzo a quella folla tumultuosa e

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Da un anno, cioè da quando s'eran gettate le fondamenta di quel palazzone a cui lavoravano, egli era stato sotto gli ordini di Nanni, e aveva preso

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buona maniera, che gli si levasse di torno; tanto, non c'era verso che la Rachele volesse saperne, e si faceva ciarlar la gente senza sugo di nulla. Di

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momenti, era un fitto cicaleccio di serve; e la carrucola affidata agli alti ferri ricurvi congiungentisi sotto un gran giglio a trafori, strideva aspra

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pensiero della suora la fìgura d'una donna, giovane al pari di lei, ma da lei quanto dissimile! Quella era elegante e bionda, ora tutta sorriso, ora

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II. Un luogo dell'abbazia rimasto intatto era. la chiesa, le cui maestose linee spiccavano nella perfetta purezza d'ogni opera del Brunellesco, il

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II. E il quadro, da vero, poteva dirsi rubato. Quella carta da cento, nuova e rosea, che n'era stata il prezzo, era ella proprietà assoluta del

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fatalità, erasi lasciato sfuggir di bocca quella cifra: cento!... e la donna bella era divenuta sua. Quella mattina stessa, il roseo foglio del

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convulsi. In queste ore egli prendeva macchinalmente qualunque cosa gli si mettesse in bocca; in altre, invece, era lui che, con un fil di voce rauca e

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caratteristica divisa. Era la prima volta che lo incontrava, e bisogna convenire che gli dispiacque non poco con quella capigliatura bruna e folta

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timore che le accada nessun guaio. Il conte sospirò più forte, e forse questa volta il suo sospiro era una protesta contro gli usi americani, testè da

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precipitò a raccoglierla, commosso, impaurito; l'adagiò sopra un divano e corse ad attaccarsi al campanello. In un minuto tutta la gente della pensione era

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IV. Era il primo giorno ch'egli s'alzava dal letto. Aveva fatto un grande sforzo di volontà, non ostante che la buona nutrizione e le cure costanti

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