Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico
. Avevamo fatto circa una diecina di passi in cotesta stanza quando mi sembrò di udire alla mia destra dei lamenti. Mi fermai, per meglio ascoltare
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. per consiglio dell’Eminentissimo mi mandò a Roma nel seminario all’età di quindici anni per abbracciare la carriera ecclesiastica. Eran due anni che
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e miracolo! ben grato a Dio! a piedi e nel fondo della ruota il mio cero che la vecchia perversa avea lasciato cadere nella fuga. Riacceso il lume mi
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Intanto prostrato al sacro piede della S. V. imploro per me e per questi miei collaboratori e compagni, l’apostolica benedizione e mi dichiaro»
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tra i tre, ed in meno ch’io nol dico, i due assassini erano rovesciati nella polve. Vedendo il domestico rialzarsi e venire a noi, lo sconosciuto mi
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e la sera dopo la preghiera e dopo innumerevoli meriti acquistati, sono da me benedetti con la papale benedizione che V. S. mi concedette di largire
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«E così fece questa - ripigliava Marzio. - Io non burlavo, lo puoi ben credere. Volevo la mia Nanna e cento vite di vecchie non mi avrebbero
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catacomba, che comincia nell’interno del monumento e non si sa dove vada a finire. Un giorno io mi proposi d’investigar da me le latebre di quell’immenso
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sottrarlo dall’orribile supplizio. Per fortuna di tutti la mia Nanna mi scosse coll’esclamare oh! una chiave! e veramente con molta perspicacia, volgendo
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«Le parole di Alba mi avevan svelato come un lampo l’orribile delitto. La raccolsi svenuta, l’adagiai sul mio lettuccio e per la prima volta potei
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s’imbarcarono tutti, dirigendosi a Capo-Liberi, Qui mi toccherebbe dir qualche cosa ancora dei preti, ma ne risparmierò il tedio al lettore. È una
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occupazioni, mi sentiva attratta verso gli studi seri e d’indole più grave che alle donne forse non si convenga. Quando venni allo studio della nostra Roma me
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bellezza adriaca, che io sognai mille volte quando le lagune erano schiave come lo è la mia Roma? Perché? perché non la vidi che un solo istante? ma essa mi
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che voi mi diceste, mio caro capitano, che eravate annoiato della vita brigantesca e disposto di ritornare privato, dal che vi sconsigliai se ben
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nel ritrovarci. Molte furon le carezze che mi prodigarono quegli uomini che il volgo crede induriti ad ogni misfatto e che sono in sostanza la parte
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della morte che meritamente subiva; ed io mi consolavo nel Signore osservando quegli atti che potevano essere indizio di pentimento. Quando più essi si
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buon’ora, custodendo le mandre di vacche, di buffali, di pecore, quasi sempre a cavallo, io, forte di costituzione, come mi vedete ancora, divenni
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verso la perla di Transtevere, non era poca e, mi perdoni il bel sesso per cui vecchio come sono conservo una vera adorazione, benché afflitta dall
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della bandiera! ciò mi ricorda la velleità di certa nostra vicina Repubblica, che dopo aver violato infamemente il nostro territorio, impadronitasi
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l’animo mio fu ringiovanito dal loro fervido amore di patria e dell’umanità. Vicenza, Treviso, Udine, Belluno, Feltre, Conegliano, mi accolsero
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positivo talché a me stesso fu assicurato da gente che veritiera mi sembrava, coll’aggiungervi: «gli ho veduti». Maledizione! Fino a che punto può
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commossa, si fa così a supplicarlo: «per l’amore di Dio! voglia permettermi di rimanere qui un istante, sono inseguito dalla polizia... mi cercano per
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burbera e di testa dura. Le donne dunque volgevano il loro sguardo sul brigante (mi ripugna di dargli questo titolo ma pure era così chiamato dai preti e
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provvidenza (badate provvidenza di quell’infame!) mi serve meglio stavolta che tutti i birbanti che mi attorniano». Così pensando ei gettava occhiate di
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vedute molte, ma questa pugna che stiamo digerendo sta notte è certo delle più ardue. Mi consola però che questi nostri Romani mostrano ricordarsi de
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amico Cassio, cui ho parlato dell’affare, ha scritta questa supplica in carta bollata per chiedere al Cardinale-Ministro la liberazione di Manlio. Egli mi
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sarà la prostituzione nel matrimonio? Tiriamo un velo sulle turpitudini e mi perdoni chi legge se per avventura lo scandalizzai. Ma quando penso ad
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: «Questo denaro servirà a migliorare la condizione vostra e quella di Muzio. Voi non mi conoscete ma quand’anche giungeste a conoscermi non dite mai al
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cuore dell’assassino non mi trattenesse, mi frugherei con esso le viscere per non vedere più oltre un solo giorno di umiliazione e di sciagura della
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diceva a Silvio: «Questo popolaccio mi nausea, esso ama ridere di tutto. Pasquino solo ci rimane dell’antica Roma. Io vorrei che questo popolo avesse la
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riprendendo, Giulia continuava: «io, Inglese di nascita, ma italiana di cuore, mi vergogno nel dirvelo: Roma non sarà più capitale d’Italia! Il governo vi
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le lacrime per un pezzo gli soffocarono la voce. Alla fine alquanto sollevato dallo stesso pianto, ripigliò: «Io farò quanto mi chiederete, ma per l
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speranza di migliorarvi. Oggi mi son convinto che non lo posso. Ritorno privato cittadino, pronto a dar ragione del mio operato a chi me lo chieda». Così
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non può a meno di risentirsene. Io, per esempio, mi sarei volentieri conformato alla vita dei Pittagorici
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mercenari e di birri. Alcuni si lamentavano, altri mostravan tanta paura nelle ossa che gridavano: «Non mi uccidete, signor liberale, ch’io mi sono
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) foste voi meno briganti derubando e sgozzando un povero popolo che vi credeva amici. Voi, non solo siete briganti, ma per di più traditori! Ma mi
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, accanto poi a creature, come Clelia, Giulia ed Irene; oh! per Dio! io sono per una cena nella foresta s’anco non mi presentasse altro che frutta e
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la poca gratitudine verso di essi...». «Che mi parlate di gratitudine? - intervenne il legittimista. - Dovreste ricordarvi, che senza la Francia
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voce piuttosto disdegnosa rispondeva la Clelia: «Buona sera». «Mi scuserete se vi ho trattenuta per tanto tempo in questa stanza, ma - soggiungeva con
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, distruggono per selvaggio istinto di distruzione. No! costoro mi mettono orrore! Ma quei briganti che odiano un governo scellerato come quello dei preti, o