Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico
e prima delle dieci essa lottava contro una decisa tempesta. «Quel colpo di mare tremendo - disse Thompson a Giulia la quale non aveva voluto ancora
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sul lastrico d’irregolari macigni che ivi formavano mosaico. Per buona sorte Giulia non era confusa come il nuovo compare e col contegno suo freddo
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suoi agi è sempre preferibile ad una tempesta marittima. Giulia andava in estasi dinanzi alla semplicità antica di quegli eccellenti ospiti; Manlio
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abitatori. L’arrivo dello Yacht della bella Giulia era sempre una festa per gli abitanti della Solitaria, che già lo avevano veduto altre volte e lo
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ma non ci riuscirono. Il bello, il grande, il sublime ancor più sublime comparisce in mezzo alle loro miserie! Giulia, la bellissima figlia d’Albione
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Giulia, tornata nella terra natale, continuò le sue affettouse cure alla nuova famiglia alla quale non tardarono a riunirsi Manlio e Silvia rimasti
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cresciuta nella bella e lieta Inghilterra, come poteva Giulia separarsene per sempre e per sempre abbandonare amici e congiunti che tanto l’amavano? Che
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pericoli. Giulia e Aurelia con gli occhi umidi di lagrime contemplavano silenziose tanto affetto, e maledicevano in cuor loro chi aveva cagionato sì fiero
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e di prim’ordine» e per questo cercava l’amistà di quel nipote. Giulia contemplava la trasformazione degli abiti di Muzio con commozione. Pure ella
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. Sarà calcolo, sarà sorte, sarà capriccio di chi poteva far meglio? Giulia, che Attilio e Muzio avevano aspettata per aver notizie della famiglia di
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le due donne, a circa tre miglia a tramontana di porto d’Anzo. Giulia aveva dato ordine al capitano di fare in guisa di trovarsi appunto la notte al
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, che abbiam pur troppo lasciati in dimenticanza; voglio parlare di Giulia e de’ suoi compagni così prodigiosamente scampati dal tempestoso Tirreno
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fanciulla che affrontò un demone quasi certa di perder la vita, per non soggiacere al vituperio!». Così, con enfasi sclamava Giulia, e veramente dal
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riguardo al proprio pericolo. A Giulia, entrando nella camera, si presentò uno spettacolo, dinanzi al quale non potè a meno di scoppiare in uno scroscio
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Dopo le accoglienze d’Attilio e d’Orazio, il suo forte liberatore, Giulia si occupò un poco anche del suo amante, che in tanta confusione era rimasto
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di cavalleria napoletano col suo archibugio, lo spogliò delle armi e le portò in trionfo a Roma. Ventura sarebbe stata per Giulia e le sue compagne
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Torniamo alla bella omonima del superbo e valoroso Yacht ed ai suoi compagni di solitudine. Orazio, siccome era convenuto con Giulia, accese un bel
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lungo la scabrosa via del villaggio che conduce alla chiesa e senza l’aiuto efficace del braccio di Giulia, egli certamente andava ad infrangere il
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, accanto poi a creature, come Clelia, Giulia ed Irene; oh! per Dio! io sono per una cena nella foresta s’anco non mi presentasse altro che frutta e
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sfiorato la guancia di Giulia e in quel soffio ella intravvide l’inutilità e il pericolo della intrapresa manovra. La Clelia infatti, aveva
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prospere nazioni dell’orbe». L’argomento trattato da Giulia era un po’ estraneo ai nostri Romani ignari delle cose di mare, essendoché i loro
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silenzio, dimandando con titubanza a Giulia: «E Manlio, ove l’avete lasciato?». «Manlio, - ripose la bella inglese -; trovasi col Solitario e l’ho
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preziosa persona l’ha abbandonata». «Quanta galanteria sfoggia questa serpe» pensò fra sé la nostra Giulia, mentre che ascoltava il grandiloquente
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significato di quell’occhiata, «avanti!» gli gridò: segnandogli il sentiero, per il quale Giulia ed il suo rapitore erano scomparsi. Quasi mosso da un
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avrebbe posto per Giulia, non la mano, ma la testa sui carboni ardenti; Muzio, vedeva l’astro della sua vita lì, accanto ad un soldato straniero, che
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circostanza, correndo e saltando, in un istante raggiunse Giulia, le prese la mano, la coprì di baci e lagrime di gioia si videro sgorgare dai suoi
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vecchio operaio. Muzio si avvicinò a Giulia e Clelia che non erano lontane e mettendo innanzi la condizione, che Attilio e lui le avrebbero seguite nel
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, Giulia ed Irene. La povera, la derelitta Camilla inconscia ancora della perdita del suo Silvio e coi segni in volto delle passate sventure, aiutava
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erano risoluti di affrontarlo colla pienezza del loro eroismo. Ma Clelia! ma Giulia! perché dovranno morire anche esse? Così giovani, così belle...? «Va
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, Giulia e Clelia. La gioventù veneta assuefatta a contemplare le vezzose figlie della regina adriaca rimaneva ammirata all’aspetto delle tre romane, dico
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, tutti gli occhi si rivolsero su lei con ammirazione ed era veramente ammirabile in quella sera la nostra Giulia, perocché la nuova venuta era lei
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spedito senza il robusto orologio inglese, regalo della bella Giulia, che andò in frantumi, ma gli salvò la vita al prezzo soltanto di una forte contusione
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canuto, che Giulia non avea voluto abbandonare alla miseria, badava al bagaglio. John, colla disinvoltura dei suoi tredici anni, dava mano alle donne
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nostri nemici». «E Manlio, Aurelia, e Giulia?» disse la donna volta dolorosamente col pensiero a quei cari. «Essi - rispose Orazio - sono probabilmente
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delle carabine prese ai briganti che assaltarono la carrozza di Giulia e di più lo teneva come compagno inseparabile in tutte le sue escursioni di
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credenze del solitario, e confesso anche la mia. Quest’isola era il luogo di rifugio, che Giulia avea scelto, d’accordo con Manlio, per i fuggitivi suoi
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non bramo, che dar questo resto di vita per la santa causa che voi e i vostri nobili compagni, propugnate». Giulia, incantata dal racconto del bandito