Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico
trovato. Onesto carpentiere, il padre avea sposata una di quelle tante donne uscita dal connubio dell’alto clero con femmina Romana.
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i principi non avevano bisogno di correre dietro ad una forosetta per implorarne il favore e ben fortunate eran quelle cui capitava di poter fissare
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in quelle steppe riflettono sulle loro gialle e squallide fisonomie i patimenti e la malaria. Pianure immense ove una volta prosperavano numerose
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effeminata data alle dissipazioni, piegata al servaggio, ma di quella da cui usciva un giorno il nerbo di quelle legioni, davanti alle quali la falange
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una tenaglia quelle carni maledette, sorrideva, metteva dentro le mani alle proprie piaghe e diceva di sentirne refrigerio; sicché i soldati a meglio
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sieno quelle dell’Achille, non del Tersite.
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calorosamente e serberò tutta la vita grata memoria di quelle care popolazioni.
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mondiale, è cosa da fare spavento! Dalla posta vi arrivano le lettere insignificanti dopo d’esser state aperte dalla polizia, ma nessuna di quelle che
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scoprivasi una di quelle fisonomie che vedute una volta ti restano impresse per tutta la vita. Un naso Romano divideva due occhi azzurri che avrebbero
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una di quelle simpatiche fisonomie di giovine marinaro inglese, dagli undici ai dodici anni, però sviluppato e forte. Lascio pensare con che
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Era una di quelle aurore che ti fan dimenticare ogni miseria della vita per rivolgerti tutto intiero alle meraviglie colle quali il Creatore ha
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volta, capirlo e risparmiare all’umanità quelle orgie di macelli, che la deturpano e la riconducono sovente alla primitiva barbarie. In altri tempi
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dibattevano tanto più noi godevamo nella speranza che quelle brevi pene fruttassero loro il gaudio eterno, dove speriamo di trovarli salvi nel santo
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. Le armi vi erano veramente ma padroni di quelle armi si trovavano già forti nerbi di truppe e birri pontifici con cui i nostri valorosi amici
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usare la loro autorità furono bastonati ed avendo il Generale D. mandato alcune compagnie straniere per metterli all’ordine cominciò una di quelle zuffe
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ma uomo buono e primitivo com’era, e un po’ fiaccato da quelle maledette nausee altro non faceva che sforzarsi col miglior modo possibile a
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che vi condurrà certamente fuori di pericolo». Un barlume di speranza, la speranza di salvare quelle carissime creature, balenò alla mente dei due
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contrastava colla lunga barba dello stesso colore brizzolata di grigio in molte parti. Le sue vesti eran forse poco diverse da quelle portate, quando
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’anima d’entrambi e l’ombra della notte copriva su quelle interessanti fisonomie un aspetto di mestizia, di disperazione, di dolore che s’andavano a
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furore papale: e scavando la terra, puoi trovar le ceneri dei difensori del popolo antico, miste a quelle dei martiri che all’età nostra in nome di Dio e
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scendevano alla stazione di Livorno tre donne, un vecchio ed un garzone sul fiore degli anni. Con quella dolente famiglia stava una di quelle figlie di
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battaglia vi hanno esaltato alquanto la testolina. Ma ve la passiamo». L’amore vero, sublime, eroico, l’amore che si portavano quelle due angeliche
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intrepidi compagni, per l’inferiorità delle armi, avendone molte che non facevano fuoco, ebbero ricorso alle baionette e fecero una di quelle cariche
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statistiche?... Nel 1849, al tempo del Governo degli uomini, io ho assistito a delle ricerche nei penetrali di quelle bolgie che si chiamano conventi e
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prato quasi circolare. Secolari querce erano sparse con certa regolarità su tutta la superficie del circolo e le reliquie di quelle antiche figlie della
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veduto molte mandre e mandriani alloggiati in quelle caverne. Colle esplorazioni nei sotterranei si pensò pure ad inviare i feriti più gravi
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quelle tristissime condizioni. Ma questo Governo ingannatore pensò forse a far muovere un solo soldato italiano alla volta di Roma? Così furono
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, dei ricami e delle mode, mi erano famigliari i capi d’opera dei maestri dell’arti belle, le macerie del Foro e quelle sparse nella deserta campagna
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far vigilare gli emissari dei preti. L’ultime ombre dei congiurati (perché veramente sembravano ombre che traversassero quelle macerie) eransi
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accrescere le loro file. Al contrario, ogni mattina una quantità d’armi sparse sul terreno attestava il numero dei fuggiaschi. E quelle armi si
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fuoco lasciassero nell’anima mia quelle visite a tante belle creature. La badessa onnipotente sull’animo del direttore ottenne e senza molta
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) all’accompagnamento del cadavere d’un Bojardo una frotta di donne pagate per piangere. E che pianto! e che grida, mandavano quelle sciagurate! Del
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quelle tetre volte, più avanzavo e più cresceva in me la curiosità di scoprire. Pare impossibile come l’essere umano destinato da Dio alla superficie
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condurre l’intiera comitiva a Porto d’Anzo ove si potevano risvegliare le apprensioni di quelle sospettose autorità pontificie, condusse seco Manlio come
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, verdeggianti zolle della foresta, sedevano i capi e con loro quelle preziose donne che la sorte come per incanto avea riunite così attraenti, così
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fanciulla sì bella! sì affascinante! fosse contaminata! fosse una di quelle!... Oh! profano al celeste amore non pronunziare sacrilegi! Come potrebbe il
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aver più nemmeno la speranza di rivedere una di quelle feste ed accennava al sito ove dal molo partiva il legno famoso. Seguendo la direzione del dito
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servigi più in apparenza che in fatti, non corre ad avventurare la codarda sua vita in quelle macerie, assai men secure delle vie di Roma ove un uomo
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quelle figure che un romanziere francese avrebbe pagato a peso d’oro per poterne fare il suo « Brigant Italien » e fotografato da Bernieri
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’onesto Manlio, perché fugge violentemente di prigione adoperando mezzi imperdonabilmente colpevoli?». Un momento di silenzio seguì quelle parole e Clelia
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quelle care creature fiaccò lo sdegno dell’artista. Esse avevano dal balcone vista entrare quella insolita visita e non vedendola partire ed avendo sentito
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scalpello nel tufo di cui come sapete, Capitano, il sottosuolo romano è composto e ne abbiamo visitate insieme di quelle catacombe ben molte nella
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trasportare nell’interno quelle salme preziose. Infelici forse più i superstiti che gli amici estinti. Intanto il lanificio era divenuto un carnaio
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’una parola e le moltitudini applaudivano a quelle verità sacrosante e piangevano e baciavano le falde del mantello del popolano e giuravano di essere
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buon capitano Thompson come l’ellera alla quercia. Benché un pochino repugnante da quelle certe tempeste il cui saggio tanto l’avea malconcia, pure
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quale, pratico di quelle contrade, non aveva voluto più abbandonarmi. Ma ove non arriva la malvagità di un prete? Il Pantano, sapendo quanto ardua era
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sveglia prima dell’alba. Lì, tra quelle piante, distese sulla terra, dormivano le speranze di Roma, il risorgimento da diciotto secoli di sonno e di
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presentato da Orazio alle firme degli sposi, poi a quelle dei testimonii, dopo averlo firmato egli stesso. Così ebbe fine quest’atto solenne colla
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lussurie, preferisce la quiete del deserto. Pochi, lo abbiamo detto, sono i proprietari di quelle feraci ed immense pianure e tutti son preti, ingolfati nei
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suo caro. Poi i beni di casa T... sul territorio Romano, erano stati confiscati da quelle perle di servi di Dio, i cui beni non sono di questo mondo