Contessa Lara (Evelina Cattermole)
gabinetto a canto era già cominciato un baccano di voci e di risa da frastornare una caserma: baccano caratteristico che rivelava subito di quali mondani e
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sopite dalla dolce spossatezza che dà il bagno, alla calma voluttà di quell'ora; e un sogno d'oblio, fors'anche d'amore, be vagava nella mente quieta
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magnifici — massime guardata di lontano, dalla strada maestra che corre verso Borgo San Lorenzo di Mugello, o giù da piè dell'erta ripida, angusta e diritta
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pena alto due metri, era una fila d'altri piccoli orti, da' quali facevan capolino i mazzetti rosei di qualche oleandro, e la chioma a fini frastagli
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dovevano essere stati fulvi, ma che adesso erano come gl'incerava il parrucchiere), col naso lungo sormontato da un paio di lenti d'oro e la testa
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avete da fare un pegno? - - Vi servo io? - - Che cosa mi comanda? Venga, venga qua! — Molte donnicciuole con fagotti sotto il braccio, avvolti dentro un
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posata una macchinetta da cucire di quelle a mano, le meno costose, e accanto al tavolino una seggiola di paglia. In un angolo, dove neppur giungeva quel
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, smossi, sprizzavan barbagli rossi e gialli. — Domani, ch'è la vigilia, non so se potrò capitar da te — diss'egli. Leda non rispose. Lui continuò: — La
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che il suo proprio. Qualunque oggetto è portato davanti a questo signore da una specie di usciere in soprabito liso, un vecchiotto curvo e muto; e' lo
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, ancora sterrate e senza numeri alla porta, c'eran venuti i bambini a far il chiasso fra' monticelli di terra e di sassi che stavano in mezzo; le donne, da
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Da un anno, cioè da quando s'eran gettate le fondamenta di quel palazzone a cui lavoravano, egli era stato sotto gli ordini di Nanni, e aveva preso
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! Peppe non rispondeva; ma, a volte, sotto la guancia arsa gli si stendeva un pallor livido. In quegli istanti digrignava i denti quasi da spezzarseli, e
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pulpito, e s'affacciava a un tratto di là su con una sonora risata da monello: allora la Madonna di Luca della Robbia, sporgente su 'l magnifico lavacro
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II. Erano ormai parecchi giorni da che suor Istituta vegliava a quel capezzale, udendo a tratto a tratto la bella voce vibrata e profonda
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solitudine più completa; e il sole a traverso Contessa Lara. 13 gli alti finestroni, vi faceva, non visto da anima viva, il suo eterno giro obliquo, sagomando
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III. Una volta, da che erano parecchi giorni che nessun più vedeva la strega con dietro le sue galline, a un abitante della badia venne in mente
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II. E il quadro, da vero, poteva dirsi rubato. Quella carta da cento, nuova e rosea, che n'era stata il prezzo, era ella proprietà assoluta del
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d'improvviso, e vólta dalla parte di lui lo fissò e gli sorrise con tale amore, ch'egli, affascinato da quegli occhi bruni e da que' labbri rosati che gli
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malinconica, chiedeva da mangiare, sempre da mangiare. — È allupato! — esclamava la grossa padrona di casa strabuzzando gli occhi. E allora suor Istituta
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II. Quando questi gentiluomini toscani entrarono nella sala da pranzo, tutt'i posti alla tavola, tranne quelli di loro due, erano già occupati. A un
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sur un canapè a canto al marito, che taceva, la pacifica olandese infilava delle schegge di corallo, roba comprata da' venditori ambulanti; in un
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, ha inteso nominar lei da de' giovanotti poco rispettosi. Questo signore, che per lei ha una stima... altro che stima! che le dirò? ha lasciato andare
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casamenti vicini sciorinavano, al solito, lunghe ghirlande di panni lavati e s'animavano di voci e di risa: da ch'era vicina l'ora del desinare. Il
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