Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta
. Rammento, come se fosse oggi stesso, un fatto accadutomi in quella città dopo d'aver compito il mio terzo anno. Invitata la mia famiglia ad una festa
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venne fatto di rinvenirle. Mi fu bensì da mano amica favorito un altro libro, il cui titolo pareva alla mia situazione particolarmente confacevole
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che a me lanciava; dal che risultò che un orribile cancro aveva rósa la metà del seno. Il dottor Lucarelli che in seguito la visitò, saputo il fatto
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diranno: Signore, quando, vedntovi affamato, vi abbiamo satollato?.... Ed il re loro risponderà: In veritià, ve lo dico, ogni qual volta l’avete fatto a
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malato?" "Maramè!" esclamò la conversa; "è morto!" "Madonna del Carmine! Morto!.... Come è morto?" "Si è ammazzato." E narrò il fatto. Si guardarono
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conversa espulsa dal servizio della badessa dovette prestarsi a quello della comunità. Cotesto fatto accadeva durante il periodo del mio educandato. Sino
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facchini occupati a lavori della comunità, e supposi che la conversa avesse fatto allusione alla rapacità di quella gente. Dopo pochi giorni di dimora
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quali impossibil cosa è l'uscir senza discapito. Relativo a questa mia situazione avvenne in quel mentre un fatto, che mi credo in dovere di non passare
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in prestito dalla propria famiglia. La badessa approvava tali scandalose prodigalità, anzi le fomentava dicendo: "Io pure ho fatto lo stesso
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servizio. Dopo il fatto d'Angiola Maria, fatto nel quale aveva ella dimostrato nutrire affetto scarsissimo per me, e niuna umanità per gli altri, io
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tutto quel semestre nella piccola Sede d'Aversa. Il pontefice Gregorio se ne morì, poco dopo aver fatto questo regalo alla capitale di Ferdinando II
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," risposi: "io, che ci guadagno, ne rido." L'abbadessa, risaputo ciò che avevamo fatto, chiuse il campanile a chiave. Se non che, in altri luoghi del
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disposta alla carità, di quanto lo fui quando mi venne fatto di respirare le aure stesse, onde il cristianesimo trae vita e vigore. Migliore ancora
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antivenire un sì grave fatto. Impaurito dagl'istinti vendicativi del cardinale, il canonico scrisse con mano tremante un viglietto, nel quale mi
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signora non ha fatto resistenza." Il vampiro, fatta la riverenza, disparve. Morbilli, voltosi a Maria Giuseppa, che carica di scialli e d'altri oggetti
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più angosciosa della mia vita: vera agonia di morte. M'alzai più volte per rinnovare la preghiera a Dio di conservarmi sana la ragione. Fatto giorno
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potuto abbracciare negli ultimi momenti la più sventurata delle sue figlie. Su questo fatto io scrissi a mia zia una lettera pregna di lagrime, ch'essa
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fiancheggiata da un'immensità, i cui orizzonti eccedevano di gran lunga le mie aspirazioni. Avvertita dal vescovo che avrei fatto meglio per ora a
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: che restò di lui? Qual passo aveva egli fatto fare a questo popolo nella via del progresso tranne il proprio codino ch'ei si recise? Quale
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. Nè devo nascondere il fatto, che palpitai per inquietudine, supponendo non si tramasse a mia insaputa qualche progetto di matrimonio, il quale stesse
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latinizzati: fatto avvenuto dopo quelle tre potenti e consecutive crisi della Chiesa occidentale: la riforma, il gesuitismo, ed il concilio di Trento; crisi
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il lettore riposare sulla loro esattezza, naturalmente franca delle adulterazioni che lo spirito di partito suol interpolare. Fatto incontrastabile
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parola sposa mi colpì; ma per quanta attenzione usassi, non mi venne fatto raccogliere altro del loro discorso. Il mio affetto aumentò col vederlo più
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mai fatto all'amore?" "Due volte." "Qual era il vostro fine nell'amoreggiare?" "Sposare l'oggetto amato." "Questo, e null'altro? Vogliate aprirmi
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Scrivendo queste Memorie niente altro mi son proposta che confermare, quanto è da me, con argomenti di fatto l'opportunità e la giustizia del Decreto
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