Contessa Lara (Evelina Cattermole)
portone, scese, agile, una donna, con un'acconciatura estiva chiara, vistosa, con un cappello dalla tesa ampia, guarnito di una ghirlanda di fiori. A un
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sedette di nuovo, e prona innanzi, per aver più luce dalla fiamma, tornò da capo a leggere: adagio questa volta, quasi avesse voluto a quel modo allungare
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magnifici — massime guardata di lontano, dalla strada maestra che corre verso Borgo San Lorenzo di Mugello, o giù da piè dell'erta ripida, angusta e diritta
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l'aspettavo. Ma sentiamo, dunque, il tuo romanzo, perchè capisco che tu spiri dalla voglia di raccontarmelo. Butta fuori! - E a chi dovrei parlarne se non
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po' di luce incerta e quel tanto d'aria proveniente dalla porta, era un camino dalla cappa nera, di rado acceso, con in giro su la cornice qualche
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allontanandosi; presso a uscire dalla macchia nera dell'ombra, l'increspatura dell'acque prendeva dei toni metallici come rapidi lumeggiamenti, e giunta al sole
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, vestito con una certa eleganza, tarchiato, grassoccio, dalla fisonomia tra cortese e canzonatoria, con la rada barbetta, che tende al bigio
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aver rifatto qualche pezzo di calzetta o mésse delle toppe a dei panni, la Rachele si partiva dalla stanzuccia che abitava col padre ai Prati di
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tante che le affittacamere sogliono offrire ai loro inquilini; col letto di ferro a un posto senza baldacchino, un vecchio canapè dalla tinta incerta
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stamberga attigua alla mia, nelle soffitte d'un vecchio palazzo a Porta Genova, e a traverso l'assito che ci separava ella poteva, osservando dalla
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suo passo precipitoso. La Rachele si volse dalla parte donde l'uomo era scomparso; non rideva e, con le mani sui fianchi, stette lì un po' pensierosa
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sa s'ei faccia bene o male a dir di sì. Ella riprese: - Forse si potrà salvarlo. Allora tutti e due corsero di là dalla signora Carmela, a prendere una
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rosario, quando un nasale, confuso mormorio di preghiere si diffondeva in torno dalla cappella della Madonna, regnava sempre in quella chiesa la
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rimorso e d'ambizione, e sempre più allontanavano dalla vita reale lo spirito del giovane sognatore, fatto d'armonia e di fantasia. Finiti ch'egli ebbe
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cerea, emergente dalla tela, egli saettava di sbieco uno sguardo di gelosia e di soddisfazione insieme, e con l'accelerarsi della sua corsa, i
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delineavano nitide e si fissavano nella mente di lei, ormai avida di novità, formate, colorite e chi sa quanto abbellite dalla poesia del descrittore. Giammai
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dalla scriminatura quasi impercettibile al centro, con quel viso orientale d'un pallor dorato dove spiccavano i larghi occhi neri da' riflessi ora di
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. E a quest'ora mi pare impossibile di fare in tempo al treno, con tanta distanza dalla stazione! Rapido come un lampo, balzò a riprendere la sciabola
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