Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta
l'infelice vomitare un torrente di sangue. In tale stato deplorabile, e col pericolo che da un istante all'altro potesse l'infermo rimaner esangue, ci
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farsi il segno della croce, a strillare: "Miracolo! Miracolo!" "E chi può avere operato il miracolo?" le domandai. "Ci vuol tanto a capirlo? È il
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salvatevi pur voi, come Dio vi ispirerà! Questo soltanto posso confidarvi che, se per vivere nel mondo di fuori, ci vuole prudenza come tre, qui
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forza trascinata alla porteria. La poveretta, che urlava come matta, nel passare innanzi ad una cappella, gridò imprecando: "Signore, muoia chi ci ha
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? O pensate ch'io debba starla a badare giorno e notte?" "Non importa: ci penserà la Madonna," soggiunse la sciocca superiora. L'affare, frattanto
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!" "Possibile!" fec'io. "Vero, com'è sicuro che la saetta ci coglierà." Entrata in coro, trovai di fatto spogliato l'altarino della surriferita Vergine
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. "Non mi sento bene." "Vorresti, ragazza darla ad intendere a me! Qui, non m'inganno, ci deve star sotto qualche divieto dell'amante....." "Vi assicuro
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vanno per pura apparenza: fra poco ritorneranno, io solo non ci ritornerò più." "Fanno bene a congedarti con tal garbatezza," conchiusi io. "Me ne duole
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dell'opportunità: per un mauvais plaisant tra Marforio e Pulcinella ci corre poco. Se, affettando una mal preparata gravità, prendeva qualche volta a
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pacatamente. Ci guardarono a traverso le inferriate, ed uno d'essi sorridendo: "Allegramente, monachelle!" disse: "fra poco finiranno pur le vostre pene
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. Se vengo a coro, ci vengo per ispontanea volontà. Ora che voi lo esigete, non mi ci vedrete mai più!" Pochi giorni dopo, mi si presentò l'occasione
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rinfacciava al cardinale quell'accanimento codardo contro una donna, duro come un macigno, costui rispondeva: "La madre è ricca: ci penserà lei." Distesa
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casa con mia madre in carrozza, la sera (perchè ci si radunava per solito un piccolo crocchio) io non mi moveva dalla mia camera, ove entrava soltanto
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Giuseppa s'abbandonò ad una gioia fanciullesca. Credette tutto finito, ed aveva ragione. Quella sera ci trattenemmo infino ad ora tarda, immerse nel diletto
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d'industria, una macchina d'ignoranza e di servaggio, per fermo, io non sarei cattolica!" "Che cosa dunque sareste?" "Cristiana; e ci guadagnerei un
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prosieguo a visitare la suddetta religiosa, ci toccò osservare, che i perturbamenti nervosi hanno per centro la regione cerebrale. Infatti si manifesta nel
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dell'arresto. Avrei voluto licenziarlo, scaricargli addosso col congedo la pienezza del mio risentimento: ma dissi fra me: "È presto ancora: cogl'ipocriti ci
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provincie d'Italia nell'autonomia di uno Stato: d'Italiani sotto il dominio spagnuolo, e' ci fe Napoletani. Noi formavamo una famiglia con Milano, con
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' genitori, i quali già accorrevano incontro a noi per intimarci che ci vestissimo alla meglio, e andassimo a cercar rifugio nella grande piazza del
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lacrime versando, partimmo allo spuntar dell'alba, a dì 29 dello stesso settembre. Prospero fu il viaggio. Ventisette ore dopo ci trovavamo installate
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all'epoca in cui venne introdotta la clausura. Commovente è la descrizione ch'essa ci lascia del trasferimento delle surriferite reliquie dalla chiesa
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l'educazione che a noi dava la madre. Essa ci misurava l'ora che, per godere del pubblico passeggio, eraci lecito di trattenerci sul verone; la benchè
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(non essendovene de' mortali nel monastero), ma vogliamo inoltre che il confessore, persona fidata e di nostra elezione, ci diriga in tutte le
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