Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta
, commetteva al domestico di ricondurmi alla nostra abitazione, ed ivi consegnarmi alla fantesca. Frattanto la danza, che ferveva, durò lunga pezza, senza
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chiesa, e deposta sull'altare di san Benedetto. Ivi il noto canonico disse la messa, la benedisse, ed io l'indossai. Era di lana nera ordinaria, con
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seconda, qualche oggetto gradevole. Siccome l'amica mia era molto ricca, ed io mi trovava in ristrettezze, non percependo pensione alcuna prima di aver
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diranno: Signore, quando, vedntovi affamato, vi abbiamo satollato?.... Ed il re loro risponderà: In veritià, ve lo dico, ogni qual volta l’avete fatto a
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esteriormente una tonaca di ruvida lana, ma però di sotto fanno uso della biancheria di tela finissima, e pei fazzoletti, di quello di Olanda ed anche di batista
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la svenuta, se io ed altre monache non fossimo accorse a sostenerla e adagiarla sulla seggiola. Ho conosciuto un'altra, che, quando stavasi malata
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corridoio: aveva le iniziali scucite per metà. Ed è a notare, che questi furti succedevano in luoghi per dove gli artigiani non mai passavano, e per
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pianoforte? Mia madre erasi avvista della corte che quel giovine mi faceva, ed acremente mi aveva rimproverata d'aver dato ascolto alla sua galanteria
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protettrici nel chiostro. E il protettorato d'una monaca vale qualcosa! Parecchi ricchi gentiluomini ed ecclesiastici napoletani testarono ab antico in
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l'aveva ceduta a mia zia, ed in cambio m'era, provveduta d'una giovinetta, entrata poc'anzi nel convento, e nativa d'un piccolo paese nelle vicinanze di
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fatta al tornio! - Chi diceva: - Quanto è dotto ed istruito! da quella bocca scorre il miele! - Io diceva tra me: - Egli non ha imparato che a star
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Fin dagli ultimi mesi dell'anno 1847 l'orizzonte d'Italia prendeva un aspetto minaccioso, che presagiva imminente ed inevitabile una crisi. Le genti
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tempo dell'animale umano e dell'orso di Siberia. Fronte non più larga di due dite, sopracciglia eternamente increspate, occhi piccini ed iniettati di
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troppo: perchè le cose d'Italia precipitavano a ruina fatale. Carlo Alberto, sconfitto presso Novara dall'Austriaco, era costretto ad abdicare ed
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: comune l'espiazione, comuni i voti al rinnovamento, comuni perfino gli sforzi recenti a ricuperar l'esercizio della propria volontà.... Ed ora tu
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giusta, che io deponessi l'abito benedettino, vestissi puramente di nero, ed abitassi celibe nella casa materna col titolo di canonichessa. Data ch'ebbi
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. Era una donna sotto i quaranta, fresca e vegeta ancora, ed affabile anzi che no. Il mio stato la muoveva a pietà, poichè non si riguardava di
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trovavasi, un cappello con fitto velo, ed uno scialle. Risalita la portinaia, e rimasta io chiusa al difuori, mi sarei spogliata della tonaca per
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Gli ultimi di gennaio, mia zia era partita per Roma, ed io incominciai e concepire novelle speranze fin dalle prime sue lettere. Le cose andavano
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m'annoiava, m'inceppava ad ogni passo. Tutti si voltavano a guardarmi: chi per curiosità, chi per offeso fanatismo, chi per vaghezza di cose originali, ed
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disseminata ed isolata ad individui. Noi eravamo come gli antichi Stati di Francia, il cui comune pericolo e la legge comune fecero una nazione; il
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m'amò per le sventure mie, Ed io l'amai per la pietà che n'ebbe.Shakspeare. Otello, atto 1, scena III.» La conformità delle opinioni e delle vicende
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delle finestre, al tintinnare de' campanelli, tutti si destano. Giuseppina balza dal letto: io la seguo vacillante, ed ambedue corriamo nella stanza de
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sorelle maggiori colà maritate, femmo lo stesso colle bambine che nella loro iscienza placidamente dormivano, ed io, Giuseppina e nostra madre, amare
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posteriori, ed ha special relazione colla persecuzione iconoclastica, scoppiata in Costantinopoli per opera dell'imperatore greco Leone l'Isauro, quel
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nostra penisola in generale, ed in Napoli particolarmente. Troppo strettamente alle mie Memorie si riferiscono le condizioni del clero regolare e secolare
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. Giuseppina, bella ed infelice donzella, aveva le forma e il cuore degli angeli..... Essa non è più! Mal ferma sino a questo punto s'era dimostrata la mia
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' congiunti, ogni loro affetto, perfino il filiale, a fare solenne ed irrevocabile rinunzia de' doveri e de' diritti che vincolano l'individuo alla famiglia
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speranza di fare all'Italia cosa gradita ed utile al tempo stesso, e premunita del consentimento dell'Autrice, consegno il manoscritto alle stampe
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. Risponderò che i confessori di quelle infelici fanno loro prima, anzi sola ed esclusiva cura del deprimerne e immiserirne gli spiriti, insinuandovi massime
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