Cipí
l'uccellino e voleva dire sí. Ma dopo un attimo ricominciò: — Mamí, che cos'è la pianta? — La pianta sono le braccia verdi dove ci riposeremo al primo
Cipí
una, due, tre, cinque, dieci notti, quando il signore della notte mandava fuori le stelline a dire: — Venite con noi nel regno della felicità, venite
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Cipí
pareva dire: «Vieni, vola da me, io ti salverò!» Cipí spiccò un lungo salto verso il cielo azzurro. Un salto ho detto? Un volo! perché riuscí proprio a
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Cipí
: — Cari figlioli, ora che sapete già volare vi devo dire una cosa un po' triste: ognuno di voi dovrà, d'ora in poi, arrangiarsi da solo, cercarsi il cibo
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Cipí
La prima a visitare i piccoli fu Mamí. Appena li vide esclamò: — Queste sono tre meraviglie! — e li baciò. I piccoli sapevano già dire: pipì, pipà
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Cipí
parevano dire: beccatemi. Beccodolce osservò: — La gabbia è alzata, ci si passa...! — Io vado! — esclamò l'ultimo nato di Piumaleggera. Cipí si oppose
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Cipí
un boccone giallo che pareva dire: son qui per voi, non scendete? — L'ho visto prima io... è mio! — disse Chiccolaggiú planando sul cortile. Ma Cipí
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Cipí
a dire canaglia, ma sarà vero? In queste notti luminose che sembrano già di primavera si può confondere il sogno con la realtà... Io voglio che Cipí
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Cipí
Cipí. — È troppo poco per far cambiare idea agli altri... quando anche loro vedranno, crederanno. — Però potevano fare a meno di dire che sono un
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