Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta
famiglie di Napoli è la Caracciolo, alla quale mi onoro di appartenere. Mio padre, secondogenito di Gennaro Caracciolo, principe di Forino, nacque nel
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. I capelli passavano sopra le orecchie, ed erano sostenuti da un pettine. Quest'acconciatura del capo e le pesanti scarpe, furono le cose che mi
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, straniera per più ragioni alle stesse compagne del mio carcere, io nondimeno mi trovava, se non contenta, almeno tranquilla. Raccolto, concentrato
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«Venite (scrive san Matteo), venite, benedetti di mio Padre, poichè ho avuto fame, e mi avete dato da mangiare; ho avuto sate, e mi avete dato da
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spirituali, i quali frattanto insaccano la più scelta e più lauta dispensa delle pasticcerie. Sul proposito del disamoramento alla famiglia, mi tornano in
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lettore se ne ricorda, che la conversa della zia badessa mi aveva fatta una spiacevole impressione appena l'ebbi veduta. Di lì a pochi giorni mi
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mi avvidi con sdegno inesprimibile che i ladri erano esse loro, e che faceva d'uopo tener tutto chiuso a chiave, dal pane fino all'ago; ragione per
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pianoforte? Mia madre erasi avvista della corte che quel giovine mi faceva, ed acremente mi aveva rimproverata d'aver dato ascolto alla sua galanteria
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acchiappare presto o tardi il patrimonio e la cappellanía, nel qual caso la protettrice fa sovente a proprie spese la festa della prima Messa; e mi
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compiangere le mie sventure. Il dolore di non averla potuta abbracciare, neanche vedere un solo istante prima ch'ella si separasse da questo mondo, mi fece
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perchè, ma sin dal primo incontro egli mi sembrò un Dandino, travestito da principe ecclesiastico. Volendo una volta far mostra di galanteria, mandò
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dai parenti, ed il menomo sintomo di mutazione, il menomo movimento popolare mi faceva balzare il cuore. I conventi di Napoli sono stati d'ogni tempo, e
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Le suore del nuovo monastero aspettavano la comitiva alla porta. Terminate le cerimonie al vicario, e partita mia madre, mi fecero salire alla stanza
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tradimento! quale esecranda macchinazione!" gridò esterrefatta la sfegatata borbonica. "C'è l'ambasciatore di mezzo, e la vincerà." "Mi credete
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antivenire un sì grave fatto. Impaurito dagl'istinti vendicativi del cardinale, il canonico scrisse con mano tremante un viglietto, nel quale mi
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mano dello stesso vicario, che in attesa del giorno postale, le ripose sulla scrivania: dopo di che contenta mi ritirai nell'Annunziata. Maria
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, incomparabilmente più crudeli provai gli effetti del silenzio che di nuovo mi circondò. Non una sole voce all'intorno, non una traccia di pensiero vivente, non
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nunzio, farmi partecipe degli effetti dell'inesausta sua misericordia, mi largiva il permesso di scendere in parlatorio, e consegnare sigillate le lettere
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più settimane o più mesi? Nel seguente marzo mia madre cadde gravemente malata di bronchite; sempre peggiori mi giungevano le nuove del suo stato
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, mi prometteva d'uscire meco ogni volta. Il vescovo vi acconsentì pienamente. Per ultimo servizio, il cardinale proibì alle mie sorelle di
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, come se contate fossero le ore che m'era lecito goderne, e mi sentii tocca da viva commozione agli aspetti desti, ridenti delle genti che passavano. Le
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realtà, si fanno visibili, palpabili: questa nazione è vergine per onore, madre per inesausta fecondità. » Voi che mi ascoltate, ve la figurate voi
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e patriottici, un concerto di voci, diventate rauche pel soverchio acclamare Italia, Napoli e Garibaldi. Mi sedusse l'ambizioncella d'essere la prima
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passo; e sempre che mi riuscisse di non farmi vedere dalla madre, correva a risalutarlo. Intorno alla mezzanotte rinnovellammo gli addii. Era già
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in un appartamento ammobigliato di Via Toledo. Ritorno a Domenico. Questa domestica catastrofe mi riuniva inaspettatamente a lui. Però mancava il
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Come fui uscita del coro, dissero di volermi menare intorno pel monastero. Chiesi di mia madre: mi fu detto che, per non tenere impediti il generale
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’altri ohe ad una donna? - Mi proverò. Ma prima di dar seguito al mio racconto, nelle peripezie del quale avranno parte rilevantissima il despotismo
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della puerizia: non più il riconfortatore balsamo del sonno. Mi sentii un vuoto nell'animò, vuoto sommamente penoso, che bramai di riempire
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inedite del passato innumerevoli esempi, non indegni di figurare un dì fra le pagine di colui che sarà per vergare i Misteri dell'Italia fatta serva. Mi
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Scrivendo queste Memorie niente altro mi son proposta che confermare, quanto è da me, con argomenti di fatto l'opportunità e la giustizia del Decreto
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