Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico
quindici anni Muzio era un tipo di perfezione, Gli artisti di Roma che lo videro s’invaghirono delle sue forme e lo richiesero di stare a modello per
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. Sarà calcolo, sarà sorte, sarà capriccio di chi poteva far meglio? Giulia, che Attilio e Muzio avevano aspettata per aver notizie della famiglia di
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Tornando ancora al 1849 ed alla scena fatale in cui il nostro povero Muzio all’età di due anni fu derubato del suo patrimonio a beneficio della
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tipo della fiera razza degli antichi Quiriti. Nello studio di Manlio ov’ella si recava sovente, s’era incontrata con Muzio, il quale posava davanti
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e di prim’ordine» e per questo cercava l’amistà di quel nipote. Giulia contemplava la trasformazione degli abiti di Muzio con commozione. Pure ella
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Dogale che dava sulla laguna, in compagnia delle nostre belle romane, di Muzio, Orazio e Gasparo, ascoltava un vecchio Cicerone che gli narrava le
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«Pronti ragazzi!» sciamarono quasi ad una voce Orazio, Attilio e Muzio. «Pronti!» e quest’ultima voce non era ancor pronunciata quando una valanga di
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alquanto eclissato e confuso. Muzio anche da mendico avea sempre tenuto quel decoro e quella pulitezza della persona, che il ricordo de’ suoi natali
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alle ultime parole di Muzio intervenne, dicendo: «Se vi preme ritirarvi da questo luogo e salvare voi e le donne vostre io conosco un andito segreto
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avrebbe posto per Giulia, non la mano, ma la testa sui carboni ardenti; Muzio, vedeva l’astro della sua vita lì, accanto ad un soldato straniero, che
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: tre romane poiché Giulia, che avea sposato il suo Muzio, benché figlia affettuosa della sua bella patria, vantavasi e si compiaceva dell’adottiva
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fratello!» e sembrava veramente un fratello di Muzio quegli a cui egli dava quel nome. Egli era Attilio, l’amico nostro, il quale alle parole di Muzio
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delitti, e qui fuori, pronto a fare giustizia degli scellerati stanno Attilio, Muzio, Silvio e venti compagni dei nostri trecento. Questi superbi figli
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sapesse: essa è una polizia di congiurati, che regola e conosce le mene di quella del governo. Il capo della contro-polizia liberale era Muzio e ben
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la loro bravura e Muzio, dopo avere baciato loro la mano con affetto, manifestò la propria riconoscenza ed i propri sentimenti in questa guisa
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mio piano» soggiunse, «è questo: io andrò dal custode delle carceri con Muzio per le chiavi e tu guida Silvio co’ suoi dieci per assicurarti dei birri
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Muzio, dell’antico capo della contropolizia di Roma, fu la prima che s’udì rompere quel sepolcrale silenzio. «Dunque: - disse egli - io ti voglio
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riuniti i nostri vecchi conoscenti, Attilio, Muzio, Orazio, Silvio e Gasparo, e con loro tutti quelli dei trecento su’ quali la polizia non aveva
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, - soggiungeva Muzio, - il ferro di questo fucile sarà ben vermiglio prima che quei briganti saltino qui dentro». «Diamo un sorso d’Orvieto a questi nostri prodi
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a capo basso attanagliato nei polsi da Orazio e da Attilio mentre Muzio apriva la via, non facile ad aprirsi, in mezzo a quella moltitudine
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’orecchio sinistro portato via da un pezzo di mitraglia e un altro gli sfiorò l’omero destro. Muzio fu colto da una palla nel petto che lo avrebbe
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occhi di Muzio! di Muzio che si trovava all’altra estremità della mensa, collocato fra Attilio ed Orazio niente meno! Assuefatta a vedere il suo
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immaginazione romantica e cavalieresca. Lì era il suo Muzio, che ella aveva indovinato sotto le vesti del mendico, che mendico essa avea amato ed ora trovava
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genitori, cui rimaneva soltanto l’appoggio della vecchia ava. Virginia amava ancora il suo Muzio, unico rampollo dell’antichissima stirpe dei Pompei, con
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lo meno agli scherni ed alle beffe di chi sciaguratamente è assuefatto a disprezzare l’Italia! Attilio e Muzio, stanchi e piagati, non vollero
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nessuno contendeva il comando, aveva disteso circa cento dei suoi, comandati da Muzio in bersaglieri, tra i massi ed il bosco che dominavano il monte dalla
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erano introdotti molti dei più coraggiosi d’ogni provincia italiana. I nostri vecchi amici Attilio, Muzio, Orazio, ecc., erario al loro posto per
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Attilio, Muzio, Silvio ed Emilio, l’antiquario, che era stato secondo in comando prima dell’arrivo dei nuovi amici. Emilio tenne ad onore di cedere la
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, Una sera dei primi di marzo in una stanzuccia sul di dietro della casa di Manlio in Trastevere s’eran riuniti, Attilio, Muzio e Silvio per conferire
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: Attilio, Muzio e Gasparo. Quest’ultimo si vedeva chiaro avere gli occhi gonfi dal pianto. La fiera natura del vecchio sovrano della campagna di Roma era
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vi debba sostenere». «Sì - disse Muzio, che ruminava tra i denti da un pezzo la parola longanimità. - Si! la pazienza è la virtù del somaro e noi
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confessarlo, in quel momento i nostri cari, non men belli e non men coraggiosi, Attilio e Muzio, furono dimenticati dalle nostre eroine. Così è più
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istante il volto che portava scolpito nel cuore ma bastò quell’istante per farla felice. Ed era veramente il nostro Attilio con Muzio, Silvio e sette altri
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al balcone, e lo richiese di fermarsi con lui per quella notte. Orazio, Muzio e Gasparo si congedarono, ed Attilio rimase col pretesto d’affari
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, ravvolte con parte dei mantelli dei loro cari. Muzio con cenno supplichevole, offerse il suo alla bella inglese, e la pagò con uno sguardo di
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Ritornati dal funerale, Attilio e Muzio si erano consultati col solitario sul modo di comunicare alla sorella l’avvenimento fatale ed egli chiamato