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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

675953
Garibaldi, Giuseppe 40 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

proprio d’Orvieto". "Mangiate, bevete ch’io vi guarderò le spalle da quei malandrini di Roma. Accidenti

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, attanagliato, ridotto a una massa informe, abbandonato in un canto del suo carcere segreto, spirante, ed implorando la morte come un beneficio. Quello ch’io

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notte. Orazio inoltre, benché non fosse uomo di mare, s’era accorto prima ancora dell’imbrunire che lo Yacht ch’egli non aveva perduto di vista dopo

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egli non l’ha toccata. Questo non era veramente il caso del nostro John ch’era rimasto molti giorni in Porto d’Anzo ed avea visitato coll’Yacht la

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che non se n’era accorto, perché si trovava con le spalle voltate; ma vedendo ch’egli avea certe braccia abbronzate e nerborute si sentì preso da un

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, cercavano ancora usurpare le sostanze altrui, e guai al ricco Romano ch’essi potevano depredare con uno od altro pretesto! I cittadini che possedevan

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sguardo la fitta tenebria, timoroso ch’alcuno non lo scorgesse mentre era intento a compiere la scena scellerata, ch’egli doveva aggiungere ai lugubri

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trasforma i disagi di questa misera vita... i pericoli... la morte in delizie indescrivibili? Potente della terra, vieni a toccarmi questa mia donna ch’io

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Una delle cose ch’io notai come straordinaria in Roma fu il contegno e la bravura del soldato Romano. Quei soldati propriamente che si chiamano

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’Anzo perché s’abbandonasse al riposo. Seduto sopra un gran sasso delle ruine ch’egli avea avvicinato al fuoco, lo alimentava di quando in quando

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. Angelo, v’è da dedurre ch’essi non tarderanno a muoversi contro di noi colle truppe fresche che ingrossano di continuo». «Non dubitare

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tra i tre, ed in meno ch’io nol dico, i due assassini erano rovesciati nella polve. Vedendo il domestico rialzarsi e venire a noi, lo sconosciuto mi

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egli poteva vivere miseramente sì, ma indipendente ed il profitto della sua industria serviva al mantenimento proprio e del suo protetto ch’egli

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quel volto d’angiolo, ch’io tengo qui scolpito nell’anima mia ed essa rinvenne. Rinvenne, mi strinse la mano in segno di gratitudine guardandomi

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. Poi egli doveva la vita a quel magnifico e valoroso soldato della libertà ch’era Orazio e venne a conoscer esser lui lo sposo legittimo di sua sorella

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, elemento primo delle sue seduzioni, veicolo per cui esso giunge al conoscimento d’ogni cosa, spionaggio infernale ch’egli esercita massime sul sesso debole

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appartato per sempre dal consorzio del resto degli uomini: massime se vi sia sospetto ch’egli non sia intieramente corpo ed anima consacrato all

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resta, non ci vedo altra via. Questo governo infernale finirà presto, non ne dubito, ma intanto dopo tutto quel ch’è accaduto bisogna sottrarci agli

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dopo l’altra, colla speranza di poter raggiungere la badessa ch’io non dubitai più essere fuggita da quella parte. Sollecitai il passo ma a poca distanza

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liberazione. Dopo le nove il prelato, adornata la persona nel modo ch’egli credeva più ricco ed attraente, si accinse all’assalto della fortezza

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desiderato ch’ei viaggiasse la notte ma di notte v’era pericolo di fuga o di rapimento perché i vecchi compagni di Gasparo non erano ancor morti

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trecento maschie e sonore voci incuteva una paura di morte anche nei men codardi di quella bordaglia. In men ch’io noi dica il Campo Vaccino e poi le vie di

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capo, un protettore, un amico? In quel portamento v’era tutta la maestà ch’essa tanto ammirava nel suo idolo di marmo. Infine, mendico o non mendico

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rispondeva al suo diletto: ch’egli voleva abbandonarla!! Attorniato da corpi di truppe austriache, cacciato dalla polizia papalina, dopo una marcia di

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difficoltà (almeno io credo) ch’io potessi essere impiegato al servizio divino del convento facendo da secondo ad un vecchio rettore che officiava per le

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, tu dirai ch’è un antiquario che studia le ruine della campagna Romana». Questa era l’ammonizione che Silvio credette prudente di fare a Marcellino nel

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faccende ripugnava d’andarsi a gettare ai piedi d’uno di quei demoni ch’essa aveva imparato ad odiare sino dall’infanzia. Ma come si fa? Trattavasi di

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accompagnarci e testimoniare all’E. V. ch’ella sin da fanciulla conosce la nostra famiglia e può giurare non esserci noi frammischiati mai in cose

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, avendoci scorti retrocedeva fuggendo a gran galoppo verso Roma ed in men ch’io nol dico tu eri al muso de’ cavalli e fermavi la carrozza». «E che presa fu

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patrimonio! vuoi tu ch’io l’abbandoni, io che l’amo quanto tu poi amare la tua Clelia ed io... la mia?». Poi, levando in alto gli occhi dopo un istante di

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nella recondita parte dello studio, non sospettando di certo ch’egli albergava un traditore. Non passò molto che una frotta di sgherri sfilando

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aprir bocca toccando colla sinistra il cuore egli mi fé’ capire ch’io potevo far assegnamento su lui in un viaggio per quel regno delle tenebre e della

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via aerea ch’egli aveva trovata per giungere nell’interno. Alle esortazioni che avevagli fatte Attilio così Muzio rispose: «Io dirò alle donne tutto

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’ultimo. Convien dire puranco ad onor suo ch’egli era mortificato e sdegnoso di fuggire correndo, quando fu raggiunto da Attilio, il quale gli intimò la

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commettere da una creatura assicurandola che essa compie la volontà di Dio! ch’essa ode la parola di Dio! Parola di Dio! sacrilegio che solo un prete

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pria ch’io mi trovassi in istato di difesa, e so di più: che Gasparo sa servirsi assai bene della sua carabina». «Sì, - rispose il bandito - vi fu un

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mise a disposizione di sicarii per uccidermi, quanto possedeva. Al mio aspetto benché oppresso dagli anni e da’ malanni voi potete congetturare ch’io

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udiva accanto a me conobbi ch’ero guidato da esseri viventi, non da spiriti, ma le mie scoperte rimasero lì, ed in tal guisa procedetti per vari minuti

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de’ nostri cari fu una vera festa per tutti nel castello e per Irene sopra ogn’altro. Pratica del matrimonio silvestre, ch’essa aveva celebrato alcuni

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un occhio che nell’infanzia, in una rissa aveva perduto. Un giovinetto della sua età, ch’egli aveva battuto, per vendicarsi gli piantò una canna nell

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