Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico
Intanto prostrato al sacro piede della S. V. imploro per me e per questi miei collaboratori e compagni, l’apostolica benedizione e mi dichiaro»
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Il sito adunque ove Marco Lucullo edificò il suo castello era lo stesso in cui noi lasciammo la nostra Clelia coi compagni e forse alcuna fra le
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’innalzare un monumento al diletto del suo cuore ed ai suoi eroici compagni.
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inquisitori, si divertirono a trucidare quegli infelici nostri compagni a colpi di baionetta e col calcio dei fucili.
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compagni che avevano prese direzioni diverse per sfuggire al nemico, perché così erano d’intesa con me, furono arrestati tutti dagli Austriaci e
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macedone indietreggiava. Attilio, chiamato da’ compagni di studio l’Antinoo Romano ,
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tempo presentò ai suoi compagni affamati un arrosto da invogliarne anche un moderato. L’appetito servì di condimento alle vivande, e non mancarono
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Torniamo alla bella omonima del superbo e valoroso Yacht ed ai suoi compagni di solitudine. Orazio, siccome era convenuto con Giulia, accese un bel
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quel pugno di valorosi, il fratello suo Enrico caricò alla riscossa in aiuto dei venticinque e fece piegare co’ suoi risoluti compagni i mercenari
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nascosto dalle piante gigantesche che lo circondavano, e questa circostanza lo rendeva acconcio ai bisogni d’Orazio e dei suoi compagni di proscrizione
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’ suoi prodi compagni sosteneva alla testa del popolo un’eroica ma disuguale pugna nei dintorni della caserma degli zuavi, Guerzoni e Castellazzi
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gli serbavano i preti per le sue sciabolate, senza smontare da cavallo si avviò coi compagni fuori di Roma in cerca dei proscritti che lo accolsero
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respingerla tanto da evitare la soffocazione. In questa posizione tragicomica trovò Giulia i suoi compagni di viaggio. Dopo essersi abbandonata all
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, soggiunse, con due compagni". In luogo di cacciatori ti giunse adunque la selvaggina, o Lelio, ma poche parole: dacci da mangiare e da bere che noi si
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’Orvieto, la fatica (che non era stata poca) della notte e d’una parte del giorno fece sì che i miei occhi e quelli de’ miei compagni accennassero a volontà
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compagni d’Orazio ve n’erano di ricchi, di nascosto dal governo ricevevano sussidi dalle famiglie di Roma e quindi potevano provvedere la loro nuova
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Gli eroici Cairoli ed i loro compagni pagavano col loro sangue il sublime loro patriottismo e la generosa solidarietà cogli insorti Romani. L’alba
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senza far motto ai compagni i quali continuavano a seguirlo, s’avviava al luogo indicato, ove Camilla, vestita a lutto, stava inginocchiata accanto ad
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Procopio e ai compagni, avea messo sotto le armi quanta truppa straniera ed indigena v’era in Roma. La polizia coi suoi cagnotti era in grande confusione
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due ultimi, veduta la sorte dei loro compagni e scorgendomi colla pistola in mano, pronto a scaricarla, se la diedero a gambe. La uccisione di un
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atto di presenza nelle robuste mani di Orazio e de’ suoi compagni e servivano d’efficace aiuto al nudo coltello dei trasteverini. Birri, carabinieri
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fa strada fra i diruppi e le piante a precipizio. Erano i compagni di Orazio e parte dei trecento che riuniti nella selva Ciminia dopo i fatti
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compagni che avevan così bravamente caricate e fugate le masnade del papa. Silvio conosceva perfettamente il castello di Lucullo e spesso era stato
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compagni nelle vicinanze del palazzo. Non ti muovere sinché io non sia di ritorno». Noi sappiamo quanto il povero Muzio amasse la bella straniera, pure
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eroici compagni. «In questo casino della Gloria
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, che abbiam pur troppo lasciati in dimenticanza; voglio parlare di Giulia e de’ suoi compagni così prodigiosamente scampati dal tempestoso Tirreno
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! E Attilio meritava la fiducia dei suoi compagni. Alla bellezza dell’Antinoo egli aggiungeva il profilo e il cuore del leone. Dopo aver girato Io
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’ suoi compagni, coll’accettazione d’alcuni soldati romani, che non volevan più sapere di preti e col l’arrivo da Roma di vari giovani, che la notizia
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e miei compagni non cesseremo mai dallo sbarbicare dal campo della chiesa, quest’erba velenosa che merita il fuoco, prima in questa vita poi nell
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generoso patriottismo dei nostri giovani eroi e de’ loro trecento bellicosi compagni, non poteva trovarne l’uscita. «Oggi, - diceva Attilio, - non v’è più
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sacrificati gli eroici Cairoli e i loro compagni, così un numero grande di cittadini romani cadeva sotto le baionette dei mercenari stranieri o riempiva le
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desiderato ch’ei viaggiasse la notte ma di notte v’era pericolo di fuga o di rapimento perché i vecchi compagni di Gasparo non erano ancor morti
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di ginocchio nel fianco la rovesciò supina sul pavimento. I suoi compagni che l’avean seguito da vicino prima che il rumore delle grida e della
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mostrava simpatia ed a dispetto de’ miei compagni, gelosi della mia buona fortuna, il reverendo alcune volte mi conduceva seco al passeggio. Le passeggiate
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. Quando però quei buoni vecchi scorsero il popolo ed i loro compagni perseguiti da birri e da mercenari, spalancarono le porte, introdussero dentro i
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seduto, il militare ruppe il silenzio dicendo: «Beviamo un bicchiere d’Orvieto, compagni, che val più d’una benedizione del Santo Padre, in questa notte d
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estasi! Essa per la prima volta divideva quella scena campestre in mezzo a quei cari e simpatici compagni che erano il bello ideale della sua
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compagni e veramente io udii battere in ritirata il nemico perché i passi che noi distinguevamo perfettamente rimanendo in silenzio assoluto si
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terribili scuri di Orazio e di Muzio, dallo spadone d’Attilio e da altri istromentì di difesa adoperati dai loro valorosi compagni. Però una perdita ben
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un nuovo saggio del valore italiano: tre contro uno! tre contro uno!» e se la rideva sgangheratamente insieme coi compagni. I tre lasciarono passare
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divotissimi fedeli. Orazio ed i suoi compagni non dormivano frattanto. Informati da Roma di quanto vi accadeva e degli strepitosi preparativi che vi
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ai trecento. Povera Camilla! E Silvio che l’aveva riconosciuta, raccontava ai compagni la storia dell’infelice. «È tempo, - ripigliava Attilio, - di
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prime piante del bosco ebbero due padrini feriti, ma leggermente. Il revolver d’Attilio fece immediata vendetta dei compagni feriti e la sua palla andò
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delitti, e qui fuori, pronto a fare giustizia degli scellerati stanno Attilio, Muzio, Silvio e venti compagni dei nostri trecento. Questi superbi figli
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farmi la spia ed all’opposto è stata per me un angiolo di consolazione. Era incaricata di farmi parlare, sapere di voi, de’ vostri compagni, d’ogni cosa
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allora «a tavola» gridò, facendo sedere Silvia alla sua destra, alla sinistra Clelia e dopo lei Irene. I compagni d’Orazio, sedute che furono le donne
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furono i tiri. Quell’improvvisa scarica scosse alquanto i primi arrivati. Vi furono alcuni che vedendo i compagni caduti volgevano indietro per fuggire
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fecero fuggire il delegato ed i suoi compagni, che rannicchiandosi fra la soldatesca, gridavano a squarciagola: «caricate quella canaglia! Fate fuoco
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vostra donna e da voi e lo ricorderò tutta la vita con gratitudine». Poi rivolto ai compagni, proseguì: «Scosso dalla fatica del viaggio, forse dalle
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compagni, formati alla vostra scuola, pochi motivi mi diedero di reprimerli; quando qualcheduno però mancava io lo castigavo senza misericordia e così si