Cipí
pazienza! Ancora un po' e sarai mamma! Un bel mattino di primavera la passera sentì: cric, cric..., allora alzò le ali e vide che erano nati tutti e tre
Cipí
. — Mamí!... aiuto! Mamí!... — gridò con tutta la voce e sbatteva le ali per risalire. La mamma volò sul camino e lo chiamò disperata: — Mio Cipí, dove
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che l'aveva riconosciuto: — Mio piccolo Cipí, vola, vieni qui! — e apriva le ali per insegnargli a volare. — Vola, vola, Cipí, vola dalla tua Mamí
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? — Io invece, mi chiamano... Cipí. — Non ti vedo mai da queste parti, — riprese Margherí con piú coraggio, — perché non vieni mai qui, tu che hai le ali
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un'ala spezzata. — Cipí, aiutami, non posso piú volare... - piangeva. Lí vicino un passero era steso nel solco, con le ali aperte e tremanti; aprì con
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In pochi giorni cominciò a muovere l'ala, a uscire dal cespuglio, a fare i primi voli. Salita su un piccolo gelso apri le ali, gonfiò le piume e si
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! — gridò Passerì a tutte quante. Allora le rondinelle si fecero attorno al nido e la passeretta alzò le ali. Erano nati tutti e tre! Cipí saltò al collo
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; piòpiò... e sgusciavano birichini sotto le ali della mamma che rispondeva alle loro chiamate con amorosa pazienza. La seconda visita delle passere
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... i suoi occhi sono come due soli, il suo grosso becco è uncinato, la sua testa soffice e piumata e le sue ali, quando vola, sono silenziose come le
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guardavano con occhio torvo e fra essi c'erano tante madri, compresa Chiccolaggiú che, con la testa fra le ali, singhiozzava cosí forte da far
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