Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico
Eran passati due giorni dall’arresto di Manlio e ancora non se ne sapevano notizie. Le donne sue erano alla disperazione. «E che sarà del tuo buon
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Giulia, tornata nella terra natale, continuò le sue affettouse cure alla nuova famiglia alla quale non tardarono a riunirsi Manlio e Silvia rimasti
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’anima la viva fiamma che usciva dalle sue luci? Ma le Eminenze? Codeste serpi della città santa, i cui cagnotti con ogni più vile arte di corruzione
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popolo, plaudenti alle sue dottrine d’insofferenza di dominio straniero e di umiliazioni e soprattutto esultanti alle schiette sue manifestazioni
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ancora cento passi all’ingiù verso la Lungara che il nostro amico già si trovava sulle sue peste seguendolo con aria sbadata come chi nulla avendo da
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, o a suo fratello Don Rodrigo canonico della cattedrale di Tolosa, la sacra porpora la quale egli si ha già acquistato con le sue escursioni
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stupido questo miserabile popolo che li soffre nel suo seno e non fulmina, non annienta questi istrumenti del suo servaggio, delle sue miserie e delle sue
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copia per portare nelle sue terre, ai suoi amici, un simulacro della maggiore delle grandezze umane. I preti hanno tentato deturpare quell’opera
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queste contrade. «Il piissimo duca è tanto infervorato dallo zelo cattolico che, dovunque ha sentore si annidino di queste fiere, accorre colle sue
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quindici anni Muzio era un tipo di perfezione, Gli artisti di Roma che lo videro s’invaghirono delle sue forme e lo richiesero di stare a modello per
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continuatore della vendetta universale. Totila alla testa delle feroci sue orde conquistava Roma, la distruggeva, ne sterminava la popolazione ed era questa
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per la bellezza delle sue forme, amava la Clelia di quell’amore per cui i rischi della vita sono giuochi, il pericolo della morte, una ventura. Nella
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la morte, dopo aver lottato con sovrumani sforzi co’ flutti imperversanti. Colse Orazio nelle robuste sue braccia il giovane Inglese e lo trasportò
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Di faccia allo studio di Manlio ve n’era un altro, quello dove lavorava Attilio. Dalle sue finestre questi aveva potuto vedere la Clelia; appunto
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, elemento primo delle sue seduzioni, veicolo per cui esso giunge al conoscimento d’ogni cosa, spionaggio infernale ch’egli esercita massime sul sesso debole
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peggiori impossessarsi della città nostra; si vedeva l’Italia prostrata ai cenni di un devoto assassino rinnegare Roma e le sue glorie per compiacergli
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principe I..., che con la famiglia s’era trovata ai bagni marini di Porto d’Anzo, essendosi avvicinata colle sue damigelle all’orlo del bosco, era stata, a
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gli serbavano i preti per le sue sciabolate, senza smontare da cavallo si avviò coi compagni fuori di Roma in cerca dei proscritti che lo accolsero
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saettò con quel suo occhio di fiamma che mi vinse, e mi fé’ suo per l’eternità? Però non feriva essa colle sue luci tutti i circostanti egualmente
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notte colla tempesta e ben le valsero le superiori sue qualità marine per non essere soperchiata e non le valse meno l’intrepidezza del suo coraggioso
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Padroni del mondo e ricchissimi delle sue spoglie, i Romani si diedero al lusso, alle gozzoviglie ed agli eccessi d’ogni specie. Fastidiose ed
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che avevano la disgrazia d’essere ammorbate dalle sue dottrine come ad esempio la Spagna. Nei tempi moderni codesti errori non si tollerano più, ma l
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ferma pacato, tranquillo nelle sue miserie, sgombra volonteroso gli ostacoli accumulati sulla sua via di redenzione e procede e procede ingenuamente
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di puro granito, le sue sorgenti d’acqua dolce sono stupende benché non siano in estate abbondanti. L’isola è ricca di vegetazione, non d’alto fusto
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d’ebano il più pulito e brillante adornavano un volto che avrebbe potuto servire a Tiziano per dipingere le sue Veneri famose. Il tipo di quella donna
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con Giulia verso gli amici. Il brigante quando sentì la tempesta venire sulle sue traccie aveva abbandonata la preda, mettendosi in salvo fuggendo. Il
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fosse già morto. «Irene!» fu l’ultimo suo pensiero e l’accento che ultimo uscì dalle sue labbra. Ed Irene sentì l’anima trafitta da quella voce
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’Appennino, quando l’esercito principiò le sue mosse complicate al solito di combinazioni difficili ad eseguirsi in una selva montuosa ove il capo
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vigilando. Il suo mantello lo avea lasciato alle donne che se ne coprivano; tutti i pezzi delle vestimenta bagnati nelle sue escursioni sulla spiaggia erano
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del delegato di polizia che dalle sue spie, aveva conosciuta la presenza dei tre capi proscritti ed avea preso le sue misure per assicurarne la
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nemmen per sogno! L’Eminenza sua al primo ruggito della tempesta popolare, se l’era svignata e per un uscio segreto avea guadagnato una delle sue
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delle sue catene erano impiombate nel muro e quei massi erano enormi. Mi ravvolsi tra il carname a cercare ferri che mi servissero a scavare nel muro o a
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(così chiamava lui le sue seduzioni infami). Aprì dolcemente la porta della stanza ove si trovava Clelia, biascicò un «Buona sera, signorina», a cui con
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alle sue qualità avesse unita l’abnegazione di Silla, io direi come l’autore della Grandezza e Decadenza dell’Impero romano «Cesare è il più grande
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, aggiungendo le sue truppe agli alleati, oppure credè con ragione che il popolo italiano non avrebbe tollerato tanto cumulo di scelleragginì che così brutto
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santuario della libertà del mondo, alla grande Repubblica, edificando alle sue porte un impero austriaco per farsi perdonare dai coronati, la sua
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, volle, come per saggio, provare le sue armi contro Roma ove approdò sulle ali della menzogna e, consumato quel delitto di lesa-nazione, rovesciò i suoi
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a quanti sono!". Divorammo il frugale ma abbondante e sano pasto e quel primo bisogno soddisfatto, io richiesi da Tito il racconto delle sue
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contrastava colla lunga barba dello stesso colore brizzolata di grigio in molte parti. Le sue vesti eran forse poco diverse da quelle portate, quando
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non dimentica i suoi divertimenti, le sue feste. «Pane e giuochi» esso grida ai nuovi tiranni come già gridava agli antichi. Ed il prete in ispecie per
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. Immediatamente ordinò si arrestassero quanti birbanti attendevano alla custodia del Quirinale e delle sue prigioni e direttori, custodi, ufficiali di
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dovesse conoscere con chi aveva a che fare e di che si trattava, mentre alla prima occhiata aveva riconosciuto le sue interlocutrici. «Venga dunque la
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selvaggina d’ogni specie, dalle quaglie al cignale, ed alimento del corpo e dell’anima vi trova colui, che alla infezione della capitale, alle sue
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alle sue parole maggior colore di verità, fingeva di cercare dietro i marmi, ond’era ripieno lo studio, un nascondiglio che lo coprisse dalla vista
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la sede della vita nelle sue viscere ed il corpaccio del birro rotolava cadavere sul terreno. Voi sapete, Capitano, che io sono nemico del sangue e
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bellissima Clelia. Nata contadina l’infelice Camilla ebbe come l’Italia il dono funesto della bellezza. Silvio, nelle sue caccie verso le paludi
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era chiaro come il sole, onde la suggestione del capo dei trecento di Roma fu capita da Orazio e sciolse dalla gola di Cencio le sue mani frementi
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delle carabine prese ai briganti che assaltarono la carrozza di Giulia e di più lo teneva come compagno inseparabile in tutte le sue escursioni di
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condiscendevo alle sue voglie malvagie. Mi salvò precipitandosi nel carcere e strillando come un’ossessa. Invano le promisero la libertà se giungeva
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credo voi conosciate in Roma, famoso per le sue ricchezze, splendidamente educata da mio padre, a me non mancò nessuna specie d’istruzione, ma cosa