Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta
ore, videro una bettola semiaperta, dove lo schiamazzo della gente indicava la gozzoviglia. Spinto l'uscio, mi trovarono stesa sul piano di due sedie
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in uno di quelli della provincia. Queste infauste notizie mi atterrirono: scaricavasi d'un sol tratto sul capo mio tutto quanto il peso dell'orfanezza
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soffrire che si dicesse sul conto mio la menoma parola in disvantaggio, diretta o indiretta che fosse. Avendo un giorno la badessa convocate le suore affine
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intrisa di sangue, la sollevò da terra e la ripose sul letto. Per quest'atto doveroso fu sgridata dalla superiora. "Doveva dunque lasciarla morire in terra
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chiesa. Un monaco, che in sul venir della Pasqua faceva il quaresimale condito di sacra erudizione e di facondia, vide l'uditorio suo scemare di giorno in
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goffi e sguaiati atteggiamenti, o, sgambettendo, e scontorcendosi, e crocchiando il dito medio sul pollice, in modo da imitare il ritmo delle
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primo giorno ch'entrai nel monastero l'avvertimento fra i denti susurratomi da una conversa di non lasciare sul poggiolo una scatola di dolci, che
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riconosciuto sotto di quella, era naturalmente scevra d'ogni sospetto. Mi fermò sul limitare, afferrommi la destra, e ponendo un ginocchio a terra, v'impresse
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ritirata, poggiarono ad una delle grate del coro la più lunga scala della chiesa, e coll'aiuto di questa montarono sul cornicione del coro medesimo
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piazza del Purgatorio, il quale, gettato uno sguardo sul regalo, gridò: "È un vitello marino: buttatelo via!" "Una foca:" riprese Don Giuseppe; "ve
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mandare in cenere quelle vespe e quei calabroni, e insieme con loro me stessa. Una volta sdraiatami sul materasso, col povero cibo inacidito nelle
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, vedendola entrare, diceva: "Ecco l'antipapa!" Preceduta nell'animo di questa donna dalle informazioni date sul conto mio dalla consorteria di San Gregorio
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sul tavolino per balzare in piedi, ma la forza essendole mancata, ricadde di tutto peso sulla poltrona. "Posso almeno sapere di qual delitto m'accusano
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vera e reale fosse la mia fuga. Il primo accesso della sua collera scatenossi sul mio confessore, che fu acerbamente rimproverato di non aver saputo
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non m'avesse abbandonata del tutto. Passati pochi giorni, veniva Spaccapietra a riferirmi d'aver tenuto col cardinale un lungo discorso sul proposito
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fossero gli ordini precisi sul conto mio. "Ordini rigorosi," rispose. "Proibito di vedere, o di parlare con chicchessia; non potete ricevere nè i
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diligenza, raccogliemmo tutte le necessarie informazioni sul come e quando principiarono e si successero i sintomi convulsivi. Continuando in
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elezione bastava che imponesse la destra sul capo del coleroso, per discacciar tosto il morbo dal corpo infetto, e ancora da quella casa. Il Riario
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foresta, e scavalcando i burroni, veniva ad avvilupparmi in densi vortici. Coll'occhio fiso sul punto più lontano dell'orizzonte, aspettava lo sfumare
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sul regno, quaudo in Europa la Repubblica francese, il Direttorio e il primo console gittavano a piene mani la gloria delle vittorie, i codici, i
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assordanti acclamazioni del popolo, all'ombra di cento bandiere tricolori che sul capo mi ventilavano, e sotto i nembi di fiori che diluviavano da
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. Sollevai il capo: mi girava. Tentai sedermi sul letto: una scossa gagliarda di terremoto mi rovesciò sui guanciali. Allo scricchiolío delle porte e
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Napoli. Il fascino di quella città non mi lascia pace sul conto tuo. Ritorna presto, se mi ami di verace amore..... Ma se nel ricevere la presente non
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fronte, costrutto a bugne, si elevano due altri ordini di costruzioni, il composito sul dorico. Pochi scalini conducono all'atrio spazioso retto da
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infesta tuttora la nostra patria, mi ristringerò all'autorità delle cifre, la cui eloquenza positiva e persuasiva può sul pubblico criterio più di
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l'educazione che a noi dava la madre. Essa ci misurava l'ora che, per godere del pubblico passeggio, eraci lecito di trattenerci sul verone; la benchè
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l'uomo sul quale cadevano i sospetti erano assassinati e sepolti, od imprigionati segretamente; od infine, quando volevasi far prova di dolcezza e di
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Governo Borbonico operò sulla mente, sulla coscienza, sul cuore di que' miseri popoli, è rappresentata con siffatta eloquenza di fatti, che, al già
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; mostrando sul limitare del chiostro le maledizioni del Cielo e i fulmini di Roma, pronti a scoppiare sul capo di chi osasse oltrepassare. D'altronde la
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